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I Passi Carrabili? Un Fiorino

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Vorrei entrare a Teramo....1 Fiorino. Sarà la nostalgia di Benigni e Troisi, sarà il senso civico che mi permette di fare alcune domande alla nostra Amministrazione, sarà il gusto del nostro comune senso del pudore, a rivolgersi verso le frazioni, a chiedere il motivo di una tassa sulla tassa, a non comprendere la litania del Primo Cittadino di Teramo, che per giustificazione, ci porta altri comuni del centro sinistra. A noi non interessa. A noi interessano le sentenze della Corte di Cassazione. Un plauso a Manola Di Pasquale, al suo studio legale, al ricorso al difensore civico, alle oltre 500 firme che diventeranno tra Sabato e Domenica oltre mille. Vi ricordo "La Corte di Cassazione (sentenza n. 16733/2007) ha ribadito sui passi carrabili a raso che non sono soggetti a tassa o tariffa. La suprema Corte ha stabilito ancora una volta che il passo a raso,  “non determina un’occupazione visibile del suolo pubblico”, dato che “manca qualsiasi opera o manufatto realizzato su suolo pubblico”, e che “non presenta interruzioni sul marciapiede o modifiche del piano stradale che permettano, al proprietario dell’accesso, una posizione ed un uso diverso del marciapiede da quello di cui può fruire tutta la collettività”. Giovanni Cavallari semina zizzania per un'attenta analisi politica. Evidenzia la rottura nell'Amministrazione comunale tra l'Udc e l'Udc, tra parte della Lista Civica di Mauro Di Dalmazio e i vertici del Comune di Teramo. La protesta diventerà forte, ossessiva, continua...intanto si sottovaluta una crisi, stretta dal bisogno di far cassa e un buio senso della misura.

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Commenti

Un vero schifo.
... sono pronto a denunciare per abuso di potere ed estorsione il sindaco, qualora mi dovesse arrivare qualcosa a casa riguardo il mio passo a raso. Attenti a non scherzare perchè in Italia, negli anni passati, in diversi comuni è successo proprio questo... Con il risultato che il Comune invece di guadagnare soldi, li debba risarcire.
che vergogna...
Tra un rinvio e l'altro, inviterei Lorsignori, giusto per dimostrare una pur minima volontà di fare chiarezza e di saper prendere atto di una svista, di un errore, di un'errata interpretazione (o più realisticamente del caos, della confusione, dell' incopetenza che caratterizza tutta la vicenda) si degnino almeno di uniformare la modulistica da Lorsignori fornita relativa alla "Richiesta di autorizzazione/regolarizzazione di passo carrabile", nella quale si sottolinea che "il canone non è dovuto per gli accessi di larghezza inferiore a UN metro", con l'art.15 bis del Regolamento COSAP, sempre da Lorsignori introdotto, che recita: ". Il canone non è dovuto per le occupazioni di larghezza inferiore o uguale a DUE metri lineari". Si degnino, Lorsignori.
Vorrei ricordare a quello scienziato del vicesindaco il motivo per cui scoppio' la rivoluzione francese. Tassa sull'ombra. Mi sembra che "Dodo" sia sulla buona strada. P.S. Non ho un passo carrabile.
Per la tassa o tariffa sui passi carrabili bisognerebbe denunciare per abuso di potere ed estorsione tutti i sindaci che fanno i furbi per racimolare un pò di soldi in più ed alimentare le ruberie pubbliche, intasando di lavoro anche i giudici. La Corte di Cassazione è dovuta intervenire ancora una volta sui passi carrabili a raso (sentenza n. 16733/2007) per ribadire che non sono soggetti a tassa (o tariffa: neanche si sa bene che natura abbia, cambia da Comune a Comune). La suprema Corte ha stabilito ancora una volta che il passo a raso, cioé senza taglio di marciapiede, listoni delimitativi o altre opere, “non determina un’occupazione visibile del suolo pubblico”, dato che “manca qualsiasi opera o manufatto realizzato su suolo pubblico”, e che “non presenta interruzioni sul marciapiede o modifiche del piano stradale che permettano, al proprietario dell’accesso, una posizione ed un uso diverso del marciapiede da quello di cui può fruire tutta la collettività”. Purtroppo i cittadini nulla sanno di norme e sentenze e quindi pagano. Bisognerebbe denunciare per abuso di potere, estorsione e truffa anche i Vigili urbani che girano per far pagare la tassa agli ignari cittadini, ben sapendo che si chiama TOSAP, ovvero tassa di occupazione suolo ed aree pubbliche, quindi se non c’è occupazione non c’è neanche tassa. Infatti, l’articolo 44 del decreto legislativo n. 507/1993 definisce i passi carrabili “quei manufatti costituiti generalmente da listoni di pietra o altro materiale o da appositi intervalli lasciati nei marciapiedi o, comunque, da una modifica del piano stradale intesa a facilitare l’accesso dei veicoli alla proprietà privata”. Se non c’è alcuna di queste opere, la tassazione degli accessi a raso comporterebbe l’assoggettamento ad un onere tributario del diritto di accesso alla proprietà privata, che dal punto di vista giuridico è una follia. Senonché i Comuni hanno pensato di aggirare l’ostacolo con l’articolo 22 del Codice della strada, il quale ha stabilito che “i passi carrabili devono essere individuati con l’apposito segnale, previa autorizzazione dell’ente proprietario” della strada, che è quasi sempre il Comune. L’articolo 46 del regolamento del Codice della strada (DPR n. 495/1992) aveva pure ribadito che il “passo carrabile deve essere segnalato mediante l’apposito segnale”, cioè il cartello di divieto di sosta, per il quale si deve pagare un canone annuo. Tali norme sono apparentemente in contrasto con la non tassabilità dei passi a raso, ma in realtà per passo carrabile si intende sempre quello definito dal decreto legislativo n. 507/1993, ovvero con manufatti o interruzione del marciapiede. I passi a raso continuano ad essere esclusi sia dalla tassa sia dal segnale a pagamento, tanto è vero che l'articolo 36 del DPR n. 610/1996 ha successivamente modificato la norma del regolamento del Codice della strada, stabilendo che nei passi a raso il divieto di sosta e il relativo cartello sono subordinati alla richiesta del proprietario. Per aggirare ulteriormente anche questa norma, alcuni Comuni hanno pensato a una furbata, sguinzagliando i Vigili urbani che fanno firmare ai proprietari dei passi a raso una “richiesta di regolarizzazione” del passo che praticamente è una semplice richiesta del cartello di divieto di sosta, dietro pagamento del relativo canone. Presso a poco è un imbroglio fatto da una autorità pubblica, dal momento che il proprietario del passo a raso non sa e tanto meno non viene informato che potrebbe rifiutarsi di firmare la “richiesta di regolarizzazione”. Autore: Unione Nazionale Consumatori Data: febbraio 2008 Capita l'antifona???
No, Falconi, scusa eh, ma mi rivolgo a te direttamente: sto seguendo questa questione dei passi carrabili. Non farò riferimento a decreti, leggi, codici e regolamenti, perché ormai tutti sappiamo di cosa stiamo parlando. Continuando a cercare di capire, mi rendo conto ora che, per il codice della strada, ANCHE UNA BICICLETTA E' UN VEICOLO! Tanto più un motorino. Questo significa che, sempre secondo Lorsignori, un portone all'interno del quale si possano ricoverare una o più biciclette, si configura come PASSO CARRABILE, e quindi, sempre secondo Lorsignori, soggetto a CANONE DI OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO ED APPOSIZIONE DI RELATIVO CARTELLO. Qualsiasi portone, largo più di 1 o 2 metri (la cosa non è ancora chiara) , costituisce "accesso ad un'area laterale idonea allo stazionamento di uno o più veicoli (biciclette o motorini), e deve quindi pagare il canone. Falconi, ma sto sognando? Come faccio a dirglielo, alla mia nonna???
il mio passo carrabile è totalmente a raso e per di piu' a 4 cm dal cancello termina la strada a fondo cieco...quindi mi chiedo come si possa mai pagare un simile delirio..so pero' che gli amministratori non vogliono sentire ragion alcuna. se proprio devo pagare preferisco una tassa intitolata " furto legalizzato".
È normale che la pressione fiscale faccia gonfiare zone delicate, è meno normale che i nostri amminjstratori ed aspiranti tali sostengano o avversino - a seconda del ruolo - scelte impopolari senza saper giustificare la loro posizione. La maggioranza (che brutta parola) non sa argomentare se non con motivazioni a dir poco puerili (lo fanno tutti e lo faccio pure io), l'opposizione si oppone a prescindere, ricorrendo al solito patetico accattonaggio che le fa sposare cause a prescindere, basta che portino voti... o che non ne tolgano altri... Faccio una semplice riflessione per aiutarli a capire: chi non abita in centro paga tasse: parcheggio e benzina o mezzo pubblico. Chi come me gode del privilegio di abitare fuori città dovrebbe stare a lamentarsi quotidianamente dell'assenza di trasporto pubblico, di illuminazione, di pulizia della strada (anche quando nevica) oltre che di molti altri servizi... ma non lo fa: gode della vista del verde, del canto degli uccellini e dell'aria pulita e, dovendo venire in città perché non ha banca, medico, uffici e negozi sotto casa, PAGA. Da un conto molto approssimativo direi che per parcheggiare spendiamo in famiglia ogni anno non meno di 150 euro (e mi sono tenuta bassa), quindi non capisco perché chi, al contrario, non ha l'onere di tali spese non debba dare il proprio contributo di cittadino relativamente ai privilegi che ha come facciamo io e tanti altri, considerando anche che, malgrado la non visibilità, l'occupazione di suolo pubblico c'è eccome, visto che molti passi carrabili tolgono posti ai parcheggi a pagamento e quindi risorse al comune e spazi ad altri cittadini. Siamo in emergenza ed è qualcosa che riguarda tutti, quindi la responsabilità andrebbe condivisa: se si rifiuteranno di pagare i passi carrabili farò altrettanto ogni volta che parcheggerò in centro e credo che non sarò la sola: si chiama disobbedienza civile. Il male italiano è questo:
STIAMO ATTENTI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! IL MODULO PREPARATO DAL COMUNE PER LA REGOLAMENTAZIONE DEI PASSI CARRABILE E' UNA RICHIESTA DI OCCUPAZIONE DEL SUOLO PUBBLICO, e quindi DEDE ESSERE COMPILATO, _ e PAGATO IL RELATIVO CANONE- SOLTANTO QUANDO: 1) SI TRATTA DI ACCESSO CON MANUFATTO - C.D. PASSO CARRABILE- ( taglio marcipiedi, listono e quindi occupazione visibile del suolo pubblico) 2) SI RICHIEDE PER GLI ACCESSI A RASO - A FILO IL CARTELLO DI DIVIETO DI SOSTA ( quando cioè noi vogliamo che davanti il nostro accesso carrabile non vi parcheggiano) IL MODULO NON PREVEDE ALTRE IPOTESI E QUINDI PER GLI ACCESSI A RASO - FILO SENZA CARTELLO DI DIVIETO DI SOSTA NON VA RIEMPITO E QUINDI PAGATO IL CANONE. LA COPILAZIONE DEL MODELLO PER GLI ACCESSI A RASO-FILO CORRISPONDE A RICHIESTA DI APPOSIZIONE DI CARTELLO E QUINDI POI SIETE TENUTI A PAGARE.
Brava Manò! E' nu mes e mmezz che prediche! Lu so scritt cinquanda vodd!
Cara Disobbediente... Qui non si tratta di responsabilità civile condivisa... Perchè se non l'hai capito, il presunto passo a raso o carrabile lo faranno pagare pure a te. Che abiti fuori città. Chi deve pagare secondo la legge paghi, ma chi non lo deve fare si ribella. Anche questa è disobbedienza, speriamo rimanga civile. Purtroppo l'arroganza, l'ignoranza, l'ottusità e la negligenza dei nostri governanti a volte è esasperante. L'assenza di trasporto pubblico, di illuminazione, di pulizia della strada (anche quando nevica) oltre che di molti altri servizi...SONO DEI DIRITTI. PERCHE' PAGHIAMO LE TASSE. E ALLORA SE TU NON VUOI URLARE IL TUO DISSENSO, O NON VUOI DARE FASTIDIO A QUESTO O QUEL POLITICHETTO DA DUE SOLDI DEL PDL SONO AFFARI TUOI. Ma non venire a parlare di senso civico, che non c'entra niente.
Che prosa,Manola.
Scusate signori e signore ma se questo è quanto scritto nel modulo contestato e se esiste una opposizione democraticamente eletta (come rappresentate della civile popolazione) perchè il Comune non è stato denunciato all Procura della Repubblica???? Ma è normale secondo voi che il Comune truffi i cittadini??? Per me è anormale che se ne parli in un blog (ben venga almeno questo) ma l'opposizione dov'è???? Invece di perdere la mattinata in piazza perchè non va 5 minuti dai Carabinieri ad esporre denuncia???? Ma anche perchè le forze dell'ordine non intervengono??? Ma di cosa stiamo parlando!!!!! giuro che se si rifà il referendum questa volta voto per la monarchia!!!!! PS: Bravo CAMILO!!!!
Oggi il sindaco di Teramo ha detto che in molte città di centrosinistra si applica da anni la tassa sui passi carrabili. Tra queste c'è anche Giulianova. Si è vero,ma ha dimenticato di dire che gli importi richiesti ai cittadini sono,mediamente,inferiori del 60% di quelli che dovranno pagare i cittadini di Teramo.
Caro Camilo Cienfuegos (che tristezza dover mortificare un tale nome per rivolgermi a lei) So che la deluderà saperlo, ma non ho passo carrabile e continuo a sostenere la mia idea: chiunque è libero di disobbedire (anche se qualcosa mi dice che chi sbraita non lo farà), ma non lo tollererei da chi abita in centro, sarebbe un atto di immotivata arroganza nei confronti di chi paga per parcheggiare. Mi chiedo se le stesse persone si schiererebbero mai contro l'aumento della retta degli asili nido. Leggeremmo i soliti "vergogna!" e finirebbe là. Quanto alle sue illazioni sulle mie simpatie politiche, non le permetto di rivolgersi a me con certi toni: chi le dice che non abbia provato a far valere i miei diritti? O le argomentazioni che non sono concordi alle sue la ottenebrano a tal punto da non farle apprezzare l'ironia? Io credo nella pacifica rivendicazione e detesto i toni aggressivi come i suoi, perciò la prego d'ora in avanti di astenersi dal rivolgersi a me se non in modo educato e privo di insinuazioni calunniose. Buona serata.
Il Sindaco di Teramo fa sempre i paragoni con le altre città dove si applicano i suoi balzellli ma guarda caso non cita mai le città dove non vengono applicati. La prossima volta voto Mario Ferzetti.
Immaginate un po' la città invasa dai cartelli col disco rosso e blu del passo carrabile...