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Teramo. Covid 19. Trenta giorni senza un papà...

di Anonimo
3 minuti

Domani sarà un mese dalla tua morte, ho deciso di scriverti papà, in realtà ho scritto più volte, ma solo per raccontare le dinamiche del tuo contagio, di una sanità fallimentare, e di uno stato inesistente, ma non ho mai scritto il papà che sei stato!

Te ne sei andato SOLO, in una stanza di un ospedale, ricordo che per telefono mi hai detto che dalla finestra potevi vedere la neve, e io in quei giorni di angoscia e di gran paura guardavo fuori, quei fiocchi scendere piano piano e pensavo che li guardavi anche tu! Eri solo, senza di noi, non ho potuto tenerti la mano, stringerti, ma sopratutto dirti che sei IL PAPA' migliore del mondo, il mio mondo!

Ho visto solo la tua bara chiusa, in quella stanza dell'obitorio, e pensavo in che modo ti avessero buttato lì dentro, da qualche parte ho letto che vi avvolgono in un lenzuolo con della candeggina, in un altra che vi chiudono dentro un sacco nero, non so quale sia toccata a te, ma so che mi sono buttata su quella bara e mi sarei fatta chiudere li dentro per abbracciarti ancora una volta.

Non credo possa esistere una morte che non sia dolorosa, ma per voi che siete morti di covid19, credo sia atroce, lo è stato per voi, è lo è stato per noi famigliari, il senso di impotenza, perché sai che avresti potuto fare tanto, ma invece non hai potuto fare assolutamente niente!

Tu che hai dedicato la tua vita alla tua famiglia, una vita fatta di sacrifici, i soldi che non bastavano mai, noi che dormivamo in cinque in una stanza, tu che tornavi dopo 14ore di lavoro, e mi trovavi sempre nel lettone nel tuo posto!

Dicono che gli odori, i profumi dell'infanzia ci accompagnano per tutta la vita, infatti, io ancora sento il tuo profumo mischiato all'odore del tabacco!

Avrei voluto dirti che io sono stata una bambina felice, che i tuoi sacrifici mi hanno reso la donna che sono oggi.

che tu della mia esistenza sei stato l'essenza!

Che parlerò hai miei figli di te.

Tra un po' potrò tornare ad assaporare un po' di libertà, ma per me niente sarà come prima..

Quando verrò a casa tu non sarai più seduto vicino alla finestra ad aspettarmi

Quando entrerò non ci sarai più a giocare con i miei bambini

Non mi preparerai più il caffè

La domenica, i pranzi, le feste, non saranno più le stesse, perché quella sedia sarà vuota, e non sarà più occupata da nessuno

Non ci sarai ai miei traguardi

Non ci sarai il giorno del mio matrimonio

Voglio pensare che tu ora sei in un posto dove, i tuoi polmoni non fanno più fatica a respirare

Voglio pensare che ogni volta che il vento soffiera' sul mio viso, sarai tu che mi farai una carezza

Voglio pensare che quando vedrò una farfalla volare, sarai tu che mi vieni a salutare.

Ora sei in un posto sicuro, perché sei nel mio CUORE e nessuno può più portarti via

Sono consapevole che purtroppo questa lettera non la leggerai mai papà, ma è un modo per dare valore alla tua morte, alla tua, e a tutti i morti per covid,e alla sofferenza delle loro famiglie! è anche una possibilità che venga letta dai responsabili della tua morte.

Ciao mio

Claudia Lattanzi 

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Commenti

Non ho parole....mi sono emozionato.

Lettera che tocca il ❤️!!!!

Mi scendono lacrime..mi spezza il cuore.
Che Dio possa darti la forza per tornare a sorridere

Ho pianto leggendo questa lettera...arriva dal cuore e colpisce il cuore...se lo hai...

Bellissima lettera........anche se non ti conosco un forte abbraccio.......