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Lettera di un commerciante.Caro Sindaco D'Alberto, le scrivo perchè amo Teramo...

di Anonimo
4 minuti

Sono un commerciante di Teramo, la mia attività si trova in centro e voglio raccontare quello che sta accadendo nel Centro Storico cittadino da diversi giorni. Sento pronunciare ovunque ultimamente questa parola: “Ripresa”. Cosa si intende per ripresa? Dal mio punto di vista rappresenta una fatica maggiore, nessun orario, nessun giorno di riposo, nessun privilegio; per riportare, o meglio, per mantenere aperta ed operativa un’attività in questo momento storico difficilissimo; noi commercianti facciamo il triplo della fatica e gli aiuti che sono arrivati dal governo, hanno a malapena sfiorato la sempre più difficile gestione del commercio. In un momento storico così complicato si lotta con notevole fatica per la sopravvivenza.

È ormai annunciata la chiusura di circa 60 attività nel prossimo autunno a Teramo, perché diciamocelo, la gestione del centro storico non ha mai visto una “primavera” di iniziative o di decoro urbano atto ad invogliare il così desiderato “salotto” che altre città hanno studiato e messo in atto. Non basta il trascorso storico, ora si aggiunge anche qualche spirito di iniziativa ASSURDO da parte della giunta comunale di bloccare intere strade del centro storico cittadino adibite a passaggio pedonale, con tanto di divieti abbandonati agli incroci come benvenuto a chi si reca nella nostra città per visitarla, per lavoro o per acquisti. Procedura questa in via di sperimentazione per FORSE concretizzarsi in autunno con divieti perenni e FORSE una ZTL fissa. Qual è stata la scelta di questo pool di “positivisti della ripresa”? Chiudere e recintare in isolamento le attività commerciali ed i residenti dalle ore 18.00 di tutti i giorni fino alle ore 3.00 – cosa comporta questo? L’impossibilità da parte dei clienti di potersi avvicinare minimamente, se non nelle vie fuori dal centro, a tutte le attività che comportano un carico o uno scarico merci come la mia.

 Per farvi un esempio? Dalla mia attività con i miei prodotti in mano devo andare con i clienti, furiosi del disagio, fino a piazza Dante dove possono sostare temporaneamente attendendo di caricare i miei prodotti. Questa è la proposta di ripresa del commercio della nostra giunta comunale? Io non sono qui a fare politica, mi occupo di tutt’altro e sono orgoglioso di farlo, ma il mio intervento insieme a quello di tutti gli altri commercianti indignati è doveroso per far riflettere e trovare una soluzione prima che si sotterri maggiormente la possibilità di riprenderci da questa crisi qualora non siano state fatte le dovute considerazioni in merito. La possibilità che è stata offerta a ristoranti e bar del centro storico di poter usufruire del suolo comunale mi sembra davvero una bella iniziativa però, come accade in tutte le città d’Italia, i divieti partono dalle ore 20.00 cioè quando tutte le attività commerciali chiudono. Mi sembra questa una mossa intelligente in modo da far convivere entrambe le possibilità senza che l’una denigri l’altra.

Chiudere le vie di accesso alle attività alle ore 18.00 significa danneggiare il commercio. Mi dispiace davvero molto che questa giunta non abbia interpellato minimamente i commercianti per trovare un accordo ma che in totale segretezza abbia mosso questo passo. I disagi sono notevoli sia per i commercianti che per i clienti. Abbiamo chiesto un tavolo tecnico a cui partecipare per trovare pacificamente un accordo che possa essere propositivo, reale, efficace ed applicabile. Stiamo valutando la possibilità di far nascere un Gruppo di commercianti del Centro Storico perché si costruiscano energie positive e propositive. Spero che questa mia lettera sia un altro modo per catturare l’attenzione di chi fugge, si nasconde e non stende una mano per trovare insieme un accordo si spera il più celere possibile. Firmato un commerciante innamorato della sua città

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Commenti

Anni 50 e 60: i nostri commercianti passarono dalla bancarella al negozio, arricchendosi enormemente. I loro clienti non andavano certo a fare la spesa in automobile, non sceglievano il negozio in base alla possibilità di parcheggiare ecc. La verità? Il numero dei negozi è cresciuto nel tempo in modo abnorme, e non è possibile che tutti facciano buoni affari. In compenso sono scomparsi i numerosi artigiani di un tempo. Non trovi più un falegname, un calzolaio... Già da
anni vediamo botteghe chiuse per cessazione attività. Che questa città sia sporca e trascurata in modo scandaloso è un fatto, ma non da questo dipendono i buoni affari...

Il fazzoletto: il centro storico di Teramo è un fazzoletto. Credo che sia inutile ripetersi sul fatto che la crisi del commercio trovi causa da ben altri motivi riconducibili all’impossibilità di recarsi e parcheggiare un veicolo dinanzi all’attività commerciale che si intende visitare . Tempo sprecato, anche per La disperazione dettata dalla negatività del momento con la voglia di individuare un colpevole. A parte, ovviamente, di non tenere in alcuna considerazione la legittima aspirazione di altri concittadini di avere un centro storico vivibile e fruibile. La ripresa andrebbe cavalcata con una capacità creativa innovativa in linea con un mondo che, volenti o nolenti, è cambiato, anche quello del commercio.

Provate ad abbassare prezzi...se la gente non compra non è per colpa delle strade chiuse.

buongiorno
capisco e potrei anche condividere il pensiero del commerciante ma una domanda mi viene spontanea:
cosa hanno fatto questi commercianti innamorati della nostra città nei periodi d'oro del loro commercio per questa città?

saluti

Certo altri avranno tentato di commentare questo articolo. C'è una specie di timidezza - non so come altrimenti definire il Suo atteggiamento - nel pubblicare osservazioni che forse spiacerebbero a qualcuno. Ma a chi? Vedo che altri giornali pubblicano pareri di segno opposto senza problemi. Sono appunto pareri, non dogmi da seguire ciecamente ... Ambasciator non porta pena, si diceva un tempo. Su di Lei non ricadrebbe alcuna penosa conseguenza.

Ma cosa pretendiamo da questi politici? Che ascoltino anche le parti in causa, sarebbe pura eresia!

Buonasera, condivido il discorso del commerciante ...vorrei far presente che da tantissimi anni si parla di accordi ,gruppi ecc ecc. Bisogna prendere atto che i commercianti e le associazioni di categoria non desiderano il cambiamento. Non si sono mai messi insieme ..attualmente esiste già il consorzio del centro storico ma ......non funziona. E' questione di mentalità e volontà.

Caro commerciante, devi capire che Teramo oramai è la città ideale per ubriaconi e nullafacenti, piena zeppa di bar e sale giochi. Sono tanti anni e tante giunte comunali che vedono il commercio cittadino solo come una mucca da mungere e vessare, gli amministratori (?) poi sono completamente incapaci, sono capaci solo di organizzare sbevazzamenti vari, infatti i bar hanno occupato pure i marciapiedi in modalità
h 24. Quindi quale speranza può avere da questi politici ?

Nel centro storico agostano passeggeranno solo GRA & TIS, i due leoni cromati.

Io penso che il centro sia morto proprio perché mentre gli altri (vedi ad esempio Pescara) chiudevano il centro alle auto e il “salotto” della città si riempie di persone a Teramo, città ricca di piazze ( adibite a parcheggi) distruttee monumenti ( in pessimo stato) è stato fino ad ora consentito alle auto di entrare in centro e ai pedoni di preferire a passeggiare al centro commerciale... provate a pensare che bella Teramo con un corso fatto bene le viette pavimentate ricche di locali con tavolini fuori piazza sant Anna con i suoi monumenti piazza Verdi ripavimentata con il teatro al posto del decadente Braga piazza sant Agostino piazza martiri pennesi il corso porta romana ecc ecc tutto chiuso al traffico e tenuto come dovrebbe fare una città “normale”... allora si che il centro si riempirebbe di teramani e non e turisti da ogni parte del mondo perché la nostra città è un gioiello, peccato che manchi la mano per indossarlo...

Premettendo che sono figlia e nipote di storici commercianti teramani,

vorrei far notare semplicemente una cosa:

girare per il centro storico senza auto è la miglior cosa che potesse accadere ad una bella cittadina(medio borghese), si possono comodamente guardare le vetrine, si può entrare in un qualsiasi negozio per acquisti senza l'assillo...."oddio ho lasciato l'auto in seconda fila!!!"
Purtroppo questo i commercianti teramani non l'hanno mai capito..quando si chiuse il centro storico, anni fa, a cominciare dagli Standoli, e con loro tanti altri, si rivoltarono contro questa iniziativa.

le frasi tipiche...e se dovono prendere una cosa pesante come fanno senza macchina??? Dubbi da Medio Evo!!!

E' vero che i teramani andrebbero a fare la pipì con l'auto se potessero, ma sarebbe ora di cambiare.

Sembra che soltanto Bari, tra le grandi città non abbia la ZTL nel centro storico(non so se la notizia sia vecchia).

Mi spiace proprio che ci sia ancora gente che incolpa la chiusura del centro storico ad un momento non certo roseo e, comunque ad un NON rilevato abbassamento dei prezzi nei negozi che, visto che sono stati 2 mesi chiusi, volendo realizzare, potrebbero venire incontro alla gente che, probabilmente non può o non ha gran voglio di comperare.

Sempre la solita minestra, solo a Teramo i commercianti si lamentano delle strade chiuse. Il contrario delle altre città. Con questo modo di ragionare meglio andare al cc