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Vi racconto la storia di mio padre morto con il Covid 19 e di mia madre in attesa del secondo tampone...

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Il lavoro del giornalista è dare voce a chi non ha voce; a chi ha subito una violenza; a chi ha bisogno di tutela; a chi vuole denunciare un sopruso; a chi ha l'esigenza di essere ascoltato; a chi si sente abbandonato dalle Istituzioni; a chi ha perso il senso della vita. 
Questa è la storia della famiglia Lattanzi di Teramo.



Mio padre viene ricoverato nell'ospedale di Teramo per accertamenti il 2 di marzo, perché dopo un esame toracico gli viene riscontrata un embolia polmonare, dopo una settimana di ricovero in pneumologia, gli viene riscontrato un tumore alle pleura del polmone sinistro, da lì viene trasferito nel reparto di oncologia, dove c'è un focolaio in corso per covid19, ovviamente all'insaputa di pazienti e parenti!

Il 16 di marzo viene dimesso e fatto tornare a casa, il 19 inizia ad avere problemi respiratori, inappetenza e debolezza, avvertiamo il reparto di oncologia, e ci viene detto che è normale, perché è il decorso della malattia, da premettere che mio padre non ha mai avuto nessun sintomo, e sia quando è entrato in ospedale e sia usando è uscito, stava benissimo!

Arriviamo al 20 marzo,tramite fb vengo a conoscenza di un medico positivo al covid19 e di due infermieri, chiamo immediatamente il reparto e chiedo cosa stesso succedendo, mi viene semplicemente detto che hanno avviato, tutta la procedura covid 19, e che se non eravamo stati contattati evidentemente non mio padre non aveva avuto contatti con loro!

Arriviamo a domenica 22 marzo dove mio padre la mattina si sente male, mia madre chiama subito l'ambulanza, gli viene fatto il tampone e trasferito agli infettivi di Teramo.

 Il 25 marzo ci dicono che il tampone è positivo, il 27marzo alle ore 13.00 mio padre muore!

Si muore solo come tutti i pazienti morti per covid19, in 5giorni di agonia respiratoria, perché lui non poteva essere intubato per il problema al polmone, in quei giorni riusciva a stento a rispondere al telefono e con un filo di voce le sue ultime parole, furono, ti voglio bene te ne voglio tanto, a te e ai tuoi bambini, ne voglio a tutti, diglielo! Ma dopo questa perdita e questo immenso dolore della perdita del mio papà,
oltre al danno arriva anche la beffa!

Il tampone di mia mamma, l'unica che è stata a contatto con mio padre! Parte la richiesta per il tampone a mia madre, il 28 marzo,solo dopo la morte di mio padre, lei in Isolamento domiciliare dal 22 marzo!
Passano giorni e nessuno viene a fargli il tampone, allora cerco di mettermi in contatto con la Asl, che mi dice che è in attesa con un codice verde, intanto passano altri giorni e non si vede nessuno, allora chiamo il sindaco di Teramo e gli racconto la storia di mio padre, gli chiedo se può sollecitare per il tampone di mia madre, dopo ben due chiamate del sindaco, esattamente dopo 20 giorni,arrivano a fargli il tampone, dopo due giorni viene contattata dalla Asl, dove gli dicono che il tampone è da ripetere perché non va bene!

Ad oggi sono 25giorni e ancora nessuno va a rifargli il tampone, e da quasi un mese dal suo isolamento ancora non sappiamo, se lei è positiva oppure no! Ma ci rendiamo conto che oltre alla perdita per negligenza, oltre al fatto di non aver potuto dare una degna sepoltura a mio padre, ad oggi ancora nessuno si interessa della salute di mia madre! Si muore soli e siamo lasciati soli, per un tampone non si sa più a chi ci si deve rivolgere, questa è l'Italia 2020 pari a un paese del terzo mondo!
Ti amo tanto papà ovunque tu sia---

Claudia Lattanzi

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Commenti

Buongiorno a tutti.....che tristezza.
Non è possibile signori miei che le cose funzionano anzi non funzionano cosi. Con gli stipendi che prendono non hanno un minimo di umanità....tanto stanno bene loro. Solite giustificazioni......
Siamo tutti bravi a rimanere calmi ..ma chissà.
Un abbraccio alla Sig. Claudia Lattanzi.

Credo che ci sia urgente bisogno che arrivi da fuori un primario di oncologia , adesso come non mai