Alfonso Di Sabatino Martina detto Dodo. Vice sindaco di Teramo. Un uomo in difficoltà. Un amministratore in crisi che si dibatte per difendere ragioni che non hanno nulla di razionale.
Dodo, coordinatore provinciale dell'UDC, non digerisce affatto l'alleanza sancita a Giulianova fra il suo partito locale ed il centrosinistra del sindaco Mastromauro.
Nella foga di dichiararsi contrario all'operazione, in uno splendido lapsus involontario, Dodo confessa una feroce e lucidissima autocritica: "Il compito che compete al sottoscritto, da ultimo, è quello di rivolgermi alla maggioranza silenziosa dei cittadini per bene, che non possono non restare sconcertati da operazioni di questo tenore; a quei cittadini, per senso di responsabilità, appartenenza e rispetto, in un momento peraltro in cui il nostro Partito sta svolgendo e potrà svolgere sempre di più un ruolo di primo piano finalizzato al superamento di una crisi valoriale ed identitaria della politica, intendiamo restituire piena credibilità nelle istituzioni e nei partiti. L’impegno civile e politico non può in nessun caso ridursi a mera occupazione di poltrone".Il crudele comunicato colpisce con precisione millimetrica la miope politica dell'UDC di Teramo di stringersi in un abbraccio mortale con il PDL di
Paolino Tancredi, proprio quando l'UDC nazionale è da anni all'opposizione del governo ed a maggior ragione oggi che Berlusconi è al tramonto, precisamente allo scopo di occupare le poltrone. In evidente sintonia anche il senatore Paolino Tancredi (che forse ha lo stesso ghostwriter del vice sindaco), il quale rincara la dose facendo anch'egli una dura reprimenda a se stesso con le seguenti parole: "Sono convinto, insieme ai tanti cittadini stufi di questo modo poco chiaro di gestire la città, che sapranno valutare al meglio, le future scelte amministrative scellerate che la Giunta Mastromauro (leggi: Brucchi) andrà man mano a compiere e che porteranno Giulianova (leggi: Teramo) ad
un totale isolamento". Ma l'ironia più pungente e corrosiva è che Di Sabatino e Tancredi, novelli Tafazzi, se ne escono con questi mirabili comunicati proprio il giorno successivo (14 giugno) a quello nel quale oltre 27 milioni di italiani hanno declassato a carta igienica 4 delle più significative leggi del governo Berlusconi. E per finire, se non vi state sbudellando dalle risate, lo stesso 14 giugno Pierferdinando Casini dichiara (credo senza aver prima ottenuto il consenso di Dodo) che l'UDC lavora per un'alternativa concreta al governo Berlusconi e non è ipotizzabile che l'Unione di Centro torni a governare in un centrodestra, anche qualora Silvio Berlusconi si facesse da parte. Speriamo che Dodo stigmatizzi duramente le parole del proprio leader o che, in alternativa, strappi il nome di Casini dal simbolo del suo partito (magari sostituendolo con quello di Tancredi).

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Commenti
La notizia per me rimane vera. L'articolo non è stato tolto (http://www.iduepunti.it/il-caff%C3%A8/8_gennaio_2011/il-dodo-di-tancredi) ma è passato dopo il solito tempo in prima pagina, in seconda linea. Per quanto riguarda L'UDC per rimane un partito di confusi. Unione Di Confusi. Con il centro destra...contro il centro destra....terzo polo...da soli....insieme....paparapa papapapapapapapapapapapapa