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Primi in Abruzzo. Il Gestore Unico dell'acqua dovrà essere diretto dalla Ruzzo Reti. Chi rema contro?

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Ricordatevi questo Consiglio di Amministrazione della Ruzzo Reti.
Alessia Cognitti, presidente.
Alfredo Grotta, vice presidente.
Alberto Fagotti, componente.
Direttore Generale. Pierangelo Stirpe e tutto il settore tecnico e amministrativo.

L'Acquedotto teramano ha confermato la sua posizione di leader regionale nella gestione del servizio idrico integrato, classificandosi al primo posto in Abruzzo secondo la valutazione tecnica dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). Il sistema di valutazione tecnica di ARERA, attivo dal 2018, si fonda su sei indicatori che analizzano le perdite idriche, la continuità del servizio, la qualità dell’acqua distribuita, l’efficienza delle reti idriche e fognarie, nonché la qualità della depurazione. Nel biennio 2022–2023, Ruzzo Reti ha ottenuto premi per un totale di 1.288.908 euro, senza subire alcuna penalità.
 

Questi sono dati e come tali non sarebbero sindacabili se la politica teramana dopo la captazione di Civitella del Tronto, nella zona di Gabbiano, non farà fronte comune per impedire la fusione con un altro ente gestore che non brilla per la stessa qualità gestionale.
Non è proprio così perchè il piano stonato regionale ha scelto un'altra sinfonia da plagio.
 

Nella classifica sulla qualità tecnica di Arera, seguono alla Ruzzo Reti in Abruzzo, nell’ordine, S.A.S.I. S.p.A. e C.A.M. S.p.A., che hanno ottenuto sia premi sia penalità, S.A.C.A. S.p.A., che non ha ricevuto premi ma solo penalità tecniche, e infine A.C.A. S.p.A., che ha registrato le maggiori penalità tecniche e nessuna premialità.  

La verità?
La Ruzzo reti fa gola e fa gola a chi vorrebbe una iniezione di dati positivi per nascondere le tante incongruenze e criticità.
La Ruzzo Reti fa paura perchè carte alla mano, numeri nell'altra mano dovrà gestire per competenze il futuro gestore unico regionale come per alcune regioni italiane.
L’azienda teramana ha investito e  investirà nella formazione tecnica continua del personale e nell’innovazione dei processi di manutenzione e monitoraggio. Senza tralasciare le prossime captazioni. Sia dal punto di vista tecnico che in quello amministrativo-gestionale è un esempio di innovazione e rinnovazione.
La Qualità dell’acqua depurata è uno dei criteri apicali che dovrebbe rendere orgogliosa la provincia teramana e l'intero Abruzzo ma i disegni politici nonostante la "leadership" indiscutibile hanno tracciato un segreto indirizzo che vedrebbe la gestione unica regionale a motore pescarese. 
 

Voci di corridoio che meriterebbero la pretesa di una  smentita da parte della politica teramana, tutta e di una smentita ufficiale da parte della politica regionale, tutta.
Mariani, Pepe, Cavallari e Pavone potrebbero chiedere a D'Alfonso.
D'Annuntiis, Gatti, Di Matteo e Rossi potrebbero chiedere a Marsilio.
Prima che sia troppo tardi e per l'ennesima volta la mancata meritocrazia andrebbe a violare una Provincia preda di novelli barbari senza dover citare il dialogo tra Alessandro Baricco e Claudio Magris.

...e soffocarono con l'Acqua in bocca. 

Intervista https://youtu.be/I4u0oiBZ9fQ?si=Z7jyiEq5N5ta3ag3


 

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