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Risolto il caso di Monica tetraplegica in attesa dell' Inps ...Giustizia è fatta ma...

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Vi ricordate il caso di Monica trattato dalla nostra redazione e da i colleghi de Il Trafiletto?


Monica. È così che preferisce farsi chiamare, anche se all’anagrafe è registrata come Annunziata. Dal 2008 convive con la sclerosi multipla, una malattia che nel tempo è peggiorata fino a renderla tetraplegica. Non muove nulla dal collo in giù, ma il suo sorriso e la sua ironia raccontano di una forza rara, quella di chi, pur avendo vissuto tante difficoltà, riesce ancora a godere della vita e a farne tesoro, anche quando la burocrazia sembra divertirsi a metterle i bastoni tra le ruote.
Monica attende da mesi di sottoporsi alla visita di revisione dell’INPS, necessaria per confermare il diritto alla pensione di invalidità, scaduta  a ottobre 2024. Peccato però che da quel momento nessuna convocazione sia ancora arrivata. O meglio, forse qualche comunicazione è stata inviata, ma all’indirizzo della sua residenza ufficiale, che corrisponde però a una casa inagibile a causa del terremoto.
La sorella di Monica, che ne è amministratrice di sostegno, si è più volte rivolta agli uffici, inviando mail (come suggerito anche dall'ente) e recandosi di persona per chiedere che ogni comunicazione venga inviata al proprio indirizzo, dove assiste quotidianamente la sorella. Eppure, nonostante i ripetuti solleciti, tutto tace.
Monica oggi si ritrova così senza la pensione, bloccata fino a nuova visita, e senza quella piccola certezza che le consente di poter retribuire la sua badante. Ci rivogliamo all'INPS: è possibile fissare al più presto la visita di revisione, così da restituirle un diritto che per lei è fondamentale?

Ascoltate https://youtu.be/BSZhq0KUK0w?si=ahFCC_VQFHuTRw_s

Riceviamo e pubblichiamo dalla sorella.

Ai direttori de I Due Punti e Il Trafiletto,

mi sono permessa di scrivere questa lettera per esprimervi la mia più sincera gratitudine per il lavoro che avete svolto e per il supporto che mi avete dato in questa mia ricerca di giustizia. La vostra disponibilità all’ascolto e la vostra determinazione ad aiutarmi hanno rappresentato per me una fonte di conforto e una concreta speranza che nel mondo ci sia ancora qualcuno che ti fa credere nel termine “umanità”. Il vostro intervento ha dato voce a una situazione che, purtroppo, non riuscivo a risolvere e che, senza di voi, sarebbe ancora in sospeso.

Abbiamo ottenuto giustizia, e se da un lato questa cosa mi rende immensamente felice, dall’altro mi lascia anche un senso di amarezza. Da qui nasce una riflessione: perché ancora oggi, a volte, per ottenere giustizia bisogna alzare la voce, quasi gridare per essere presi sul serio? I diritti dovrebbero essere garantiti, non elemosinati. Non è giusto che, quando ci si rivolge a delle istituzioni, queste si voltino dall’altra parte.

La vostra professionalità e la vostra umanità hanno fatto sì che mia sorella adesso sia almeno serena da questo punto di vista, e per questo vi sarò per sempre riconoscente. Mi ritengo molto fortunata ad aver incontrato sulla mia strada dei giornalisti attenti e sensibili come voi.

Con gratitudine e stima,

Ennia Di Lucanardo
(e Monica)

Il ringraziamento va esteso alla consigliera regionale Marilena Rossi, l'unica che ha raccolto il nostro appello.

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Sensibile umanità...parola densa di elevato sentimento, quello che va oltre il lassismo dell'ostacolo e l'impietosa tempistica...quello che antepone la persona e i suoi diritti ad ogni insoddisfacente regola. Il cuore non rende omaggio alla prassi, batte a prescindere e il vostro battito si è sentito, fin dove nessuno ascoltava ❤️