Il delegato alla viabilità della provincia di Teramo si unisce al grido d'allarme del sindaco di Crognaleto Persia
"Non si può rimanere indifferenti di fronte al grido d’allarme lanciato dal Sindaco di Crognaleto Orlando Persia e da tutti gli amministratori della zona interessata". Commenta così il delegato alla viabilità della provincia di Teramo e sindaco di Castiglione Messer Raimondo, Vincenzo D'Ercole, dopo la nota di ieri diffusa dal Sindaco di Crognaleto, sulle drammatiche conseguenze della imminente chiusura per lavori del ponte Paladini, unico collegamento delle Aree interne con la Provincia dell'Aquila e unica alternativa al Traforo del Gran Sasso.
"Ho avuto modo di confrontarmi con lui e di sentire conoscenti ed amici del territorio e il quadro che ne viene fuori è desolante. 'Rabbia' per la mancanza di considerazione e rispetto ed allo stesso tempo 'incredulità' per una programmazione scellerata ed imbarazzante sono i sentimenti che prevalgono ora tra la gente dei territori interessati, o meglio, danneggiati dalla chiusura del Ponte di Paladini disposta dall’Anas Spa.
Ma dov’è la logica della buona politica, quella che dovrebbe (il condizionale, a questo punto, è d’obbligo) essere incentrata sulla tutela del bene comune? Dove sono i buoni e nobili propositi sul rilancio delle Aree Interne tanto decantati nelle varie campagne elettorali?
Oggi abbiamo a disposizione mezzi e strumenti all’avanguardia che consentono di realizzare opere stratosferiche mettendo in campo una programmazione lungimirante, attenta e rispettosa, che consentirebbe di realizzare le migliori opere. - continua D'Ercole -
È inaccettabile nel 2025 la chiusura di un tratto di strada tanto importante per tutte le attività che sul quel percorso operano, per i tanti lavoratori che la percorrono quotidianamente, per gli studenti universitari e della scuola dell’obbligo che sulla Strada Maestra stanno costruendo il proprio futuro, per i turisti che apprezzano e rianimano territori devastati dallo spopolamento e dal sisma.
La programmazione degli interventi da realizzare sul Ponte di Paladini deve essere assolutamente riprogrammata, ne va della credibilità della Buona Politica che deve essere al servizio dei territori e dei cittadini che li popolano e non a loro discapito, ne va della possibilità di trasmettere alle nuove generazioni la fiducia nelle Istituzioni che devono tutelare e non danneggiare, ne va della sopravvivenza di territori meravigliosi e di chi in quei territori ha scelto di vivere e continuare a crederci.
Urge un tavolo tecnico di concertazione e condivisione che coinvolga tutti gli attori che a vario titolo sono chiamati a trovare una soluzione attuale, rispettosa e lungimirante a questa situazione, poiché quanto prospettato non è assolutamente accettabile, pena la fine delle Aree Interne e il fallimento della Buona Politica", conclude D'Ercole.
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