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Ecco Teramo: Il degrado e il terremoto che hanno cancellato Spiano...tredicesima puntata

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Una torre campanaria offesa dal terremoto.
L'inagibilità esterna per gran parte di Spiano.
La strada invasa dall'erbaccia, gli sciacalli sempre pronti a far di furto le loro esistenza.
Vigliacchi.
Intorno l'attesa di poter tornare a casa, disse Godot. https://www.youtube.com/watch?v=qgCAtqiCDSw&feature=youtu.be
 

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Favolosa questa giacca, ti dona veramente tanto.

Il ministero delle Terre, delle Infrastrutture, dei Trasporti e del Turismo giapponese ha un piano per mandare esperti giardinieri all’estero per sistemare i giardini giapponesi trascurati in giro per il mondo. Soprattutto dopo la fine della Seconda guerra mondiale, il Giappone esportò i suoi famosi giardini in vari paesi per coltivare i propri rapporti diplomatici e oggi ci sono più di 500 giardini giapponesi nel mondo. Secondo una ricerca condotta l’anno scorso dalle ambasciate giapponesi, quaranta di questi giardini hanno bisogno di ristrutturazioni, potature e sostituzioni di alberi e piante, di cui solo i giardinieri esperti di giardini giapponesi possono occuparsi.

I giardini giapponesi si distinguono per gli stagni e i ponti in pietra o in bambù per attraversarli, per i sentieri ricoperti di muschi, per le lanterne di pietra e gli alberi bonsai. Le comunità di giapponesi all’estero usano spesso questi giardini per organizzare lezioni di cerimonia del tè, festival culturali e altre iniziative per far conoscere la cultura del loro paese d’origine. Ce ne sono anche in Italia, a Rom:a uno piccolo all’interno dell’Orto Botanico a Trastevere, e uno vero e proprio gestito dall’Istituto Giapponese di Cultura, che è l’unico realizzato da un architetto giapponese, Ken Nakajima.
(Da "il Post" del 15/10/2017).
Anche se da noi non vi sono giardini giapponesi la Giunta comunale potrebbe lanciare un appello all'Istituto Giapponese di Cultura affinché invii nella nostra città un rilevante numero di giardinieri nipponici - maestri in questo mestiere, come sottolineato nel'articolo de "Il Post" - guidati dall'architetto Ken Nakajima in considerazione dello stato di grave trascuratezza in cui - generalmente - versano le aree verdi di Teramo e frazioni, come impietosamente ci sta mostrando il gagliardo direttore de "I Due Punti" nei suoi meritori servizi su "Verde TV".
Se da cosa nasce cosa potrebbe poi sorgere , ad esempio, un giardino nipponico al Parco Fluviale del Tordino e del Vezzola.
Naturalmente si scherza, ma mica tanto...
Mentre non si scherza affatto sull'opportunità di creare un Centro ricreativo per anziani (e non) al Parco fluviale che - ovviamente - avrebbe anche spazi all'aperto con campo di bocce e - magari - anche un mini-ristoro.
Cordiali saluti.
Domenico Crocetti

Pardon per la gaffe: Verde TV, anziché VERA TV che, però, potrebbe anche essere un lapsus freudiano in considerazione del particolare spazio che codesta emittente riserva ai temi di carattere ambientale.
Perché, poi, non valutare l'opportunità di un cambio del nome che farebbe risorgere la "mitica" Verde TV ?
Domenico Crocetti