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La Pelle

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Ogni giorno sul quotidiano I Due Punti, in edicola a 1 euro per tutta la provincia di Teramo (sarebbe bello vedere il senso di appartenenza e l'acquisto dattante persone soprattutto ragazzi) curo la rubrica Carta Canta.
Tanti argomenti e questa volta mio è stata chiesta la possibilità di leggerla anche sul sito de I Due Punti perchè chi mi ha raccontato la storia è all'estero.
Detto/fatto.

 

La pelle
«Mio padre si chiama Ermanno e mi fa ridere perché si scotta sempre al sole. Non mette la crema protettiva al mare perché adora la sua canottiera che gli ricorda il nonno e da buon abruzzese, dice sempre che bisogna farci il callo. Mia madre si mette la crema al sole e si abbronza tanto ma proprio tanto, usa quegli acceleranti che la senti arrivare per l’odore di cocco e carota. Sembra una merendina. Io non uso la crema perché non mi brucio anche se mi sono scottata senza sole. Non è un indovinello ma a 16 anni ho compreso che solo per il fatto di non ustionarmi ai raggi solari sono stata molto invidiata. Mio padre con
me è il padre più dolce del mondo ed aver imparato il dialetto teramano mi ha insegnato un’altra musica, un altro suono a cui sono legata in maniera ancestrale. Mia madre non solo è una cuoca fantastica ma un medico di livello superiore. Lei ha capito il potere della mia pelle al primo bacio. Riconoscerebbe il mio sentimento da lontano e come mi ripete anche l’umore e le paure. Si chiama essere madre ma lo capirò tra qualche anno almeno lo spero. Mio nonno fa il pensionato ma prima era un poliziotto. Mi fa sempre tante domande. Fa il duro ma fin da piccolina veniva a controllare mentre dormivo. Ora abbiamo un rapporto
strano. Ogni volta che gli dico che gli voglio tanto bene, si commuove. Ieri dei ragazzi mi hanno detto che sono solo una ragazza nera. Si è vero, ho risposto ma sono una nera abruzzese».

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Commenti

Bellissima

Che bella lettera.

Ho delle amiche teramane che parlano il dialetto meglio di me ma, se un giapponese mi chiedesse una foto che rappresentasse la gente della mia città, di certo non le metterei in primo piano...
Ripeto, AMICHE.
...E ho detto tutto...

Si, lo avevo letto sul giornale. Bellissima

Meglio LE pelle

@il liceale
No,meglio che stai zitto. Non è la prima volta che leggo tue battute rozze,cafone e terra terra...fortunatamente non sei riuscito a rovinare la bellezza di questo articolo con le tue uscite,ma solo a dimostrare la tua pochezza d'animo. Mi auguro che tu non sia realmente un liceale altrimenti.....stem appust!

Tanja
Il mio commento non contiene alcuna volgarità se non sarcasmo e vernacolo. Come il tuo sctem’appusct.
E sono un liceale verissimo, con nessuna pochezza d’animo anche se certi tu ti sentirai magnanima, magari anche con doppio cognome come
una piacente sciura delle pari opportunità.
E vittimista come questa lettera e come spesso e’
questo bello divertente e interessante blog, che non sapevo essere diventato un giornale venduto in edicola.
Quali mie battute rozze cafone e terra terra , contessina ?