i Due Punti

Non faremo il nome del prossimo Primario di Cardiochirurgia.
Non ripeteremo la terna come una litania tra punteggi e curricula.
Teramo ha bisogno nel presente di una visione sanitaria, di una nuova sanità e di investimenti tecnologici, di personale, di eccellenze, di Scuole chirurgiche, prima di un nuovo ospedale.
Arriverà la Pet di ultima generazione; arriveranno risonanze magnetiche e l'avanguardia dell'ingegneria sanitaria.
Il Direttore dell'asl, Maurizio Di Giosia con la scelta del nuovo Primario di Cardiochirurgia ha un enorme responsabilità.
Immensa.
Quella di garantire la Fenice della Scuola Teramana.
La mobilità attiva contro quella passiva.
Quanto darebbe fastidio ai Baroni il ritorno di una Cardiochirurgia capace di essere un polo attrattivo per la Sanità del centro sud e nord?
A chi darebbe fastidio?
La stessa Cardiochirurgia che fu smantellata e ridotta all'osso. 
Non sarà solo questione di tecnica e abilità chirurgica ma soprattutto di capacità empatiche, di propensione verso la squadra, di quel desiderio di rimanere a Teramo ed essere il pioniere di una nuova famiglia di chirurghi.
Senza fuggire.
Intorno alla scelta del direttore Di Giosia ci giochiamo gran parte del futuro sanitario della provincia aprutina.
I sindaci, i parlamentari, i consiglieri regionali, la politica, l'economia,  la società civile dovrebbero essere il motore di una squadra a proteggere simili decisioni da pressioni e ostacoli improvvisi.
Oggi e non domani, Teramo ha in mano il proprio presente.