Il simulacro dello spreco pubblico.
Il simbolo che diventa l'emblema del tanto paga lo Stato.
Nessun impiegato pubblico che pensa che la stufetta elettrica sotto il tavolo è a spese di tutti; che la macchina lasciata accesa mentre si prende il caffè è a nostre spese; che la caldaia funzionante anche di notte è a nostre spese: che le finestre spalancate a far uscire il troppo caldo è a nostre spese; che quella luce ardente nell'edificio scolastico di viale Bovio, Vincenzo Comi, notte e giorno, rimane un qualcosa che porta via, ruba altri servizi perchè a furia di registrare " a Nostre spese" si raggiunge il tetto massimo della spesa pubblica.
Sopra il tetto c'è il vuoto democratico e civico.
foto ( Roberto Rossoli)
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Ma perché' non addebitare al responsabile dell'ufficio illuminato,fra l'altro facilmente rintracciabile ,le spese di questi consumi inutili e scellerati?
Ma non era inagibile il Comi?
Prima di giudicare ci si informi magari la luce e rimasta accesa perché delle persone stanche ed impolverate nella fretta di andare via hanno dimenticato di spingere un pulsante.Per concludere nello stabile oggetto della foto e della polemica non c'è riscaldamento e tantomeno delle stufette.
Cara Incavolata.
1) non giudico. La luce è accesa da due giorni. Quindi è stata detta la verità
2) Le stufette non erano riferite al caso Comi.
Quindi lei invece di incavolarsi presti più attenzione alla lettura.
3) Può semplicemente ammettere di aver sbagliato. Funziona così tra persone educate. Mi stia bene...
...CHE I SEMAFORI DELLA ROTONDINA PROVVISORIA SU VIA DE GASPERI SVOLTA PER VIA FONTE REGINA SONO ACCESI IN MODALITA' LAMPEGGIANTE NOTTE E GIORNO DA DUE ANNI E MEZZO E' A NOSTRE SPESE...E TANTI ALTRI SPRECHI ANCORA...E ANCORA...E ANCORA.