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Abruzzo. 20 Agosto. 4 nuovi casi di Coronavirus tra i 24 e 59 anni....

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Coronavirus: Abruzzo, dati aggiornati al 20 agosto. Casi positivi a 3581 (+4) (REGFLASH) Pescara, 20 ago. – Sono complessivamente 3581 i casi positivi al Covid 19 registrati in Abruzzo dall’inizio dell’emergenza. Rispetto a ieri si registrano 4 nuovi casi (di età compresa tra 24 e 59 anni), mentre il numero dei pazienti deceduti resta fermo a 472. Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 2841 dimessi/guariti (+1 rispetto a ieri, di cui 11 che da sintomatici con manifestazioni cliniche associate al Covid 19, sono diventati asintomatici e 2830 che hanno cioè risolto i sintomi dell’infezione e sono risultati negativi in due test consecutivi). Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 268 (+3 rispetto a ieri). Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 144159 test. 27 pazienti (+2 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 1 (-1 rispetto a ieri) in terapia intensiva, mentre gli altri 240 (+2 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. Del totale dei casi positivi, 308 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila, 889 in provincia di Chieti, 1658 in provincia di Pescara, 697 in provincia di Teramo, 28 fuori regione e 1 per il quale sono in corso verifiche sulla provenienza. I 4 positivi di oggi sono residenti in provincia dell’Aquila (1), Chieti (1), Pescara (1), Teramo (1). Lo comunica l’Assessorato regionale alla Sanità. (REGFLASH) FRAFLA 200820 ​

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Commenti

Asintomatici in tutto l'Abruzzo, 1 persona da tempo in terapia intensiva e zero decessi. Il virus è mutato ma a qualcuno fa comodo mantenere lo stato di emergenza, a scapito però dell'economia italiana e dei bambini che ormai vivono in costante apprensione (ieri una bimba di circa 4 anni ha chiesto ad una sua coetanea se poteva giocare con lei sui gradini del Duomo, la risposta di quest'ultima, lontana dai genitori, è stata affermativa... purché fosse rimasta a un metro di distanza. Che tristezza. Dei danni psicologici causati ai bambini ci renderemo conto solo nel tempo, ma sospetto che non saranno lievi. Il lockdown è stato necessario in tempi di emergenza, quando le cure non c'erano e poco si sapeva del virus, ma ora? Hanno senso le misure restrittive? O avrebbe senso semplicemente prestare massima attenzione a chi arriva dai Paesi a rischio e lasciar vivere in grazia di Dio tutti gli altri?