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Teramo: 100 famiglie senza CAS solo al limite...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Ripartiamo da un comunicato stampa del 15 Febbraio. Il comune di Teramo, comunicava «Questo pomeriggio la cabina di coordinamento sisma Centro Italia 2016 ha accolto la richiesta, formulata nei giorni scorsi dal Sindaco di Teramo, di riaprire i termini per la presentazione delle domande per il mantenimento del Cas, a tutela di coloro che non sono riusciti a presentare, loro malgrado, la domanda sulla piattaforma entro il termine del 15 ottobre 2022. L’ok della cabina di coordinamento rappresenta il primo step del percorso amministrativo per la riapertura dei termini. La decisione assunta oggi sarà infatti inserita in un’apposita ordinanza della Protezione Civile, d’intesa con la struttura commissariale. «Esprimiamo grande soddisfazione per la condivisione della nostra proposta – dichiarano il Sindaco Gianguido D’Alberto e l’Assessore al Sociale Ilaria De Sanctis – che va a tutelare le circa 100 famiglie che rischiavano di perdere, loro malgrado, il contributo di autonoma sistemazione e vivere, oltre a quello del terremoto, un vero e proprio dramma economico. La maggior parte dei cittadini che non sono riusciti a presentare in tempo la domanda sono infatti assegnatari di case Ater o anziani, che non sono venuti a conoscenza della scadenza del 15 ottobre o confusi dal fatto che pochi mesi prima avevano depositato la stessa istanza in forma cartacea La decadenza dal beneficio andava a incidere pesantemente sul bilancio di queste famiglie che sono più vulnerabili da un punto di vista socio-economico. Ringraziamo il commissario Guido Castelli e il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio per la sensibilità dimostrata, soprattutto in un momento così particolare sotto l’aspetto sociale ed economico per le comunità del cratere».

Siamo arrivati al 20 Marzo e ancora nessuna notizia della riapertura dei termini per oltre 100 famiglie che nel frattempo hanno dovuto pagare gli affitti e molte sono in condizioni di una vera e propria indigenza. L’assessore al Sociale del comune di Teramo, Ilaria De Sanctis, continuerà a stimolare l’intervento da parte del nuovo commissario straordinario per la Ricostruzione, Guido Castelli e la cabina di regia. Nel frattempo alcuni rappresentanti delle 100 famiglie hanno comunicato una piccola manifestazione di protesta da attuare in data da destinarsi davanti al genio civile di Teramo dove ha sede l’Usr. Da segnalare anche «la dichiarazione sul possesso dei requisiti per il mantenimento del C.A.S., per l’anno 2023, deve essere presentata, a pena di decadenza dalle misure di assistenza abitativa, entro il 30 giugno 2023 mediante procedura informatizzata. L’apposita piattaforma informatica della Protezione Civile al momento non è aperta e la riattivazione della stessa sarà tempestivamente comunicata mediante avviso sul sito del Comune di Teramo». Nel secondo  frattempo tutto tace e nessuna novità.

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Commenti

Una domanda mi sorge spontanea: avete mai avuto modo di controllare o informarvi, anche come semplice chiacchiera, di quanti hanno avuto accesso al contributo pur avendo stipendi di tutto rispetto e seconde case? Vi siete mai chiesto se il vostro amico che d’estate andava a vivere nella sua seconda casa di Giulianova o Tortoreto o Alba Adriatica avesse fatto domanda per il Contributo? Certo, poteva richiederlo perché la legge lo permetteva, ma siccome sono soldi pubblici a noi che ci importa? Non è una questione di legalità, è una questione di moralità e senso civico… ma questo non ci appartiene.

Invece di gioire perchè ci saranno 10 milioni per fare il teatro perchè con questi soldi non ci si fanno gli appartamenti per le 100 famiglie??...a che serve un teatro quando si può usare il cinema ?...siamo seri, non buttiamo soldi.

Una situazione del CAS.