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Il Parco del lungo fiume di Teramo e quei "topoloni" domestici...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

LO so, vi leggo.
Scriverete ma se non ci possono stare i topi nel lungo fiume dove possono coesistere con l'uomo?
Esiste un limite per la salute umana e se il lungo fiume ha un alto indice di urbanizzazione e di presenza umana, il pericolo di alcune gravi malattie rimane e si amplifica.
Il laghetto del lungo fiume di Teramo è pieno di topi.
Basta affacciarsi e oltre allo splendido cigno "reale" e regale, nuotano dei topi enormi che non hanno troppa paura dell'uomo.
Corrono nell'area dei pic nic e sopra i tavoli.
Basterebbe poco per poter incorrere in una delle tante malattie di cui sono portatori i nostri amici ratatouille.
Leptospirosi prima di tutte. 

Vi ricordo che una femmina di topo può riprodursi anche 6/7 volte all'anno.
Una ratta va in calore per 4-6 ore circa, ogni 3-4 giorni, la gestazione dura di solito 22 giorni.
Il parto dà alla luce una media di 8-12 cuccioli, che però possono arrivare in casi eccezionali fino a 24.
Il calore immediatamente successivo al parto è fertile (significa che la ratta può restare incinta mentre sta allattando la cucciolata precedente).

L’allattamento dura circa 3 settimane abbondanti, e lo svezzamento dura 4 settimane e mezzo.
La capacità di sopravvivenza dei topi è veramente incalcolabile, riproducendosi continuamente, indipendentemente dalla stagione o dalle condizioni climatiche.
Si calcola che solo in Italia vivano cinquecento milioni di topi che consumano circa venti milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno.

Che fare?

Guardate https://www.youtube.com/watch?v=yYEFXTN56vQ&t=5s

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Commenti

Almeno smaltiscono un po' di spazzatura...

Mi ha sempre fatto schifo il lungofiume ma ora ancora di piu