Prima l'ennesimo messaggio arrivato sul nostro cellulare.
" A scuola di mio figlio ( XX XX), nella classe di mio figlio ( xxx xxx) hanno 2 positivi . 1 prof e 1 alunno.
La preside non fa nulla perchè i tamponi sono stati fatti nel privato".
Una situazione che si sta ripetendo a macchia di leopardo senza l'assunzione precauzionale della dad.
Piccoli focolai che nelle prossime settimane andranno a paralizzare il teramano e l'intera ITalia.
La previsione è di una curva al rialzo per tutto il mese di Novembre con le famiglie che da focolare domestico si tramuteranno in focolaio domestico.
Generazioni che contagiano generazioni.
Nuove e vecchie.
Ieri la riunione del sindaco D'Alberto con le dirigenti scolastiche.
Si è svolta questa mattina, con la modalità del collegamento da remoto, una riunione voluta dal Sindaco Gianguido D’Alberto e dall’Assessore Andrea Core con tutte le dirigenti scolastiche del territorio comunale. L'incontro è stato convocato anche alla luce di quanto emerso dalla riunione di ieri del Comitato Ristretto dei Sindaci e quindi per mettere a fuoco le problematiche inerenti l’epidemia, soprattutto nella ricaduta sul sistema scolastico. Le dirigenti hanno rappresentato al Sindaco le questioni che qui sintetizziamo.
• La difficoltà di avere collegamenti con la Asl ed in particolare con il Centro di prevenzione. I numeri telefonici forniti dall'azienda sanitaria sono inaccessibili ed è difficile pertanto avere indicazioni o rappresentare questioni di estrema urgenza.
• La necessità di effettuare tamponi in tempi rapidi, in particolare perché il sistema di comunità (quale è la scuola) impone una disciplina non generica. I tempi lunghi di attesa stanno alimentando il ricorso da parte delle famiglie ad istituti privati, con tamponi i cui esiti non sono riconosciuti, ma che di fatto, a fronte di una positività, generano forte incertezza nelle famiglie e difficoltà di gestione da parte delle Dirigenti stesse.
• Il trasporto: il cambiamento degli orari da un lato e la riduzione al 50% della capienza disponibile, rendono ulteriormente complicato da gestire il trasporto scolastico in compatibilità con gli orari scolastici.
• La necessità di migliorare l’interlocuzione con pediatri e medici di base, il cui filtro finora non è stato efficace.
• La mancanza di unità e chiarezza in tutti i passaggi che riguardano la questione, specie di fronte a positività accertate con tampone fatto privatamente: mancano protocolli e direzioni unitarie.
L’amministrazione ha registrato le criticità rappresentate, sulle quali già precedentemente aveva denunciato e preso posizione chiedendo interventi tempestivi.
I problemi, specie per le scuole che proseguono l’attività in presenza, stanno diventando più acuti, visto l’incremento dei contagi. È però cambiato il quadro normativo, per ciò che attiene l’effettuazione dei tamponi, grazie alle indicazioni dettate dall'Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero per la Salute. I due organismi danno peso ai test rapidi, che possono essere uno strumento strategico e sostenibile rispetto ai test molecolari tradizionali, qualora le capacità diagnostiche di questi ultimi siano già saturati. La rapidità del risultato permette infatti un veloce monitoraggio di eventuali contagi e il conseguente isolamento di chi è stato contagiato limitando la diffusione dell'infezione in ambiente comunitario. In questo caso, il rischio di risultati falsi negativi può essere accettabile in quanto bilanciato dalla velocità di risposta nel percorso di controllo delle infezioni e dalla possibilità di essere di ripetere il test se ritenuto opportuno. Pertanto ora più che mai è necessario ricorrere a tali tamponi rapidi, al fine di procedere ad una mappatura puntuale costante e rapida di ogni possibile rischio in ogni scuola. Così il Sindaco ha ricordato quanto sostiene da tempo nella sua battaglia per chiedere alla Regione di emanare una ordinanza che disciplini le attività e i rapporti della stessa con i laboratori privati; atto necessario perché si possa procedere con maggiore rapidità alla rilevazione dei dati per le scuole, oltre che determinare un protocollo unico da applicare senza dover operare distinzione tra una positività accertata dalla ASL e una positività verificata in una struttura privata.
Il Sindaco ha ricordato di aver formalmente chiesto, anche nella veste di Presidente regionale dell'Anci, la convocazione con urgenza di un tavolo scolastico regionale, alla presenza della Regione Abruzzo, dei Rappresentanti del Comitato tecnico scientifico, dell’Ufficio scolastico regionale, dei rappresentanti istituzionali di Comuni e Province.
L’assessore Core, pur riconoscendo le difficoltà enormi dell’azienda sanitaria in questo periodo, conferma quanto l’interlocuzione con la ASL sia fortemente critica: non c'è uniformità, non c'è linea comune, si rischia di creare una situazione per cui ci si comporta diversamente da istituto ad istituto. Uno stato delle cose che si riverbera anche sulle misure da adottare. Nel Comitato ristretto, i Sindaci hanno rappresentato il problema chiedendo di potenziare sul piano organizzativo il servizio, soprattutto il Dipartimento di Prevenzione, per favorire appunto una migliore interlocuzione con le scuole e agevolare chi deve assumere decisioni; mettere cioè le dirigenti scolastiche in condizione di esercitare le proprie funzioni appieno e determinare in autonomia attivare la didattica a distanza, qualora in una classe dovesse riscontrarsi un caso di positività. A questo scopo la stessa ASL predisporrà in tempi brevissimi una circolare che sarà anche sottoposta all’Ufficio Scolastico Provinciale.
Il SIndaco ha sottolineato alle dirigenti scolastiche quanto sia auspicabile affrontare la situazione complessiva uniti, per far sì che i problemi che poi si sviluppano in ciascuna scuola, abbiamo un riferimento chiaro e una sponda forte.
Il Sindaco D’Alberto, per chiudere, dichiara: “È in gioco la tenuta del sistema sanitario, ma anche quella del sistema scolastico. Le norme prevedono ora soluzioni per superare la lentezza soprattutto quella delle risposte sui tamponi. Conosciamo le problematiche, è ora di affrontarle e la celerità è l'elemento chiave. Il punto nevralgico è il Dipartimento di prevenzione che dovrà essere rafforzato dalla Asl la quale è chiamata ad assume una linea coerente, di unità e chiarezza, da trasmettere alle istituzioni e anche alle scuole”.
Che fare?
Chiudere le scuole.
Non siamo stati in grado di assicurare il giusto controllo, i giusti trasporti, la giusta comunicazione e la giusta prevenzione.
Sarà troppo tardi?
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Commenti
Occorre chiudere la scuola.prepariamoci per una didattica a distanza.er un lasso di tempo.stiamo a casa.Cosa vuole L'Azzolini dai nostri alunni? Non siano in guerra,in una gara,stiamo a casa.perche non pubblichiamo questa proposta?
Tante belle parole postume. Quale provvedimento concreto è stato deciso? Nessuno. Siamo in attesa.... dopo esserci contagiati tutti ovviamente. Classi che frequentano nonostante i positivi. E al bagno si incontrano con altri bimbi di altre classi senza nessun controllo. L'evitabile diventa realtà. Complimenti siamo in Italia??
Andavano riaperte in presenza le scuole fino alle medie.
Il resto doveva andare in didattica a distanza, e gli uffici in smart working.
Tutto quello che poteva essere fatto in remoto andava fatto in remoto.
Adesso è tardi.
Potete chiudere le scuole ora, o aspettare un po' che si chiudano da sole.
TUTTE.
Mettendo in isolamento fiduciario almeno il triplo delle persone.
Una stupida crociata politica della Ministra, con dietro tutto il mondo della scuola.
Per combattere un virus che si tramette da persona a persona, per forza di cose ci impone di ridurre la socialità fisica.
Ignorando questa cosa, si passa dal ridurre la socialità, ad azzerarla.
Inutile piangere adesso.