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La Sanità abruzzese verso il commissariamento? Esiste uno studio che ha una soluzione. Intanto la gente muore per stanchezza...

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Ho visto e rivisto l'ottimo intervento del capogruppo di Azione in consiglio comunale di Teramo, Alessio D'Egidio ( https://www.facebook.com/alessio.degidio/videos/1719574955609578) ; ho letto e riletto il lavoro della commissione Sanità del comune di Teramo, Sara Falini e la sintesi in emendamento del capogruppo del gruppo misto di maggioranza, Andrea Core. Vi sorprenderete, tutti. Noi semplici utenti asl sapevamo tutto da un pezzo. Se moltiplicate per le asl abruzzesi troverete una crisi sanitaria senza alcun precedente.
Ho apprezzato ogni parola degli interventi in aula ma noi sapevamo tutto. Lo ripeto. Lo sapevamo dalle liste di attesa, dalle poche UOC sanitarie, dai tagli sui farmaci, dalla lettura dei documenti. Sono anni che denunciamo dalla strada tutto ciò che ora è il vostro verbo. 
Sappiamo leggere e scrivere: abbiamo letto delle tante UOC nate nelle varie gestioni asl lato Amministrative; pubblicheremo tutte le delibere per regalarvi un quadro imbarazzante;  conosciamo i numeri dei maggiori costi annui per i nuovi dirigenti e per i nuovi funzionari e per i nuovi impiegati; conosciamo anche la soluzione scritta in uno studio appena pubblicato che nessuno ha mai letto.
Lo studio di tesi effettuato come un nuovo modello organizzativo per la Sanità Abruzzese, pubblicato nella rivista del Forum di Amministrazione in Cammino dove medici, studiosi, vere e proprie risorse interne delle asl abruzzesi hanno espresso in centinaia di pagine. Uno studio che si trova nel cassetto della Regione Abruzzo ma che la Regione Abruzzo non sa di avere dal 10 Luglio del 2024. Incredibile ma vero.

"The Health Service of the Abruzzo Region, unlike other regional realities, has never faced an autonomous structural reorganization, intervening only in response to national reforms or emergency conditions". Non vi preoccupate lo studio è anche tradotto.
 

"La strutturale divergenza tra domanda crescente e risorse scarse, il sistema dovrà progressivamente spostare l’attenzione verso politiche di educazione sanitaria, prevenzione e appropriatezza nell’utilizzo dei servizi e beni, coinvolgendo attivamente i cittadini e le comunità locali. Solo con utenti consapevoli e politiche orientate a qualificare/ridurre la domanda impropria sarà infatti possibile mantenere la sostenibilità del sistema pubblico nel lungo termine. L’auspicio degli autori è che la riflessione
strategica sul riassetto del SSR abruzzese – lungi dall’essere un esercizio teorico – possa contribuire ad alimentare il dibattito, a livello regionale e nazionale, sul futuro del SSN.
Dopo 45 anni dall’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, è forse giunto il momento di sperimentare con coraggio nuove soluzioni organizzative e di governance, adattandole
ai mutati contesti socioeconomici. Il caso Abruzzo, con le sue peculiarità e urgenze, può diventare un laboratorio di riforma: coinvolgendo tutti gli stakeholder (istituzioni, professionisti, accademici, cittadini) in un processo di cambiamento condiviso, sarà possibile valutare con maggiore oggettività la necessità e la fattibilità delle misure prospetta".

Lo sapete che cosa accadrebbe? Meno potere alla politica gestionale, quella stessa politica che non vuole ammettere il fallimento di un sistema che ci porterà al teatrino del commissariamento;  al potere assoluto del subcommissario, Marco Marsilio, (l'uomo che ha aumentatocon le aliquote irpef le "tasse". Sacrificio che sarà inutile. Il debito è fuori controllo) con una domanda che vi facciamo a gran voce, secondo voi, chi pagherà?

Sempre e soltanto, noi. Sempre e soltanto chi non si potrà permettere neanche una trasferta nelle vicine Marche o chi spera di poter avere un servizio assistenziale migliore; chi ha il bisogno di un controllo per una futura operazione. Lo sapete come sconvolge l'equilibrio umano all'interno di una famiglia, un caro con una malattia? Come ci si sente soli?
 

Il nuovo ospedale tra 20 anni? Noi ci occupiamo di quello del presente; di chi non riesce ad avere una visita che non sia a pagamento o verso chi non riesce neanche a fare prevenzione dopo una brutta malattia. Vi racconteremo tutto delibera dopo delibera, facendo nomi e cognomi; raccontandovi reparti che attendevano di poter diventare UOC e che hanno fatto sacrifici enormi, in prima linea, salvando vite umane. Uomini e donne delle pulizie, portantini, oss, tecnici, infermieri, medici. 

Nelle commissioni dovrebbero per una volta essere invitate quelle persone che hanno avuto visite al 2027, quasi 2028. 
La vera resistenza. La nuova Resistenza abruzzese. Italiana. 
Quelle persone vi punterebbero il dito contro per il reato più grande della politica, l'accidia sanitaria.
E la gente muore per stanchezza, in attesa di essere curata.
 

Noi sapevamo tutto. 
 

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