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Carnevale. Dopo Teramo anche Giulianova dimentica la Quaresima...

di Anonimo
3 minuti

Nei giorni scorsi abbiamo criticato in maniera decisa l’amministrazione comunale di Teramo per la scelta, che confermiamo sbagliata, di festeggiare il carnevale l’8 marzo, in piena Quaresima. Torniamo sull’argomento perchè questa volta, a finire dietro la lavagna è l’amministrazione comunale di Giulianova che, a causa del maltempo, ha spostato la sfilata di domani, 2 marzo e domenica grassa, al 9 marzo, ovviamente in Quaresima. Cartellino rosso anche al Sindaco Jwan Costantini per il quale valgono tutte le critiche mosse a Gianguido D’Alberto. In questo caso c’è una aggravante: il Sindaco di Giulianova, in piena pandemia, si presentò nel Santuario della Madonna dello Splendore con tanto di fascia tricolore e un cero in offerta per chiedere la grazia. Se si compie un gesto da cristiano come quello, non si può “violare”la quaresima. Dato a D’Alberto quel che è di D’Alberto e a Costantini quello che è di Costantini passiamo a dei chiarimenti. Sono stati per lo più richiesti in alcuni commenti, civili e garbati va sottolineato, di alcuni pubblicati sui social. In pratica ne soltanto è uno che però è ricorrente: l’Italia è uno stato laico e, dunque, le celebrazioni religiose non devono condizionare. In teoria tutto vero, l’Italia è uno stato laico di diritto e di fatto e, da qualche anno, non c’è più una religione di stato. Noi però proviamo a spiegare quanto esposto con la forza di due elementi che riteniamo inconfutabili: i numeri e il calendario. Nello stato laico Italia le festività (quelle rosse sul calendario), nel 2025 sono ben 64. Sapete quante di queste sono laiche e quante religiose?  I numeri, permettetecelo, sono impietosi. Dei 64 giorni di festa solo 3 sono civili e 61 religiosi. Non ci credete? Dimostriamolo. Partiamo dai 3 civili. In ordine cronologico: 25 aprile (Liberazione), 1 maggio (Lavoro), 2 giugno (Repubblica). Veniamo alle 61 religiose. Si deve necessariamente partire dalle 52 domeniche che, fino a prova contraria sono i giorni dedicati al Signore. Si celebra il settimo giorno in cui Dio, dopo la creazione, si riposò. Per gli ebrei è lo “Shabbat ( il sabato) per noi la domenica. Nelle domeniche vanno considerate anche La Santa Pasqua, la festa più importante per i cristiani, la Pentecoste e l’Assunzione in cielo. Passiamo alle altre in ordine cronologico. 1 gennaio (Maria Santissima Madre di Dio), 6 gennaio (Epifania di Nostro Signore), 20 aprile è la Pasqua e il 21 (Lunedì dell’Angelo), 15 agosto (Maria Assunta in cielo) è una festività religiosa e non pagana, 1 novembre (Ognissanti), 8 dicembre (Immacolata Concezione), 25 dicembre (Santo Natale), 26 dicembre (Santo Stefano). A queste va aggiunta per tutti i comuni italiani la festa del Santo Patrono che è un festivo. Due sono state le festività abolite negli ultimi anni e, per par condicio forse, una per parte. Il 4 ottobre San Francesco d’Assisi partono d’Italia e il 4 novembre Festa della Vittoria. Certo non si capisce perchè non si possa festeggiare il Santo Patrono della Nazione quando si festeggiano quelli dei comuni e non si possa celebrare degnamente la vittoria nella prima guerra mondiale e celebrarne così tutti i caduti. Ma tant’è. Questi i numeri, questo il calendario. La domanda è una: per le feste quanto siamo cattolici e quanto laici in Italia?


Alfredo Giovannozzi 

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Commenti

Chi mi restituirà questi tre minuti della mia vita?

Buongiorno. " Nei giorni scorsi abbiamo criticato in maniera decisa l’amministrazione comunale di Teramo per la scelta, che confermiamo sbagliata, di festeggiare il carnevale l’8 marzo, in piena Quaresima." Ed oggi criticate anche Giulianova, quindi AVETE SBAGLIATO DUE VOLTE. Ma vi sembra una critica costruttiva quella di contestare il festeggiamento di Carnevale il giorno di Quaresima???? Ma che polemica E'!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

A Giulianova È per maltempo. A Teramo Invece è grave. Praticamente diventa carnevale ambrosiano. Io non lo so, Non ci si crede. Spero sia l'ultima volta, Non tanto e non solo per la quaresima ma per rispetto del ciclo dell'anno

Penso sia ragionevole che in un Paese civile, pur essendo laico, si rispettino le tradizioni della larga maggioranza cattolica. Questo genere il necessario equilibrio tra il diritto dei lavoratori a godere dei necessari giorni di riposo e la richiesta dei praticanti di poter partecipare ai riti religiosi. Tutto questo però non è affatto imperativo… e ci mancherebbe altro! Osservare il giorno festivo non è obbligatorio come nei paesi teocratici: in Italia molte categorie di lavoratori sono organizzate su turni che prescindono dal calendario festivo. Diciamo quindi che in uno stato laico le festività religiose e tradizionali rappresentano una chiave di equilibrio tra i diritti del cittadino ed esigenze spirituali del devoto: un esamotage per la salvezza di capra e cavoli, in parole povere.
Tirare in ballo la Quaresima è del tutto inopportuno: si tratta infatti di un periodo di penitenza che riguarda esclusivamente la sfera religiosa e pertanto non attinente alla vita pubblica.
E come sempre si tratta solo di apparenza: non mi pare che bar e ristoranti siano vuoti da carnevale a Pasqua. Quindi vi prego, cari bigotti, non ci provate: lo Stato, il Comune, i Sindaci e la comunità cittadina restano laici anche se il giorno del patrono chiudono bottega.

e quello di Sant'Egidio?

Condivido in tutto l’articolo. Ma manca una precisazione che chiunque può consultare andando sul sito della Treccani alla voce “carnevale”: “ Periodo dell’anno antecedente la quaresima, che si festeggia con balli e mascherate, e i festeggiamenti stessi che lo caratterizzano”.

2025 e stiamo ancora a parlare di quaresima.
Medioevo.