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Libri...Una Vita

di Maria Cristina Marroni
4 minuti

Quando si è molto giovani, tutto sembra realizzabile, ma come diceva Epicuro “la scelta è un’ecatombe di possibili”. Una volta effettuata una scelta, talvolta essa si palesa come irreversibile e la vita prende una piega inattesa.
Giovanna, la protagonista di “Una vita”, il primo romanzo di Guy de Maupassant, all’età di diciassette anni è ingenua e piena di illusioni.

Appena uscita dal collegio del Sacro Cuore, sogna un’esistenza felice e carica di liete sorprese insieme ai suoi cari, il padre, il razionalista barone Simone Giacomo Le Perthuis des Vauds, e la madre, Adelaide, nella residenza dei “Pioppi”, vicino a Yport. Accetta il prematuro matrimonio con il visconte Giuliano de Lamare, che conosce da soli tre mesi. Giuliano in principio si presenta amabile e innamorato, in seguito, dopo il viaggio di nozze in Corsica, mostra avidità, grettezza, indifferenza.

Pian piano lo scrittore getta fango su tutte le speranze di Giovanna: il marito fedifrago concepisce con la domestica Rosalia un figlio; ha un’altra amante (che Giovanna crede essere la sua migliore amica) e muore ucciso brutalmente dal marito di quest’ultima; scopre infamanti e dolorose rivelazioni sulla madre dalla lettura della sua corrispondenza privata, dopo la sua morte; perde tutto il patrimonio per coprire i debiti dell’unico e amatissimo figlio Paolo, che, invaghitosi di una prostituta, fugge con lei in Inghilterra.
Ormai invecchiata e stanca, Giovanna è soccorsa da Rosalia, che, divenuta una facoltosa contadina, passa il resto della sua vita con lei e l’aiuta a vendere “I Pioppi”, ad amministrare oculatamente ciò che resta del patrimonio e ad allevare la figlia di Paolo, dopo la morte prematura della mamma della bambina.

Finalmenteun dolce calore, un calore di vita” sembra attraversare gli abiti di Giovanna e raggiungere la sua carne. È il piccolo corpo della bambina, che annuncia un nuovo inizio, perché “la vita non è né così bella né così brutta come si crede”.
“Una vita” è ritenuto il più tragico, il più profondo, il più maupassantiano fra le opere dello scrittore francese, sebbene divida il primato con “Pierre e Jean”, che forse fu da Maupassant prediletto e ne rappresentò il testamento spirituale.
Eppure nulla eguaglia le due parole che Maupassant pone a epigrafe di “Una vita”, “humble véritè” (“l’umile verità”), che esprime “la reazione verso tutte le retoriche letterarie, romantiche, idealiste, materialiste”.

La pietà umana e poetica, la narrazione magistrale, le delicate tinte paesaggisti che scusano le legittime inverosimiglianze dell’umile verità e testimoniano la presenza di un vero capolavoro.
Giovanna è un personaggio la cui estrema fragilità si trasforma spesso in cupa rassegnazione. Nei momenti topici si chiude in se stessa, non lotta per modificare gli eventi, ma li asseconda debolmente.

La purezza dell’amore disinteressato di Giovanna viene eroso continuamente dalla vita e dalle miserie della condizione umana. L’accettazione semplice dell’esistenza e la candida purezza del personaggio valicano l’usura del tempo. Verrebbe voglia di spronarla con forza, con il rischio di sporcare però il bianco che è il colore della sua anima.
Si potrebbero usare per Giovanna le parole che Flaubert rivolge all’amico Turghenev: “Ho sempre cercato di vivere in una torre d’avorio, ma una marea di merda ne sta battendo i muri, per farla crollare”.

 

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Commenti

Nel leggere questa bella pagina mi viene un brivido interiore ,mi guardo intorno , immagino di vedere un'adolescente dei giorni nostri e mi chiedo quali siano i volti di coloro che potranno cambiare il futuro di una giovane nel bene o nel male. La curiosita' mi spinge a leggere il libro e ringrazio la sig.ra Cristina per i suoi preziosi consigli letterari. Buona domenica.
Gent.le Sig. Antoine, la lettura del romanzo le darà commozione e irritazione, ma non la lascerà indifferente. L'ho letto per la terza volta, divorandolo. Amo molto il Naturalismo francese e "Una vita" è un capolavoro. Felice settimana.