Egregio signor Sindaco,
la nostra associazione, come lei sa, è attenta ai processi di trasformazione che interessano l'intero "ecosistema urbano" della città di Teramo, consapevole di essere di fronte ad un profondo cambiamento di funzioni produttive, commerciali, di mobilità, culturali e di servizio di alcuni quartieri, in molti casi dovuto alla necessità di recupero di aree dismesse, oppure sotto la spinta dei nuovi bisogni della città.
Da tempo ci stiamo occupando di conoscere i progetti che l'Amministrazione comunale ha in cantiere e di discuterne con i cittadini. In particolare, dalla primavera scorsa abbiamo iniziato una ricognizione di alcune emergenze riguardanti quartieri e siti "sensibili" per lo sviluppo della città. Lo scopo che ci guida è il miglioramento della vivibilità della città insieme a un percorso di partecipazione dei cittadini alle scelte dell'Amministrazione, temi che non le sono indifferenti dato che ha già incontrato le associazioni professionali e di categoria, le associazioni culturali e ambientaliste, in occasione del Piano strategico "Teramo 20-20".
Pertanto, le scriviamo per essere informati del progetto che interessa il quartiere di via Longo. Su questo progetto, venerdì 6 febbraio mattina, presso la sede comunale, abbiamo ascoltato la denuncia dell’architetto Andrea Cavarocchi e della consigliera comunale Paola Cardelli sulla progettazione dell’intervento di edilizia residenziale, di housing sociale, che interessa le case popolari di via Longo, ovvero del quartiere ex PEEP.
Per fugare alcune perplessità sull’intera operazione immobiliare che l'Amministrazione si accinge a compiere, le porgiamo alcune domande che richiedono una risposta, nei modi che lei riterrà più opportuni:
- Perché demolire un intero quartiere che ha visto nascere e crescere tanti cittadini teramani?
- E’ davvero così irreversibilmente degradato lo stato di conservazione degli edifici?
- E se sì, perché non è stata fatta la manutenzione, sia edilizia che degli impianti, nel corso degli anni?
- Qual è l’esatta consistenza in termini di "Superficie Utile" dei fabbricati esistenti?
- Qual è l’esatta misura dell'incremento dei volumi da costruire?
- Viene rispettato il Piano Regolatore vigente, che prevede aumenti di volumetrie per un massimo del 15%?
Ci preoccupano, infine, i rilievi espressi dall'Ordine degli Architetti e dall'Ordine degli Ingegneri a proposito della gestione del Concorso di idee bandito da "Investire Immobiliare SGR Spa".
Certi della sua attenzione, porgiamo cordiali saluti.
La Presidente di Legambiente Teramo
Prof.ssa Giovanna Cortellini
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