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Vi racconto una storia di ordinaria maleducazione

di Giancarlo Falconi
1 minuto

La maleducazione anzi l'educazione come discriminante della futura politica. Come faro della vita sociale. Vi racconto, vi riporto una storia breve, uno short, scritto da una ragazza di Teramo. La realtà che ci fa specchiare nella nostra ignoranza, nella mancanza di spirito civico, nell'assoluta dipendenza agli stivali del potere.
"Ciao stavo leggendo il tuo articolo sui parcheggi dei disabili invasi dalla neve, ti voglio raccontare una bella cosa successa martedì.
Mia madre disabile ha un negozio in via xxxxx,  li c'è un parcheggio per disabili sempre occupato da persone non autorizzate, martedì non siamo riusciti a parcheggiare abbiamo chiamato i vigili e dopo più di un ora sono arrivati( cosa strana perché ogni volta che li chiamiamo non vengono maiiiiiii) sono passati hanno guardato la macchina e sono andati via! Dopo ben 4 ore di sosta selvaggia è arrivata la signora e abbiamo visto che è una persona ben nota a Teramo! È uno schifo..."
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Commenti

Sicuramente, la signora in questione è una grandissima maleducata,protetta naturalmente da chi dovrebbe proteggere la persona diversamente abile....questo non è ne più ne meno di quello che succede in parlamento,ci rimette sempre la povera gente....bastardi dentro e fuori.
Non mi meraviglio,accadeva la stessa cosa ,seppur meno grave non trattandosi di parcheggio riservato ai disabili ,all'ora di uscita da scuola .Tutti noi genitori dovevamo parcheggiare lontano ,la moglie dell'ex sindaco della mia città tranquillamente in divieto e a un metro dal vigile.Un giorno ho portato la macchinetta fotografica e tra applausi e sfottò ho realizzato un bellissimo servizio fotografico (ho chiesto anche al vigile di sorridere ) la cattiva abitudine è finita ....!!!!!!Forse dobbiamo essere più decisi nel far valere i nostri diritti e nel censurare quelli sbagliati .
Ovviamente ridicolo. Degno di una città come la nostra, in cui ognuno fa quello che vuole. Sarebbe giusto però fare il nome di questa "persona ben nota nel teramano". Non vedo perchè no.
Se vuole prendersi una piccola rivincita dica nome e cognome. I cosidetti potenti se ne infischiano di prendere le multe che tanto possono tranquillamente saldare o annullare e quindi parcheggiano dove vogliono. Una multa morale e quindi non ecomnomica vale molto di più. Faccia il nome. Un pò di coraggio Teramani. Le cose non cambiano perchè siamo noi ad accettarle (senza polemica per la ragazza che ha scritto)

Davide fidati, questa storia non finisce qui....Conosco il nome e tutto il resto, andrò avanti...

Ci sentiamo in dovere di ricordare che in assenza o indisponibilità di stalli riservati ai portatori di handicap, la cooperativa sociale che gestisce i parcheggi a pagamento nel centro storico di Teramo offre la possibilità di sostare gratuitamente. Sono esclusi ovviamente coloro che fanno un uso strumentale del cartellino arancione che segnala la presenza di un disabile in auto. Purtroppo accade anche di incontrare autisti accompagnatori di disabili assenti, o finti disabili che fotocopiano il cartellino identificativo o lo prendono in prestito da qualche conoscente, e solo per questo di fronte a un handicap non evidente si chiede di mostrare un documento di riconoscimento.
chi scrive è una persona affetta da SM (sclerosi multipla)...a vedermi non si direbbe e ringrazio Dio x questo ma avvolte le gambe mi fanno un pò cilecca...a parte qs volevo raccontare la mia esperienza. dovevoo recarmi in ufficio e consiederato il ghiaccio e la neve che non facilitano molto le mie gambe, ho preferito parcheggiare quasi vicina all'ufficio (nei dintorni della camera di commercio) ...posto ovviamente sommerso di neve allora mi sono messa tra le strisce blu facendo notare il tutto al dipendente tercoop. secondo codice comunale non titolari di tagliando non dovremmo pagare ...invece...l'ufficiale gentil uomo tercoopo oltre che mettere in dubbio il mio tagliando e chiedendo anche i documenti (che ovviamente non ho fornito xè non compete a verificare i miei dati) si è pure alterato.... altra cosa che vorrei far notare e chi purtroppo utlizza tagliandi di chi purtroppo non c'è più...e dirò di più di una povera figlia giovanissima, ragazzina che non c'è più...questo è schifo...vederli scendere e sfoggiari i loro bei vestiti firmati ed iniziare la loro bella sfilata x il corso mentre una povera ragazziama ha sofferto le pene dell'inferno...
Chi ha segnalato la cosa ha il diritto, forse meglio in dovere, di esporre la cosa alla magistratura, spero che sia stata tanto accorta da prendere foto dell'illecita sosta, dall'inizio alla fine, e abbia testimoni del comportamento inqualificabile dei vigili urbani i quali, forse a loro non sarà sembrato tanto grave, sono riusciti a commettere ben tre reati: 1) omissione di atti d'ufficio, 2) abuso d'ufficio, avendo ingiustamente favorito la scostumata utente della strada che avrebbe dovuto essere sanzionata 3) danno erariale al Comune di Teramo per il mancato introito dell'ammenda relativa alla contravvenzione. Di fronte a certi comportamenti nion ci restano altre strade.
bisogna fare i nomi e cognomi di questa gentaglia.. purtroppo teramo non è una città civilmente EVOLUTA!!
Purtroppo una sentenza della Cassazione qualche tempo fa ha stabilito che anche i portatori di handicap sono tenuti al pagamento della sosta sulle strisce blu e non esiste nessun codice comunale che li esenta. Tuttavia la sottoscritta ha continuato ad offrire la sosta gratuita a chi ne aveva in precedenza diritto. Ribadiamo che è proprio per evitare un uso improprio e furbesco dei cartellini arancioni che siamo costretti a chiedere un documento di riconoscimento anche alle persone solo apparentemente sane. Non abbiamo un altro modo per smascherare chi poco onestamente vuole semplicemente risparmiare il pagamento della sosta per passeggiare per il Corso o per i Tigli mettendo in mostra, come lei dice, i loro vestiti firmati. Se ci fa sapere il giorno in cui ha sostato davanti alla camera di commercio, faremo capire al parcheggiatore che non è proprio il caso di alterarsi, se così è stato, nemmeno quando il vero o presunto disabile non gradisce mostrare il documento di riconoscimento e nostro malgrado ci spinge a richiedere il pagamento del parcheggio. Nel ringraziarla per la sua eventuale segnalazione la salutiamo cordialmente. Tercoop.
più per l'usurpatrice del parcheggio mi indigna il comportamento dei vigili che non hanno fatto il loro dovere . sono loro i primi a dover essere puniti per omissione di pubblico servizio. l'unica via è documentare tutto, con foto e testimoni.
ma è possibile che ancora nessuno dice che "un altro" si scrive senza l'apostrofo?
Carissimissimissima Gina, far notare un apostrofo fuori posto ad un saccente è un atto dovuto, una meritata sberla alla presunzione, ma detto in modo generico è un atto intimidatorio p nu gnurand come me che dovrà ritrovare il coraggio per scrivere un'opinione. Comunque ti saluto perchè sei una simpaticona e non solo per educazione.
x la Tercoop...non credo sia esattamente come state affermando. il documento non può essere richiesto da un soggetto che non riveste i panni di pubblico ufficiale.... e poi x il pagamento in posti delineati da strisce blu o da disco orario le cose sono ancor più diverse...leggete "L'articolo 381 del D.P.R. 495/92 - Regolamento di esecuzione e di attuazione al Codice della Strada - D.Lgs 285 del 30 aprile 1992 - rende possibile alle persone invalide con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta di ottenere - previo accertamento medico - legale - il cosiddetto "contrassegno invalidi" (uguale su tutto il territorio nazionale). Detto contrassegno può essere assegnato anche ai non vedenti (a prescindere dal possesso di un autoveicolo o di una patente di guida) secondo quanto stabilisce l'articolo 12 - comma 3 del D.P.R. 503 del 24/7/1996. Lo stesso decreto stabilisce, all'articolo 11 comma 4, che i mezzi delle persone disabili possono transitare nelle corsie preferenziali. Ed ancora il decreto del Presidente della Repubblica, all'articolo 11 comma 5 dice che "nell'ambito dei parcheggi o delle attrezzature per la sosta, munite di dispositivi di controllo della durata della sosta, ovvero con custodia dei veicoli, devono essere riservati gratuitamente ai detentori del contrassegno invalidi almeno un posto ogni cinquanta o frazione di cinquanta posti disponibili". Ma cosa succede se, giunto in un'area di sosta, la persona con handicap trova il parcheggio dedicato già occupato? Secondo una comunicazione inviata il 28 aprile 2005 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti alla Consulta della Regione Liguria per la tutela dei diritti della persona handicappata: "Va da sè, quindi, che se un disabile trova occupato il posto riservato ha diritto ad occuparne gratuitamente uno diverso. Non si ritiene di dover far pagare al disabile la tariffa quando utilizza uno stallo diverso, che è di per sè più scomodo e quindi rende più difficoltosa l'entrata e l'uscita dal veicolo". Ed ancora, in data 6 febbraio 2006, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti indirizzava una lettera alla medesima Consulta, al Ministero dell'Interno e all'Anglat (Associazione Nazionale Guida Legislazioni handicappati trasporti) esplicando chiarimenti sulla gratuità dei posteggi delimitati da segnaletica orizzontale blu a pagamento quando sono occupati da veicoli al servizio delle persone invalide detentrici di speciale contrassegno. Si legge sul documento: "(...) Per quanto riguarda l'oggetto del quesito, dalla lettura degli articoli citati, si evince la chiara volontà del legislatore di voler facilitare la mobilità dei disabili anche con misure che attengono specificamente il settore della sosta, ivi compresa l'esenzione dal pagamento di tariffe orarie per il parcheggio. Tale convinzione è supportata dalla lettura congiunta del comma 5 dell'articolo 11 del D.P.R. 24 luglio 1996, n. 503, che prevede: nell'ambito dei parcheggi o delle attrezzature per la sosta, muniti di dispositivi di controllo della durata della sosta ovvero con custodia dei veicoli, devono essere riservati gratuitamente ai detentori del contrassegno almeno 1 posto ogni cinquanta o frazione di cinquanta posti disponibili" e dell'articolo 188, comma 3 "I veicoli al servizio di persone invalide autorizzate a norma del comma 2 (ovvero munite di contrassegno) non sono tenute all'obbligo del rispetto dei limiti di tempo se lasciati in sosta nelle aree di parcheggio a tempo determinato". Non vi è dubbio, a parere di questo Ufficio, che non si possa chiedere il pagamento di una tariffa oraria a chi, trovando occupato lo stallo a lui appositamente riservato, ne occupi un altro peraltro non adeguatamente attrezzato a soddisfare in pieno le sue esigenze, potendosi imputare tale disagio anche ad una mancanza di previsione, da parte dell'Ente proprietario, di un maggior numero di stalli riservati".
La Gina conviene non fare del Grammar-nazi, altrimenti ti potrebbero ricordare l'uso del congiuntivo!
Diego, mi farebbe solo piacere. L'unica cosa che adoro è imparare....
Falconi scusa, che succede quando un disabile parcheggia la propria macchina davanti al portone di casa di qyalcuno, impedendogli di entrare o uscire? Oppure davanti alle vetrine di un negozio impedendo la vista della merce esposta??
Lo scrivere di questi fatti senza fare nomi e cognomi ha valore zero anzi, di più, fa il gioco dei potenti il cui nome è pubblico nei frangenti positivi e segreto nei misfatti. Mi auguro che, come dice Giancarlo, sta storia abbia un seguito. Con nomi e cognomi. Per la Gina: ma è possibile che ancora nessuno dica (dica) ;-)
I giudici della Suprema Corte, con sentenza n. 21271 del 2009 ha stabilito che anche i diversamente abili sono tenuti al pagamento della sosta sulle strisce blu, anche nei casi in cui gli stalli a loro riservati sono occupati o inagibili. Non abbiamo voluto e non vogliamo approfittarne come fanno tanti altri gestori, ma non abbiamo nessuna intenzione di essere presi in giro da profittatori indegni come quelli che lei stessa ha citato nel suo primo commento. Se conosce un altro sistema meno "invadente" per smascherarli, alternativo alla possibilità di poter richiedere e prendere visione di un documento di riconoscimento, saremo lieti di applicarlo. Un saluto cordiale. Tercoop.