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Il Gazebo-Dehordenoialtri del Grande Italia va rimosso....

di Giancarlo Falconi
7 minuti

Io adoro il Grande Italia.
Sono un cliente come lo sono di molti bar cittadini.
Ritengo che il lavoro del barista fatto in un certo modo con la giusta passione abbia un valore sociale.
L'ascolto.
Il Grande Italia unisce anche la bellezza e la qualità storica.
Fino al dehors che non è un dehors perchè fisso e stabile ma una forzatura amministrativa.
Fino al dehors che rompe lo spazio della piazza con una struttura che di bello ha solo il tempo della sua rimozione.
Starebbe bene in piazza Garibaldi accanto all'Ipogeo.
Scherzo...non vorrei che lo stile Brucchiano mi prendesse in considerazione.
Dovrebbe essere rimosso ma a Teramo non succede mai nulla.
Non leggono neanche le sentenze....poi però perdono le cause.
Il nostro amico avvocato Sherwood
ci segnala una sentenza che potrebbe cambiare la visione della Teramo storica.

Le piazze pubblic
he (se nel centro storico) sono qualificabili come beni culturali indipendentemente dall’adozione di una dichiarazione di interesse storico-artistico...si legge nella sentenza del Consiglio di Stato, sez. VI, sentenza 10 giugno – 1 dicembre 2014, n.5934 
Risulta dalla sentenza appellata che il Tribunale amministrativo regionale per la Puglia ha accolto il ricorso proposto da La Luna s.r.l. avverso il parere della Soprintendenza del 14 dicembre 2011 e il collegato diniego comunale del permesso in sanatoria di un gazebo antistante il marciapiede dell’esercitata attività di ristorazione in Piazza Amedeo, nel centro storico di Taranto. 

La sentenza si è basata sulla considerazione che “le pubbliche piazze, vie, strade, e altri spazi urbani di interesse artistico o storico” non costituiscono beni culturali ipso iure, in assenza della dichiarazione di cui agli artt. 12 e 13 del d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, nella specie non emessa. 

Con l’appello qui in esame, fondato su un unico motivo di censura, l’Amministrazione dei beni culturali critica la sentenza nel diverso assunto che le piazze pubbliche non necessitano di dichiarazione di interesse storico-artistico, in quanto sono di per sé beni culturali; e nel concreto ha illustrato il contesto ambientale e monumentale, caratterizzato dal Palazzo del Governo e dal Palazzo delle Poste. 

Ha resistito in giudizio la società appellata, con il controricorso e la memoria depositata l’8 maggio 2014, sostenendo che non tutte le pubbliche piazze, strade, vie ed altri spazi aperti urbani rientrano tra i beni culturali ma solo quelle aventi caratteristica dichiarata di “interesse artistico o storico”; e in subordine riproponendo il motivo assorbito in primo grado, relativo alla contestata eccessività di impatto del gazebo e al suo carattere solo temporaneo. 

Alla pubblica udienza del 10 giugno 2014 la causa è stata trattenuta in decisione. 

2.- L’appello è fondato e la sentenza merita di essere riformata, non sussistendo valida ragione per discostarsi dai precedenti richiamati e dalle persuasive conclusioni cui si è pervenuti in sede di decisione cautelare ed alla quale si rinvia (Cons. Stato, VI, ord. 26 settembre 2013, n. 3804: vale a dire, Cons. Stato, VI, 24 gennaio 2001, n. 482; 30 luglio 2013, n. 4010; 11 settembre 3013, n. 4497). 

La Sezione ha infatti accolto la misura cautelare ed ha sospeso l’esecutività della sentenza impugnata “stante la pacifica inclusione della Piazza Amedeo all’interno del centro storico di Taranto e in coerenza con la giurisprudenza della Sezione secondo cui, ai sensi del comma 1 dell'articolo 10 del decreto legislativo n. 42 del 2004, le piazze pubbliche (in specie laddove rientranti nell’ambito dei centri storici) sono qualificabili come ‘beni culturali’ indipendentemente dall’adozione di una dichiarazione di interesse storico-artistico (in tal senso: Cons. Stato, VI, sent. 482/2011; id., VI, sent. 4010/2013; id., VI, sent. 4497/2013)”. Nell’identità delle questioni controverse tra la parti e non avendo l’attività processuale successiva apportato diversi o ulteriori elementi di giudizio, i relativi fondamenti in punto di fatto e di diritto non possono che essere qui ribaditi. 

3.- Non fondato è poi il subordinato motivo riproposto dalla società appellata in ordine alla confutata alterazione della percezione di insieme del contesto ambientale e monumentale della piazza nonché circa la rimovibilità del gazebo. 
Si tratta invero di una valutazione svolta nel pieno esercizio della discrezionalità tecnica propria dell’Amministrazione dei beni culturali nell’esercizio della funzione di tutela: che non appare esercitata in modo travisante dei fatti, né in modo logicamente inattendibile. 

Nella fattispecie, non si può del resto dubitare tanto dei presupposti bene ritenuti dalla locale Soprintendenza nel quadro della discrezionalità tecnica propria della tutela (invasività del centro storico con un gazebo alterante la visione d’insieme dell’architettura monumentale esistente), quanto dell’effetto di snaturamento dei caratteri formali di contesto del marciapiede a seguito dell’installazione del gazebo stesso (a dire dell’appellata “avente carattere precario, all’interno del quale, soprattutto nel periodo invernale, somministrare i pasti agli avventori”). 

Infatti è palese, a sostegno degli elementi rilevati che debbono caratterizzare il legittimo esercizio della discrezionalità tecnica che l’intervento innovativo alla visione d’insieme, non autorizzato, viene a realizzare non solo un cambiamento circa la destinazione d’uso del marciapiede ma soprattutto una difforme sua connessione fisica (in riferimento al quadro spaziale e percettivo). 

Al riguardo è poi da osservare che la giurisprudenza è consolidata nel ritenere che non implica precarietà dell'opera, ai fini autorizzativi e dell'esenzione dal permesso di costruire, il carattere stagionale di essa, quando la stessa è destinata a soddisfare bisogni non provvisori attraverso la permanenza nel tempo della sua funzione (non sono infatti manufatti destinati a soddisfare esigenze meramente temporanee quelli destinati ad un’utilizzazione perdurante nel tempo, sicché l'alterazione non può essere considerata temporanea, precaria o irrilevante: Cons. Stato, V, 24 febbraio 1996, n. 226; V, 24 febbraio 2003, n. 986; IV, 23 luglio 2009, n. 4673; V, 12 dicembre 2009, n. 7789; VI, 16 febbraio 2011, n. 986), anche se con la reiterazione della presenza del manufatto di anno in anno nella sola buona stagione (ex multis: Cass., III, 5 marzo 2013, n. 10235 e 21 giugno 2011, n. 34763; Cons. Stato, IV, 22 dicembre 2007, n. 6615; VI, 16 febbraio 2011, n. 986; VI, 7 settembre 2012, n. 4759; VI, 18 settembre 2013, n. 4642). 

4.-Alla luce delle considerazioni innanzi svolte è manifesta l’infondatezza di tutti i profili denunziati in primo grado. Di conseguenza, l'appello deve essere accolto, con riforma dell’erronea sentenza appellata e rigetto del ricorso originario. Le spese di lite relative al doppio grado di giudizio possono essere tuttavia integralmente compensate tra le parti, per la particolarità della fattispecie e per giusti motivi. 

P.Q.M. 
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta), definitivamente pronunciando sul ricorso come in epigrafe proposto (ricorso numero: 6141 del 2013), accoglie l’appello e, per l’effetto, in riforma della sentenza impugnata, respinge il ricorso di primo grado. Compensa interamente tra le parti le spese di lite relative al doppio grado di giudizio. 

Avete letto?
C
ome si comporterà l'Amministrazione Brucchi con il gazebo (dehors de noialtri) in piazza Martiri?


 

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Commenti

Stessa cosa dicasi per l'edicola posta sotto alla loggia medioevale del Municipio. Andrebbe spostata. La normativa vigente, tra l'altro, consente di provvedere in merito. Segnalo difatti quanto indicato dal comma 1-ter dell'articolo 52 del decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42, così come modificato e integrato rispettivamente dal comma 1 dell'articolo 4-bis del decreto legge 8 agosto 2013 n. 91, convertito in legge 7 ottobre 2013 n. 112, e dal comma 1 dell'articolo 4 del decreto legge 31 maggio 2014 n. 83, convertito in legge 29 luglio 2014 n. 106.
Ma non sarebbe stato meglio non farcelo realizzare>?
Posto che questa amministrazione, come quelle passate del resto, oltre che commettere errori non sia di matrice "rampante" devo dire che a proposito del suddetto gazebo proprio 2 giorni fa ho ricevuto un mega elogio da una mia amica di Ascoli professionalmente impegnata in campo artistico da che lavora in teatro dove insegna arte scenica e canto, quindi anche con un discreto senso dell'estetica: "sono stata in quel caffè che fuori possiede un gazebo sulla piazza centrale..è veramente carino ed accogliente, mi piacerebbe una cosa del genere anche nella mia piazza Del Popolo" questo è il suo testuale commento! Ritengo in questa città ci siano problematiche ben più importanti da affrontare pertanto spendere migliaia di parole a riguardo!!! Daniel
Anche l'edicola all'incrocio Corso Via Carducci.
Diciamo che quasi tutte le edicole del centro sono posizionate in malo modo, occupano spazio e non hanno decoro! Ma si sta parlando di un obbrobrio che forse è li solo per pagare l'occupazione di suolo pubblico, ammesso che lo paghi. Cmq io vito SI per levarlo! E voi? Votate!!
@DDD la tua amica ha il gusto dell'orrido. Quel gazebo fa schifo fuori, che poco centra con quella piazza, ma anche dentro essendo l'apoteosi del kitsch. Se vuole portarlo via, e metterlo nella sua piazza del popolo, abbiamo preso due piccioni con una fava : togliamo il container e il proprietario recupera anche il costo, vendendolo alla rampante ascolana. Scherzi a parte, una cosa che non ho mai capito è : se il grande italia ha quel container buttato in piazza, perchè gli altri 4-5 bar che si affacciano sulla piazza non lo hanno e si "ostinano" ad usare gazebo rimovibili? Strano che non abbiamo la piazza intasata da 5-6 container. In tal caso potremmo cambiare la denominazione della piazza in "Piazza Martiri Terremotati"
Se non ricordo male con il nuovo regolamento la sgabbozza doveva già essere rimossa da 2-3 anni
ma finitela sempre di sparlare degli altri... quandi il .... brucia la bocca sparla!!!
Il dehor di cui si parla, posizionato lì dove si trova può piacere o meno. E’ fuori dubbio, infatti, che si tratta di qualcosa di assolutamente opinabile. Già da un paio di commenti sotto vedo che c’è chi dice che è carino e chi dice che fa schifo, tuttavia la questione estetica – pur potendosi considerare al limite anch’essa degna di essere dibattuta (ma proprio al limite, sono d’accordo con chi dice che in questo momento ci sono cose molto, ma molto più importanti inerenti la nostra città delle quali i teramani dovrebbero preoccuparsi) – non è pertinente affrontarla in occasione della pubblicazione di questo pezzo di Giancarlo Falconi, in quanto non è rilevante sotto l’aspetto strettamente giuridico. Credo sia giusto rimarcarlo, se è vero come è vero che l’intero articolo si basa su pronunciamenti dei Tribunali, ovvero su una iniziale sentenza e su un’altra successiva che riforma la prima appellata. Restando in tema, quindi, constato quanto sia stato paradossale, se non addirittura strumentale, aver chiuso l’articolo con la provocatoria domanda riferita a ciò che l’Amministrazione Brucchi dovrebbe fare vista la sentenza citata del Consiglio di Stato. Non è lontanamente ipotizzabile pensare che un’Amministrazione comunale in Italia – di destra, di sinistra, di centro, di sopra, di sotto … non ha importanza (lo sottolineo a beneficio di chi crede che io difenda sempre Brucchi a prescindere) – possa, anzi, debba essere incolpata perchè non si adegua alle miriadi di sentenze dei vari TAR, a maggior ragione se di altre regioni, e/o del Consiglio di Stato. Un dehor di un bar in una piazza di Trapani, dovrebbe essere rimosso perché lo dice una sentenza del TAR del Veneto? Ma per cortesia… Tornando a noi, se in questo caso evidenziato da Falconi esiste qualcuno portatore di un particolare interesse, cioè se c’è chi è titolare di una legittimazione specifica ad agire affinchè sia sanata la “enorme” ingiustizia legata all’insistenza del dehor del Grande Italia su quella parte di suolo pubblico (gli altri bar che si trovano in Piazza Martiri?), facesse ricorso al TAR Abruzzo e poi eventualmente al Consiglio di Stato punto e basta. Che di gente che si limita alle proteste strillate ma poi non dà seguito alle stesse con atti concreti, ne abbiamo tutti fin sopra i capelli. Il motto “armiamoci e partite” seguito dai più, non solo è diventato oramai insopportabile ma rappresenta la “strategia” in assoluto migliore per fare in modo che ogni rimostranza da parte della collettività per circostanze che obiettivamente generano indignazione, sia destinata inesorabilmente a finire nel dimenticatoio.
DDD secondo me se in piazza del popolo ad Ascoli ci mettono una cosa del genere gli ascolani gli danno fuoco la notte stessa... Penso che il senso estetico della tua amica andrebbe quantomeno rivisto!
DDD ma che ha bevuto la tua amica al Grande Italia? :)
Ma cosa volete ? Questo fa parte del " MODELLO TERAMO " del Sig. CHIODI !!!!!! Forse avete dimenticato che , sempre durante l'Amministrazione ( ? ) CHIODI , venne fatta realizzare anche una " baracca " in ferro al Barrish Bar che occupava il marciapiede di Corso De Michetti infatti i pedoni dovevano scendere in mezzo alla strada per passare. Non dimentichiamoci nemmeno che quando morì l'On. Tancredi furono attaccati molti manifesti funebri direttamente sul marmo dell'arco di Porta Madonna dovette intervenire la Polizia ( chiamata da diversi cittadini ) per far smettere lo scempio. In Piazza Caduti della Libertà ( Porta Madonna ) hanno messo la statua di Garibaldi mentre Piazza Garibaldi è all'altro capo della Città ( vallo a spiegare a qualche turista ) , oddio dimenticavo che lì ci hanno messo la scatoletta di tonno interrata quindi la statua non si poteva mettere. Ma come si fa a parlare di decoro , di bellezza o anche solo di logica con certi amministratori ????
Tex a piazza garibaldi si è schiantato un ufo, e si è incagliato nella piazza....mo tu lu vu levà? Verranno da tutto il mondo, sarà la nuova attrattiva mondiale, altro che Area52!! A guardare i tigli, i dehors, piazza garibaldi, piazza dante .... ripenso ad alcune cagate di Exempla e le rivaluto molto, moltissimo.
Santacruz sei il solito "cane da guardia" (con tutto il rispetto per i cani) della malamministrazione cittadina. Ormai ti conosciamo, ma quello che mi piacerebbe sapere e' quanto cosa ci guadagnate al punto da difendere gli scempi e i fallimenti di Chiodi e co.?
Wow..i commenti di Tex e Anonimo sembrano "vagamente" politicamente schierati o..sbaglio?!! Ma scherzi a parte dico che è inutile..il disfattismo di questa città si misura da questi commenti, premettendo che neanch'io digerisco ed ho digerito molti degli scempi fatti, ciò però dalle decine e decine di amministrazioni che si sono succedute, ricordo ad es. la delittuosa distruzione del glorioso e meraviglioso teatro comunale, non c'è proprio la cultura del "pro" ma solo quella del "contro", basti pensare a quando c'è una nuova apertura di un qualsiasi locale ed allora tornano i soliti numerosi commenti da provinciali: nooo...ha i giorni contati..ha i prezzi troppo alti..eeh macchè il personale non è adeguato, peggio ancora se si tratta di un locale che ha l'insana idea di fare serate musicali e allora: troppo rumore per il centro storico..lo faranno chiudere quanto prima! Rendiamoci conto che le amministrazioni sono lo specchio dei cittadini perciò non facciamo i prof.i, in quest'ultima definizione è ovviamente incluso anche il sottoscritto il quale, come tutti, commette errori ma diamine...cerchiamo di remare verso una cacchio di sola direzione..quella di TERAMO!!!