Tutto è iniziato con una notizia.
La speranza.
Si leggeva sul quotidiano La Repubblica " Per la prima volta al mondo una donna ha avuto un figlio dopo un trapianto di utero. L'evento eccezionale è avvenuto in Svezia. Il medico Mats Brannstrom ha riferito che la donna, 36 anni, ha ricevuto l'utero da un'amica di famiglia l'anno scorso. Il piccolo è nato prematuro, di 1,8 chili, lo scorso mese, lui e la madre adesso sono a casa e stanno bene. "Non riusciamo ancora a credere a ciò che abbiamo fatto, il neonato è fantastico", ha detto Brannstrom, che è docente di ostetricia e di ginecologia all'Università di Göteborg e ha seguito il caso, i cui dettagli sono stati pubblicati sulla rivista medico scientifica The Lancet. L'identità della donna non è stata rivelata ma il nome del piccolo scelto dai genitori è Vincent, vincente, "la nostra è stata una battaglia e una conquista enorme", ha detto la neo mamma".
Il coraggio di fondare un'associazione a Teramo per il sostegno alla ricerca e alla conoscenza della sindrome di Mayer-Rokitansky-Kuster-Hauser...Maria Laura Catalogna, una donna di Teramo di 29 anni affetta dalla stessa sindrome della donna svedese che ha dato alla luce il piccolo Vincent con un utero trapiantato. La donna ha fondato una associazione nazionale dedicata, lanciando un appello al ministro della Salute affinché la patologia sia inserita tra le malattie rare. «Quando ho saputo la notizia che in Svezia una donna aveva dato alla luce un bimbo grazie ad un utero trapiantato ho provato una grande gioia - ha detto all'ANSA Catalogna, che ha scoperto di essere affetta dalla sindrome a 11 anni -, perché ciò vuol dire che una speranza c'è. Non per me magari, che del fatto di non poter avere figli me ne sono fatta una ragione oramai e troverò comunque un altro modo. Ma per le nuove generazioni, le ragazze che ora hanno 12-13 anni».
La sindrome di Mayer-Rokitansky-Kuster-Hauser, caratterizzata dalla mancanza dell'utero, colpisce in media una donna su 5.000. Catalogna ha creato un'associazione per le donne colpite da questa patologia che è in attesa di ottenere il riconoscimento di Onlus, ma è già attiva sui social network. «Sono felice che la scienza vada avanti - aggiunge - anche se io non sarei comunque propensa a fare l'operazione di trapianto dell'utero, ne ho fatte tante avendo parecchie delusioni e non me la sentirei. Però - ribadisce - penso alle ragazze più giovani, per le quali potrebbe essere molto importante». «Vorrei che si informasse di più su questa patologia, soprattutto i genitori, mi piacerebbe che venisse offerto a tutte un supporto psicologico perché è fondamentale. E poi l'obiettivo è riuscire a inserire questa patologia tra le malattie rare. Per questo - conclude Maria Laura Catalogna - lancio un appello al ministro della Salute Beatrice Lorenzin».
Per chi volesse sostenere l'associazione teramana basta compilare la domanda di ammissione e inviarla via fax al 0861242433, per email a marialauracatalogna@hotmail.com o per posta e i 5€ di iscrizione alla postepay 4023600579077803 o su paypal allo stesso indirizzo email.
Tutti insieme....
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