Cera una volta la Te.Am Tec.
Il braccio disarmato della Teramo Ambiente.
Ne abbiamo scritto tante volte.
Molte volte.
La Te.Am. TECNOLOGIES SPA venne creata mediante un progetto di scissione dalla Te.Am SPA, in data 07.03.2007.
La Te.Am TEC fu iscritta nel registro delle imprese dal 16.01.2008. La proprietà era così suddivisa:
- 60% Te.Aa SPA (all'epoca Venturoni era il presidente), con una quota pari ad €.1.200.000,00;
- 40% DECO SPA (AD. DI ZIO), con una quota pari ad €.800.000,00. Successivamente, a seguito delle dimissioni da Presidente del dott. Lanfranco Venturoni e dell'Amministratore Delegato sig. Rodolfo Di Zio, si è provveduto a rinnovare le cariche sociali. L'intero Consiglio all'unanimità decise di nominare come Presidente del CdA. il dott. Sergio Saccomandi e consigliere l'avv. Giovanni Faggiano espressione di Te.Am. S.p.A. e come Amministratore Delegato il dott. Berardocco, espressione del socio Deco S.p.A.
Due filoni di inchieste, anzi, tre.
Il teramano con le prime sentenze per l'ex Amministratore della Te.Am Giovanni Faggiano, condannato a un anno per abuso nelle gestione del progetto e per il consulente della Proger che avrebbe rialzato l'offerta per favorire la Deco.
Collegio presieduto dal giudice Giovanni Spinosa.
Il Pubblico Ministero titolare dell'inchiesta è Stefano Giovagnoni.
Il Collegio sindacale avrà altri capi d'accusa che ruoteranno sul mancato controllo.
Il filone Pescarese con imputati l'ex Assessore regionale Lanfranco Venturoni, l'onorevole PDL, Fabrizio Di Stefano, gli imprenditori Rodolfo e Lanfranco Di Zio e Vincenzo Cardarella ex amministratore delegato della Te.Am.
Quello romano per competenza dell'onorevole Paolo Tancredi e che in origine era stato inserito nel made in Teramo.
Politica, Rifiuti e Sanità...impossibile sbagliarsi.

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