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Teramo. Senza la compagna non può permettersi una casa. A breve dormirà in strada.

di Giancarlo Falconi
2 minuti

In Abruzzo una famiglia su dieci non riesce a mantenere un tenore di vita allineato a quello medio della comunità. Lo rileva l’analisi di Abruzzo Openpolis su dati Istat 2024, secondo cui la quota di nuclei in povertà relativa nella regione si attesta al 10,1%, leggermente al di sotto della media nazionale (10,9%). Un risultato che distingue l’Abruzzo dal resto del Mezzogiorno, pur in un contesto che continua a mostrare segnali di fragilità. Cosa significa essere in povertà relativa La povertà relativa valuta la capacità di spesa di un nucleo familiare rispetto al resto della popolazione. Non coincide automaticamente con la povertà assoluta, ma indica comunque un livello di benessere sotto la soglia ordinaria, con ricadute sulle opportunità educative, lavorative e sociali.

In Italia, secondo stime del 2025, circa 800.000 padri separati e divorziati vivono sulla soglia di povertà, con un aumento della povertà tra le famiglie monoparentali dopo la cancellazione del Reddito di Cittadinanza. Un'indagine del 2025 dell'associazione Padri in Movimento rivela che il 46% dei nuovi poveri è rappresentato da padri separati non collocatari, che spesso non riescono a sostenersi a causa di spese legali e mantenimento. 

Persone che vivono o stanno per andare a vivere in strada. La storia di Paolo ( nome di fantasia) racconta di tanto altro e di un disagio emotivo che andrebbe seguito con attenzione dai servizi sociali di Teramo.
Ci ha contattato una Domenica mattina con un messaggio disperato. Siamo andati all'appuntamento non solo come giornalisti ma soprattutto come cronisti da strada. Nessun giudizio morale perchè ognuno di noi potrebbe essere Paolo.

58 anni. In pensione per tanti motivi legati anche a una sua disabilità.
In strada tra un mese circa perchè ci racconta in maniera confusa ed fortemente emotiva di essersi separato.
Non convive più con la sua compagna e deve lasciare una casa in cui non ha alcun diritto. Avrebbe contattato i servizi sociali del comune di Teramo che non avrebbe a disposizione i fondi di emergenza per il 2025 e qui, si potrebbe aprire una polemica infinita ma che ci riserviamo di trattare in un altro approfondimento.
Chiede un piccolo appartamento. Una stanza con bagno e cucina. Percepisce circa 1000 euro al mese meno trecento euro di un vecchio finanziamento. La verità? Nel suo abbraccio con lacrime per noi che eravamo sconosciuti. La verità? Forse tra le righe ma la certezza riguarda quel senso di pietas umana che tutti  dobbiamo manifestare nei momenti di bisogno e di necessità. Siamo sicuri che il vice sindaco di Teramo, Stefania Di Padova saprà trovare una soluzione. 

Ascoltate https://www.youtube.com/watch?v=0h8Tl9KwmDI


 

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