Qualche giorno fa abbiamo fatto uscire la notizia in esclusiva, ripresa poi da tutti i media, insieme alla collega de Il Trafiletto , sulla recente sentenza del giudice del lavoro che condanna il Comune di Castellalto a risarcire un dipendente per mobbing.
Caso di mobbing al Comune di Castellalto: un episodio grave che non può passare sotto silenzio La recente sentenza emessa dal Tribunale di Teramo, che ha riconosciuto un caso di mobbing ai danni di un ex dipendente comunale, ha scosso profondamente la nostra comunità, sollevando gravi interrogativi sulla gestione del personale all’interno del Comune di Castellalto. I sottoscritti consiglieri di opposizione esprimono forte preoccupazione per la gravità della vicenda e per come l’attuale amministrazione ha affrontato e sta affrontando l’intera situazione. Riteniamo incomprensibile che il sindaco Aniceto Rocci, anziché disporre una verifica interna per un'eventuale azione di rivalsa per le somme che il Comune dovrà sborsare (come sarebbe logico e doveroso fare in questi casi), abbia invece sostenuto pubblicamente di essere “convinti” che ci siano margini per una revisione della decisione, pur non avendo preso ufficialmente cognizione dell’atto.
La dichiarazione del Sindaco Rocci, inoltre, a nostro avviso appare contraddittoria e confusa, al limite del paradossale: prima attribuisce la responsabilità alla precedente amministrazione, dimenticando che egli stesso rivestiva il ruolo di vicesindaco, poi afferma di non essere stato ancora informato ufficialmente, pur sostenendo di voler ricorrere in appello. Una posizione che, a nostro avviso, dimostra scarsa sensibilità istituzionale e un tentativo evidente di spostare l’attenzione dalle responsabilità individuali emerse nella sentenza.
Questa gestione comunicativa non fa che alimentare incertezza e tensione. Esprimiamo piena solidarietà e vicinanza all’ex dipendente comunale, vittima di un clima lavorativo tossico che poteva essere impedito e contrastato da chi aveva il dovere di farlo. Il risarcimento disposto, che quasi certamente diventerà un debito fuori bilancio, non restituirà la dignità negata. Pertanto, stiamo valutando una segnalazione alla Corte dei Conti, perché riteniamo ingiusto che siano i cittadini a pagare i costi di una cattiva gestione amministrativa. È giusto che chi ha sbagliato paghi in prima persona.
A tal proposito ricordiamo che la Corte dei Conti - con la sentenza n. 308/2019 - ha stabilito che in caso di condanna dell’Ente per mobbing, sussiste non solo la responsabilità del diretto responsabile, ma anche quella dei funzionari che avevano il compito di vigilare e intervenire su climi lavorativi nocivi, specialmente se già conclamati. In questa prospettiva, chiediamo pertanto chiarezza sull’operato del Segretario Comunale, che – all’epoca dei fatti e tutt’oggi – ricopriva anche il ruolo di Dirigente Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza, figura cardine incaricata di prevenire e contrastare quelle condotte che ledono la dignità e il benessere dei dipendenti. Dai fatti emersi però, sembrerebbe, che tale figura “Garante della Legalità” non abbia svolto, con autorevolezza, la sua funzione.
Chiediamo pertanto le sue dimissioni immediate. Concludiamo facendo un chiaro e diretto invito all’Amministrazione guidata dal sindaco Rocci: prendere atto di quanto accaduto avviando accertamenti interni in merito alle responsabilità e alle eventuali azioni disciplinari (uscendo dalla logica “schematica” della difesa d’Ufficio esponendo l’Ente a nuovi contenziosi), nonché attuando misure preventive al fine che episodi come questo non avvengano più. Serve un cambio di passo immediato, questo caso rappresenta un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Castellalto merita un’amministrazione trasparente, responsabile e umana. Chi ha subito un sopruso merita verità, giustizia e rispetto...senza gravare sulle tasche dei cittadini di Castellalto ma addebitando i costi ai diretti responsabili o a chi ha la responsabilità dolosa.
I Consiglieri di opposizione del Comune di Castellalto
Ettorre Rita – Tini Valentina – Di Stefano Giovanni Carmine
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