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Chi può aiutare Milena?

di Giancarlo Falconi
2 minuti

È di Pineto ma pronta a spostarsi, chiede aiuto per un lavoretto e una casa che non sia troppo dispendiosa

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Milena ha la fibrosi polmonare. È una malattia che non ha una bella diagnosi, che Milena vive a giorni alterni combattendo tra la voglia di non spegnere la sua luce, per sé e per i suoi figli, e quelli che sono poi i veri sintomi di una malattia invalidante per la quale sta cercando ancora la strada del rimedio. 

E proprio a causa della sua malattia, Milena non riesce a lavorare. Non prende più il reddito di cittadinanza e quelle piccole occupazioni saltuarie non le permettono il quotidiano sostentamento. Percepisce l'Adi per la sua invalidità al 67% e per cui sta chiedendo l'aggravamento visto che è addirittura inferiore rispetto al costo dell'affitto. Affitto per il quale è indietro di qualche mese, per un totale di 2500 euro, tanto che i proprietari le hanno intimato lo sfratto. Il 22 aprile Milena dovrà lasciare la sua casa. Ma per andare dove? Qual è il destino di chi vive questa condizione e non ha aiuti? 

Tra le lacrime Milena racconta l'amore verso i suoi figli che stanno cercando a loro volta con tanti sforzi di costruirsi una vita tra studio e lavoro, qualcuno più vicino qualcuno più lontano. Sua figlia di 25 anni, ci racconta, «a volte diventa la mia mamma. Questa cosa se da una parte fa stare bene, dall'altra il ruolo diventa insolito. Prima di partire di nuovo per l'università a Bologna mi ha lasciato dei soldi dicendomi che noi siamo tutt'uno. E allora io continuo a lottare per lei e per mio figlio, anche se a volte ho voglia di abbandonare tutto, per sempre». 

La condizione di Milena non è semplice, da parte del comune non ha ricevuto aiuti. L'ente non ha soldi, racconta Milena, e dal punto di vista abitativo probabilmente ci sono situazioni più critiche con figli a carico. Ma cosa spetta allora a una persona in una situazione come quella di Milena? Non ha altri famigliari che possano aiutarla e lei oggi, ai nostri microfoni, ha deciso di lanciare un appello: «a tutti quelli che hanno un po' di umanità, chiedo un aiuto! Un lavoro, magari da svolgere a casa, che possa coincidere con il mio status di salute. Una situazione abitativa, qualcosa che non sia eccessivamente dispendioso e che mi permetta semplicemente di vivere. Vivo a Pineto ma sono disposta anche a spostarmi. Da ultimo ma so che è più difficile, ho bisogno di racimolare questi soldi che devo ai proprietari di casa. Non so se qualcuno potrà aiutarmi. E poi alla vita? Alla vita chiedo solo di stare bene».

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