Orgoglio e pregiudizio.
«È verità universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie», nessun capolavoro alla Jane Austen ma semplicemente una riforma sanitaria ADI che offende, umilia, chi ha bisogno di cure e chi è in attesa di cure. Non solo ma soprattutto chi attende di essere medicato e anche sostenuto con empatia e umanizzazione.
Orgoglio che la società civile chiede a Paolo Gatti, presidente commissione Sanità; a tutti i consiglieri regionali di maggioranza delle quattro province abruzzesi; all'ass. regionale alla Sanità Nicoletta Verì; a Sandro Mariani, presidente commissione vigilanza che ha portato l'argomento in commissione ma deve continuare a sbattere i pugni e coinvolgere tutti i consiglieri regionali di opposizione e maggioranza.
Non è una questione di contrapposizione ma di orgoglio territoriale e di difesa dei pazienti e delle persone fragili abruzzesi.
I sindacati?
Dove sono i sindacati?
Scrive Stefano Matteucci, segretario Ugl Abruzzo " Emblematica, in tal senso, è la gestione dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), tornata indietro di oltre vent’anni in diversi territori. Al danno si aggiunge la beffa: viene infatti ridimensionata un’assistenza che fino a ieri era considerata d’eccellenza, soprattutto per le categorie più fragili, come gli anziani, che ora saranno costretti a rivolgersi autonomamente ai medici di medicina generale per richiedere materiali o prestazioni. Con il rischio concreto che queste vengano sospese o ridotte nei fine settimana, data la non reperibilità del personale come in precedenza, che di sicuro porterà ad un intasamento di quei pronto soccorso già sobbarcati da afflussi di utenti data la carenza di assistenza territoriale».
Ripeto alla Politica Abruzzese quali problemi si stanno verificando o si potranno verificare nell'immediato.
Ci scrivono...
- C'è un problema nelle nuove attivazioni, con il messaggino e il link che metterà in difficoltà anziani, persone con poca dimestichezza con la tecnologia e situazioni particolari di disagio/abbandono. Questo si andrà probabilmente a scaricare sui medici curanti che si troveranno a dover rimediare, con un aumento della burocrazia.
- Questo porta a un ritardo nelle attivazioni che dilata i tempi in cui il personale sanitario arriverà dal paziente.
- C'è il problema degli interventi non programmati per il pomeriggio e la notte, in caso di problemi con un catetere, un sondino nasogastrico ecc. Sono previsti solo per le alte complessità, cioè pazienti Sla e poche altre tipologie, quindi una minoranza dei pazienti.
- C'è il problema del materiale per le medicazioni avanzate che i famigliari dovranno andare a prendere. A parte il disagio per i famigliari...Come funzionerà? I medici curanti dovranno prescrivere quali medicazioni e pomate applicare? Adesso sono gli infermieri adi a scegliere cosa utilizzare. Molti medici le lesioni, le piaghe neanche le vedono, fanno la richiesta poi arriva l'infermiere a medicare. Molti neanche sanno quali medicazioni avanzate hanno a disposizione alla ASL. E poi quanto ne verrà dato? Si andrà al risparmio?
- C'è il problema di quello che avete definito "mercato delle vacche grasse". Le varie coop/ditte in competizione promettono questo e quel servizio aggiuntivo/benefit che le altre non hanno o non possono mantenere con il budget previsto. Qualcuno potrebbe continuare a garantire gli interventi non programmati di pomeriggio/notte, altri meno strutturati no. Si può creare una differenza di trattamento in base alla cooperativa/ditta che scegli, e che magari hai scelto a caso mentre ti stavano dimettendo dall'ospedale, senza conoscerle?
- Ci sono i problemi che riguardano il personale sanitario che fino ad ora ha tenuto in piedi il servizio: chi ci lavora da anni si ritroverà a dover competere per mantenere i suoi pazienti, e mantenere un numero di prestazioni che gli garantisca uno stipendio dignitoso, visto che a differenza dei colleghi ASL, non hanno uno stipendio fisso garantito. Come già detto da quello che si sa, le coop/ditte entranti assumono a partita Iva, quindi si fa verso una precarizzazione del personale sanitario che potrebbe riperquotersi sulla qualità dell'assistenza. Quanti degli infermieri e degli oss delle coop/ditte entranti hanno già esperienza in adi?
- C'e una svalutazione e una perdita di autonomia nel lavoro degli infermieri che non potranno più gestire gli accessi e concordarli con pazienti e famigliari/care giver, visto che saranno caricati sulla piattaforma già con i giorni previsti. È una modalità rigida, non flessibile che non tiene conto anche di eventi occasionali, imprevisti, come un paziente che quel giorno non c'è perché deve andare a fare una visita. Ma soprattutto la svalutazione e perdita di autonomia è sulla gestione delle medicazioni, se veramente il materiale per le medicazioni avanzate verrà dato(contato?) direttamente al paziente.
Le cose che funzionano non dovrebbero essere stravolte o cambiate in peggio, nel caso migliorato ascoltando chi usufruisce di quel servizio e chi lo tiene in piedi col lavoro".
I controlli delle asl?
Secondo voi chiamano i pazienti per le verifiche o le nuove cooperative?
Marsilio e il suo Dirigente non vogliono tornare indietro...
I Comitati ristretti dei sindaci esistono sul territorio?
Non è una questione politica ma della Politica.
Orgoglio e pregiudizio.

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