Salta al contenuto principale

Tortoreto. Soccorrono un ragazzo vittima di una rissa e vengono aggrediti con una ferocia violenza...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

È un racconto traumatico quello che riporta alla nostra redazione una ragazza, una delle vittime di una violenta aggressione che si è verificata nella notte tra venerdì 4 e sabato 5 luglio sul lungomare di Tortoreto, di fronte allo stabilimento Amare Beach. 

«Finita la serata, all’uscita dal locale c’erano questi 15/20 ragazzi che stavano già facendo una rissa, nonostante fossero presenti molte persone. Quando si sono allontanati, abbiamo visto un ragazzo a terra che era stato picchiato e lo abbiamo immediatamente soccorso chiamando anche l'ambulanza. Era solo. Io ero con il mio ragazzo che lo ha appoggiato al muro, cercando di tranquillizzarlo, dicendogli che sarebbero arrivati i sanitari. Saranno passati 2 minuti e all'improvviso siamo stati aggrediti alle spalle, erano gli stessi che avevamo visto prima, che avevano aggredito l'altro ragazzo, ed erano più di 15, forse 20. Io e il mio fidanzato abbiamo cercato di difenderci il più possibile e dopo 3/4 minuti di aggressione, senza che nessuno sia intervenuto nonostante le mie urla, siamo riusciti a scappare».

Nel frattempo sul posto sono arrivate le forze dell'ordine, polizia e carabinieri, oltre ai sanitari che hanno soccorso i tre ragazzi aggrediti. La coppia di giovani, lei di 20 e il ragazzo di 27, hanno riportato vari traumi ed escoriazioni. Più grave il giovane a cui si erano avvicinati per prestare aiuto, che ha avuto una prognosi di 30 giorni e dovrà sottoporsi a un intervento chirurgico. 

All'arrivo delle forze dell'ordine gli aggressori si erano già dati alla fuga ma la ragazza, che dice di averne riconosciuti alcuni, non ha timore ed è stata già ascoltata dalle autorità a cui ha riportato i nomi: «Non so se sia nato tutto da una questione di odio calcistico. Questi ragazzi io li conosco, sono di Sant'Egidio alla Vibrata. E non ho nessuna paura perché non è la prima volta che accade una cosa del genere. Evidentemente se la prendono solitamente con chi non ha il coraggio di denunciare, ma io ce l'ho. Devono finirla»

Gli aggressori sarebbero ragazzi di varie età, qualcuno anche minorenne fino a quelli più grandi che avrebbero circa 30 anni. 

Abbiamo chiesto alla ragazza come stesse, quale fosse lo stato d'animo di quei terribili attimi, al di là del coraggio dimostrato nei momenti successivi, oggi e domani, quando continuerà a chiedere giustizia alle forze dell'ordine e a denunciare. «Io mi sono spaventata davvero tanto, ma ho provato a difendermi più che potevo e ad allontanarli, così come il mio ragazzo. Urlavo più forte che potevo. Ed è successo sul lungomare, non era un posto malfamato o appartato, era il lungomare. Ma ripeto, non gliela darò vinta, è ora che la facciano finita».

Commenta

CAPTCHA