Cara D.ssa Rita Rossi, direttore U.O.C. Pronto Soccorso di Teramo, le scrivo dopo aver assistito, anzi, ascoltato, le urla di una dottoressa in servizio Martedì 11 Giugno.
Una paziente è arrivata al Pronto Soccorso, descrivendo un forte dolore all'emitorace destro e spalla destra con una tosse che persisteva da tre mesi.
La d.ssa non ha dimostrato attenzione e dolcezza, ma ha alzato i toni di voce tanto da far sembrare il suo consiglio un ordine. Un'imposizione.
"Vada dal suo medico curante".
Una romanzina che è continuata anche dopo l'interlocuzione tra la d.ssa e il medico di famiglia, anche dopo che la paziente è scoppiata in lacrime, anche dopo che la d.ssa ha generosamente elargito un codice bianco.
Cara D.ssa Rossi è questo il suo programma di miglioramento del servizio sanitario del pronto soccorso?
Volete abbreviare l'attesa non facendo venire più nessuno o con la professionalità medica?
Le devo ricordare il vostro giuramento?
"di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l'eliminazione di ogni forma di discriminazione in campo sanitario;
di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione. »
Mi auguro di ascoltare dalle sue parole, il senso di quelle scuse che noi tutti accetteremo, comprendendo lo stress e la tensione.
Ma non giustificando l'assenza di educazione.
Fondamentale nella diagnosi medica.
Grazie.

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@Dottoressa Rossi, se per una tac urgente dovrò aspettare forse la fine dell'estate, come mi ha preventivato l'addetta alla prenotazione (sono in attesa di conferma), sarò, mio malgrado, necessariamente ospite del pronto soccorso. Le anticipo che se dovessi essere accolto dalle urla, non mi metterò a piangere, ma urlerò più forte di tutti.