Con umiltà, ma anche con la forza di chi ha sempre difeso la verità e l’interesse pubblico, torniamo sull'argomento Delfico perché ciò che abbiamo denunciato sin da subito era palese a tutti i teramani, tranne a chi – per convenienza politica o personale – ha preferito ignorare o procrastinare il problema. Avevamo ragione noi? Dopo le numerosissime interviste e le infondate promesse e rassicurazioni che si sono succedute per tutto l’ultimo anno da parte del Presidente della Provincia, sembrerebbe di sì.
Ancora una volta emerge un chiaro errore di comunicazione e di programmazione, di modi e tempi, da parte di una politica improvvisata e inadeguata, a discapito dei cittadini che aspettavano e aspettano risposte e certezze. Più sostanzialmente, sono ravvisabili – a nostro avviso – imperdonabili responsabilità politiche e amministrative. Infatti, la Provincia avrebbe dovuto incaricare i tecnici, sin dall’ottobre scorso, delle perizie che invece sono state affidate con grande ritardo e giungono solo oggi; avrebbe dovuto quindi procedere SUBITO alla richiesta di dissequestro e ai necessari lavori provvisori. Il Comune avrebbe dovuto svolgere la funzione del “cane mastino” nei confronti della Provincia perché questa agisse responsabilmente e celermente. Era quello che avevamo chiesto subito, attirandoci vari strali polemici. Se invece le nostre richieste fossero state ascoltate per tempo e serenamente, oggi non saremmo qui a parlare di “riapertura parziale” dopo quasi un anno di ritardi; anzi molti problemi sarebbero già risolti!
Ci aspetta invece verosimilmente ancora un lungo tempo di disagi, sia per la popolazione studentesca che per gli operatori economici e per tutto il tessuto sociale della Città Il Prof. Braga lo aveva evidenziato chiaramente: se alle perizie iniziali fossero state affiancate SUBITO quelle integrative, gli studenti sarebbero potuti rientrare quasi immediatamente. Invece no. Per mancanza di volontà o per diversa volontà politica di enti sovraordinati al Comune, si è perso tempo. Tempo prezioso, durante il quale centinaia di ragazze e ragazzi sono stati costretti a vivere mesi di disagi, trasferimenti e incertezze.
Ora, solo perché costretti dall’evidenza, dalle difficoltà logistiche e dai ritardi già accumulati anche per i M.U.S.P., si promette finalmente di riaprire la scuola a scaglioni. Riapertura del Delfico – torniamo a ribadire - che avrebbe potuto (e dovuto) essere piena e tempestiva, e quindi oggi sarebbe già in atto da mesi, se chi doveva decidere avesse scelto la strada del coraggio e non quella della comoda inerzia. Confidiamo ora che gli organi di giustizia, a seguito dell'integrazione della perizia, e ai successivi atti consequenziali (che ci auguriamo siano stati già programmati con serietà) di competenza dell'Ente Provincia, si pronuncino presto e favorevolmente sull’istanza di dissequestro. Teramo merita di più: ✔ Una riapertura totale e sicura del Liceo “Delfico”, sino all’inizio dei lavori, senza ulteriori rinvii o compromessi e poi la programmazione degli stessi lavori per blocchi al fine di consentire l’utilizzo anche parziale della struttura.
✔ Un piano chiaro per garantire che nessun’altra scuola venga abbandonata nello stesso modo. Noi non abbiamo mai smesso di batterci, e oggi arriva la prova che la nostra battaglia era giusta, bastava crederci di più. Ebbene, oggi ci aspettiamo che lo stesso Sindaco che ci aveva “bacchettati” possa riconoscere il valore politico e civile del lavoro che abbiamo svolto da consiglieri e non da yes men, e possa per il futuro ascoltare, con minore superficialità, i rappresentanti dei cittadini. Nonostante tutto e tutti, continueremo come sempre a vigilare e a fornire i nostri stimoli e suggerimenti a coloro che hanno la responsabilità di prendere le decisioni migliori per la nostra Città. In fondo, noi abbiamo messo in discussione solo una cosa, l’inerzia, e a testa alta continueremo a farlo perché la politica deve servire la città, non sé stessa.
I consiglieri comunali
Valentina Papa
Simone Mistichelli
Risponde il Presidente D'Angelo...
In merito alle dichiarazioni dei consiglieri comunali di Teramo Valentina Papa e Simone Mistichelli, il presidente Camillo D’Angelo precisa quanto segue con preghiera di pubblicazione per diritto di replica.
“Ho letto con l’attenzione dovuta a chi svolge ruoli istituzionali le considerazioni dei consiglieri comunali di Teramo. Rispondo alle domande/affermazioni perché, naturalmente, ritengo libero chiunque di esprimere un giudizio politico anche negativo. Mi limito ai fatti.
- “La Provincia avrebbe dovuto incaricare i tecnici, sin dall’ottobre scorso, delle perizie che invece sono state affidate con grande ritardo e giungono solo oggi; avrebbe dovuto quindi procedere subito alla richiesta di dissequestro e ai necessari lavori provvisori”.
Lo abbiamo fatto “subito”. Il 3 ottobre hanno sequestrato il Delfico, dopo qualche giorno – che ci siamo dovuti prendere impegnati a collocare 1200 persone in stato di emergenza – abbiamo incaricato l’ ingegnere Massimo Cerri, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma il professore Franco Braga, Ordinario di Tecnica delle Costruzioni Università degli Studi di Roma “Sapienza” e attuale Presidente dell’Associazione Nazionale Italiana di Ingegneria Sismica (ANIdIS) e l’ingegnera Stefania Arangio, strutturista con specifiche competenze in costruzioni esistenti in zone sismiche per una valutazione sullo stato di sicurezza e abbiamo presentato il ricorso in Cassazione. Il 17 ottobre 2024, i consulenti tecnici romani hanno trasmesso all’amministrazione una prima relazione basata sulla documentazione oggetto del ricorso in Cassazione (quindi basandosi sul lavoro condotto dall’ingegnere Rampa nel 2016 quando, fra l’altro, di faceva riferimento a normativa diversa da quella attuale). Questa Relazione tecnica è stata allegata al ricorso in Cassazione proposto dall’avvocato Lettieri. Ricorso respinto.
- “Il Prof. Braga lo aveva evidenziato chiaramente: se alle perizie iniziali fossero state affiancate subito quelle integrative, gli studenti sarebbero potuti rientrare quasi immediatamente”.
“Quelle integrative” sono le valutazioni LC3 che richiedono mesi di analisi e computi matematici. I rilievi sono iniziati subito da parte dell’ATI Project incaricata sin da ottobre di redigere il progetto per il miglioramento sismico che prevede espressamente la misurazione LC3; obbligatoria per individuare gli interventi. Le relazioni sono state rimesse all’Ente a fine Agosto.
- “Ora, solo perché costretti dall’evidenza, dalle difficoltà logistiche e dai ritardi già accumulati anche per i M.U.S.P., si promette finalmente di riaprire la scuola a scaglioni”.
Come già detto, le “evidenze” avevano bisogno di essere supportato da elementi neutrali, senza perizie tecniche non si poteva procedere. Quanto alla riapertura a scaglioni, nessuna promessa ma come più volte sottolineato, un auspicio. E non saremo noi a deciderlo ma un giudice terzo. In questa vicenda ci si dimentica sempre che noi, tutti noi, abbiamo rincorso una situazione di emergenza dopo un sequestro deciso dalla magistratura.
- “Teramo merita di più: una riapertura totale e sicura del Liceo “Delfico”, sino all’inizio dei lavori, senza ulteriori rinvii o compromessi e poi la programmazione degli stessi lavori per blocchi al fine di consentire l’utilizzo anche parziale della struttura; un piano chiaro per garantire che nessun’altra scuola venga abbandonata nello stesso modo”.
Come sopra, non possiamo deciderlo noi. Se le relazioni tecniche – mi permetto di sottolineare nuovamente che non si tratta di decisioni politiche o amministrative che il Presidente della Provincia può assumere – saranno accolte dalla magistratura, allora, bisognerà sedersi al tavolo con l’altra impresa, quella aggiudicataria dei lavori di esecuzione la LUCCI SALVATORE S.R.L. di Napoli (18 milioni e 141 mila euro) che sulla base del contratto stipulato deve realizzare i lavori in 38 mesi, pari ad un totale di 1140 giorni (secondo le fasi pure indicate nel Documento di indirizzo). Occorre verificare se l’intervento può essere realizzato a blocchi e in questo caso con quali tempi e quali costi aggiuntivi.
Mi permetto di concludere, con massimo rispetto per le opinioni dei consiglieri, che l’unico ritardo si è verificato con il rilascio del permesso a costruire per i Musp della Cona e che questo è accaduto per incomprensioni? dissensi? all’interno consesso consigliare del Comune di Teramo”.
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