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Quando l'Inps non risponde ...

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Una nostra lettrice.
Una nostra lettrice lontano dall'Abruzzo che vorrebbe avere una risposta dall'Inps.

Ci scrive e noi pubblichiamo.
Una lettera aperta corredata da tutta la documentazione necessaria.
Si legge.
" In data xx.xx.xx  viene accreditata dall'inps sul mio conto corrente  la somma di €  4902,49.
Mi viene liquidata una disoccupazione  che va dal 03/09/2013 (esattamente dal giorno in cui riprendo l'incarico scolastico)al 08/03/2014, nonostante non avessi mai presentato alcuna domanda per tale periodo, poiché in quel lasso di tempo avevo  ripreso il servizio a scuola ( servizio che ho tempestivamente comunicato all'inps tramite il portale).

-       dopo qualche giorno vengo ricontattata da un dipendente, il quale mi preannuncia che l’inps avrebbe agito per il recupero della cifra lorda e non netta che era stata accreditata e, pertanto, che avrei dovuto restituire all’Istituto la somma di € 6.013,24.
Gli errori da parte dell'inps non sono una novità per me in quanto nell'anno 2011 mi sono trovata sul conto una cifra di 5.800 euro, somma a me non spettante che ho immediatamente restituito. In quell'occasione però ho restituito la medesima cifra che mi era stata versata (ossia 5.800).Perchè adesso mi chiedono soldi in più?".

La lettera diviene ancora più precisa e dettagliata.
"  Il 2/7/2014 inoltro tramite portale inps domanda aspi di disoccupazione relativa ai mesi estivi avendo avuto un contratto a tempo determinato fino al 30/06/2014. A settembre mi reco all’inps di xxxxxxxxxx per capire come mai la mia domanda di disoccupazione risultava dal portale “in fase di trasferimento alla sede”.
Mi è stato risposto, senza effettuare dovuti controlli,  di non preoccuparmi in quanto probabilmente la domanda doveva essere ancora lavorata.

Giorno 11/10/2014 mi viene accreditato sul conto corrente  la somma di euro 4902,49. Il 13/10 vengo contattata da un dipendente dell’inps di xxxxxxxx dichiarando che erroneamente avevano liquidato una indennità di disoccupazione relativa al periodo dal 3/09/2013 al 08/03/2014.
Domanda da me mai presentata e ovviamente non spettante in quanto in quel periodo avevo un regolare contratto con la scuola.
Sottolineo che proprio  giorno 3/09/2013 prendo servizio presso il Liceo scientifico xxxxxxxxxx e  giorno 6/09/2013 comunico all’Inps,  tramite apposito modello DS-56bis, la presa di servizio.
Naturalmente dichiaro al dipendente di essere assolutamente disposta a restituire la somma.

Giorno 16/10/2014
vengo nuovamente ricontattata dallo stesso dipendente che mi spiega che l’inps deve recuperare la cifra lorda e non netta che mi è stata accreditata e pertanto devo restituire all’istituto la somma di Euro 6.013,24.
Lo stesso mi propone di versare la somma di 4902,49 tramite bollettino che mi avrebbero inviato all’indirizzo di residenza, mentre le trattenute di euro 1110,75 mi sarebbero state decurtate dalla disoccupazione del 2014 che ancora, a quella data,  mi doveva essere pagata.
Somma, che a suo dire, io dovrei recuperare durante la dichiarazione dei redditi del prossimo anno.

Mostro perplessità in merito e immediatamente contatto il commercialista che mi invita a non accettare tale assurda richiesta. Provo a contattarli telefonicamente  senza successo, invio tramite pec richiesta di revisione della disoccupazione in questione ma ad oggi non ho ricevuto nessuna risposta.
Giorno 27/10/2014 ricevo accredito della disoccupazione del 2014 scoprendo che invece di 1999,89 mi vengono pagate euro 889,14 quindi 1110,75 in meno. Noto, con dispiacere, molta superficialità da parte dei dipendenti.
A settembre, quando mi sono presentata in sede, se avessero controllato con dovuto rigore la mia situazione si sarebbe potuto notare l’errore ed evitare il pagamento di una somma a me non spettante.
Ad oggi ancora non ho risolto, ho inviato una lettera con un avvocato ma il direttore dell’Inps in modo molto sgarbato mi ha invitato a pagare".

L'Inps, risponde?

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Commenti

Non mi sorprende! ho mandato diverse mail all'Inps sull'indirizzo segnalato da una solerte impiegata ma nessuna risposta,mio figlio ha chiesto sempre via mail, come mai non arrivano le indennità di tirocinio di Garanzia Giovani ma,naturalmente,nessuna risposta.Pare che L'Inps non risponda quasi mai.
Fanno dei casini enormi.Mio zio che da oltre60 anni risiede in America del Sud,Argentina,dopo Brasile e gli ultimi35 anni in Bolivia,avendo diritto ad una pensione e italiana ,in quanto ha versato contributi negli anni 50 60 e70, si è ' trovato molto spesso con cifre maggiori rispetto al dovuto e l'INPS successivamente ha provveduto all'addebito ritirando mensilmente le quote.L'ultima volta,cosa assurda,gli hanno presentato un estratto conto che,considerato che lo zio ha compiuto 90 anni dico novanta anni da qualche giorno, per poter l'INPS recuperare mensilmente le quote in più' versate,mio zio,bontà' sua,dovrebbe CAMPARE Oltte i 1oo anni.SPERIAMO,lunga vita allo Zio.................. Carlo
L'INPS, come moltissimi uffici pubblici, può avere delle carenze, e, ancorché intollerabile, possono esistere persone poco empatiche, ma la storia della signora è stata descritta con molte "licenze" personali. L'istituto, come in tutte le PA, eroga prestazioni solo su richiesta dell'utente, pertanto non è assolutamente possibile nessuna azione creativa. I contatti telefonici si effettuano solo se l'utente ha presentato quesiti, ricorsi, contact center, o quant'altro. Vera è la relata di una compensazione, che può essere effettuata se a monte dell'indebito esiste una nuova prestazione da erogare. La comunicazione della ripresa del lavoro, non assicura l'interruzione dell'erogazione, in quanto dipende da questioni cronologiche legate agli automatismi dei sistemi che sono tarati con il concetto dell'automatismo della prestazione. La restituzione delle cifre lorde, è prevista dalla legge, in quanto essendo sostituto d'imposta l'istituto versa al fisco il dovuto, è di tutta evidenza che al saldo del debito, l'Agenzia delle Entrate riceve una nota che consente all'utente di riprendere la quota fiscale versata. E da ultimo, non esiste una nota poco educata del direttore, ma solo note informative relative alle azioni che l'INPS compie, e che come tutti gli atti pubblici devono essere firmate dal responsabile della struttura. Lamentarsi è legittimo, ma bisogna farlo dicendo esattamente come stanno le cose.
Pasquino mi scusi, tanta è la faziosità e l'assurdità della sua risposta secondo cui l'Inps meriterebbe l'academy award come Ente dell'anno mentre l'utente viene eletto a malato immaginario, che non merita repliche se non questa: VADA A FARSI UN LUNGO SONNO. Ed a prendere in giro qualcun altro.
In effetti concordo con Elena,avevo avuto la sensazione,leggendo la risposta di Pasquino,di una forma di celebrazione dell'INPS. Carlo
Nessuna faziosità e nessuna celebrazione, ho tentato di spiegare semplicemente alcuni tecnicismi. Se ognuno di noi conoscesse i meccanismi della macchina pubblica, molti errori sarebbero evitati ab origine, e tante infondate critiche non verrebbero esternate. Purtroppo l'oggettività non appartiene al popolo italiano.
Purtroppo l'oggettività, caro Pasquino, non appartiene a lei. Se invece i dipendenti pubblici svolgessero con maggiore impegno il loro mestiere gli utenti non subirebbero le conseguenze dei loro errori. Lo stipendio assicurato a fine mese FA MALE.... nuoce gravemente alla qualità dell'opera da prestare!
Sono costernato e capisco il perché nel nostro Paese progredire è difficile.
Vedi Pasquino, si capisce benissimo che lavori nella struttura pubblica e chiaramente cerchi di difendere l'operato tuo e dei tuoi colleghi, ma digraziatamente l'INPS è pieno di inetti che aspettano il 27 ne più ne meno come i nostri governanti. Inoltre tra voi vi sono persone completamente incapaci, come del resto in tutte le pubbliche amministrazioni. Tranquillo, conosco la realtà, un mondo dal quale sono uscito per il ribrezzo che provavo, e i commenti che posso leggere non mi sorprendono di certo, sono tutti frutto di una coscienza intelligente che sa distinguere chi lavora da chi no. Anche voi del resto come i politici siete al servizio del popolo italiano che paga profumatamente i vostri stipendi con le trattenute di legge, quindi per favore, se dovete fare qualcosa fatelo bene perché siete pagati per questo da chi si spezza le ossa ogni giorno per portare a casa un pezzo di pane. Che l'inps non risponda: sacrosanta verità, provato sulla mia pelle e non solo in una occasione, praticamente sempre.
E poi, detto a denti stretti, Pasquino, tu usurpi uno pseudonimo che non ti si addice, il vero Pasquino, noto ciabattino romano dell'epoca, lottava contro le ingiustizie a difesa del popolo, tu mi sembra stia facendo esattamente il contrario. Se vuoi mettere in mostra la tua saccenza fallo con i tuoi colleghi meno fortunati.

Buongiorno,
Premesso ho inoltrato all'INPS nella persona responsabile del procedimento, quindi un Dirigente facente funzioni; un quesito, circa l'accesso al credito, la prima raccomandata febbraio 2017; la seconda marzo 2017, citando la legge 241 del 1990 legge sulla trasparenza e infine un'ultima raccomandata a Maggio 2017, che in base alla 241. qualora un ente pubblico non risponde entro i termini previsti, il cittadino aquisisce di diritto la richiesta evasa.
Sono stato allo sportello 2 volte, ma nessuno mi ha mai chiamato.
Devo passare per le vie legali?