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Ospedale nuovo a Teramo. Il sindaco ha deciso ma il problema è la carenza di medici, infermieri e tecnologia...Il Contenuto prima del Contenitore...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Il sindaco di Teramo, Gianguido D'Alberto ha deciso.
L'Ospedale nuovo si farà a Piano D'Accio.
Manca solo il coraggio di annunciarlo mentre ci si trincea dietro l'attesa dei pareri che si conoscono, delle valutazioni che si conoscono, delle proiezioni di costi e ricavi per una eventuale ristrutturazione del Mazzini che si conoscono, della sismicità che è nota.
Il vero problema che quasi nessuno solleva?
Il Presente.

Nella asl di Teramo, nei quattro presidi manca la tecnologia degli strumenti diagnostici; la prevenzione per le malattie cardiovascolari e tumorali nel periodo Covidiano e post;  i robot per operare, siamo tutti in attesa della Pet ( nodo al fazzoletto per Novembre e delle nuove e promesse risonanze); mancano oltre 30 anestesisti per le sale operatorie a disposizione, mancano ulteriori medici e infermieri altamente preparati e manca soprattutto la visione di valorizzare i chirurghi presenti mettendo a disposizione più ore di sala operatoria.
La Teramo Sanità non è attrattiva per i giovani talenti della medicina chirurgica è questa la vera sfida. Perchè molti Medici rifiutano Teramo?

Noi scegliamo il contenuto prima del contenitore.
Voi?

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Il contenuto, ovviamente, ammesso e non concesso che esso appartenga alle prerogative del Sindaco.

OSPEDALE NUOVO, SPECULAZIONE VECCHIA & TANTO CEMENTO
La NOSTRA Sanità è gratuita per legge e sostenuta dal prelievo fiscale (paghiamo Noi). Il buon padre di famiglia si limiterebbe a rinnovare le parti obsolete come fanno i più prestigiosi ospedali d'Italia come il Gemelli costruito nel 1964, lo storico Sant'Orsola di Bologna, l'ospedale Niguarda "ottantenne"!
ATTEMPATI MA ECCELLENTI
Le NOSTRE amministrazioni che sono pubbliche a nostro modestissimo avviso dovrebbero avere il solo onere del controllo dagli standard & dell'imponente spesa medica.
Prego, evitate che le NOSTRE tasse prendano strade tortuose!
Il faut savoir
Aznavour

Ritengo di affermare, senza paura di essere smentito, che quando si parla dell'Ospedale di Teramo, si deve parlare soprattutto dell'ASL di Teramo, cioè, ed anche degli altri tre Ospedali di base: Atri, S.Omero e Giulianova.
Anche qui, riequilibrare le UOSD, non dico complesse, è possibile. Non è detto che tutto deve stare a Teramo, se non quelle che ne faccia un DEA di 2° livello. Il personale (medico e non medico) deve essere posto nei 4 Ospedali allo stesso modo, per posti letto accreditati, concessi, e non togliendoli da una parte e metterli dall'altra, come avvenuto, ed avviene, ad esempio contro il S. Liberatore di Atri, ormai da anni, poi si fa la statistica per anno, e si decide, che quell'Ospedale, quel reparto o UOSD ha troppo o pochi medici, infermieri etc. (questa è gestione manageriale direi), e quindi provvedere immediatamente. Se oggi è necessario, che tutti e quattro debbono avere almeno una TAC ed una RNM, così deve essere. Se poi Teramo, ne debba avere in doppio, le statistiche lo debbono dire, affermare. Così come dico che a Teramo deve esserci anche la Robotica per interventi chirurgici, cosi, come sta a Chieti e l'Aquila. Cosi deve starci una PET nei 4 Ospedali Dea d'Abruzzo. E questo deve essere compito della Sanita regionale, non solo delle ASL. Fanno i piani scellerati, i riordini scellerati, e poi su queste realtà non ci mettono lingua? (E soldi vincolati?). E poi, perchè non creare in punti strategici, come Atri, centri polispecialistici chirurgici in h12 o h24, facendo muovere i Medici-specialisti dall'ASL e da altre parti in convenzione, invece che far muovere i pazienti in viaggi della speranza? Atri ve la fece una proposta, e ve lo ha ripetuto, cioè: "creare una struttura polispecialistica chirurgica comprendente: Maxillo facciale, Oculistica (in accordo con Chieti per la miopia interventistica), Otorino (rinoplastiche etc). Insomma, in una visione gestionale manageriale, questo si può fare, invece che incentivare il privato, ed i viaggi della speranza, privato e pubblico negli Ospedali e cliniche del Nord. Mi sbaglio? Non credo. Altrimenti ci ridate l'autonomia gestionale su un budget storico, e poi ci pensiamo noi di Atri a portare avanti, e con successo questa possibilità, anche reintroducendo il Punto Nascite e pl di Ostetricia e Ginecologia (ingiustamente ed ingiustificatamente soppresso per volontà teramana e politica), che andrebbe anche a disinnescare l'enorme intasamento ed i pericoli, derivanti per la sicurezza delle mamme e per i bambini, nelle strutture di Pescara e Chieti, che si sono accollati più di 1200 parti l'anno, non più fatti da Atri, Ortona e Penne. Ma, la politica, non ci sente da questo orecchio, eppure il Covid19 questo ci ha insegnato, ci ha detto, che bisogna incentivare, soprattutto, gli Ospedali di Base...come il S. Liberatore di Atri ha ampiamente dimostrato nel 2020 e nel 2021, oppure no? Mario Marchese-Comitato Difesa Ospedale Atri (sconfitto).

DEBITO: obbligazione di dare, o restituire altrui; la parola debito deriva dal latino debitum, "cosa dovuta".

E' assolutamente vero, la politica gestionale dell'ASL degli ultimi anni pur nell'emergenza covid non si è preoccupata minimamente di fare scelte su direttori e dirigenti di qualità, è stato perseguito il fine della raccomandazione politica che ha determinato la diaspora dei professionisti locali al top della carriera, tutto ciò, insieme al ritardo delle innovazioni tecnologiche vedi robot di cui sono provvisti gli ospedali limitrofi (chieti- pescara, l'aquila), ha determinato un incremento della mobilità passiva ed ancora più grave si percepisce un disamore da parte dei cittadini verso il proprio ospedale, nei decenni passati fiore all'occhiello della città