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Teramo. Il mio Bar e le nostre paure. Abbiamo bisogno di aiuto.

di Anonimo
1 minuto

No, Giancarlo, non mi va di firmare la nostra lettera. Non ci va perchè semplicemente vedere il nostro locale senza quei tavoli e quelle sedie, mi ha fatto troppo male, ci ha fatto troppo male. Mentre comprendiamo che le ragioni sanitarie, quindi di vita, sono giuste, giustissime, l'assenza di uno Stato che finanzio ogni giorno con le mie tasse per dei servizi inesistenti, si fa sentire come un macigno. Il nostro Bar, il bar di mio padre e dei miei figli con cui pago le tasse universitarie e le spese per un futuro diverso, da ieri non c'è più a Teramo. Aperto a metà con metà sogni e speranze. Nulla ancora dal nostro Governo e con la paura, il terrore di non poter essere un buon padre. I tanti suicidi? No, non li accetto ma non li condanno. Sono stato preso da tanta disperazione ma ho avuto la fortuna di  avere una famiglia presente. Non sempre sarà così e per questo che abbiamo bisogno di aiuto e di un vero Stato.

Lettera firmata. 

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Mi dispiace tantissimo per te speriamo che tu possa stare meglio e trovare un po' di tranquillità e ti auguro tempi migliori anche se dura per tutti. Coraggio vi sono vicina a te famiglia. Perché sono Un genitore preoccupato per la mia famiglia e anche per te.