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L'Imbarazzo Sanitario. All'Utic del Mazzini di Teramo è arrivato un nuovo ventilatore....Chi interviene?

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Che cosa avevamo scritto il 27 Giugno?

"Buon anniversario al Reparto Utic e Cardio Stimolazione terzo piano lotto 2 del Mazzini di Teramo.
Sono dieci giorni che la climatizzazione non riesce a rinfrescare il reparto.

Immaginate i ricoverati con il prossimo Caronte e le nuvole cariche di sabbia del deserto.
Immaginate la difficoltà di respiro con il gran caldo ma soprattutto la difficoltà nel dormire e nel riposare.
Immaginate la preoccupazione dei parenti che per entrare a far di visita oltre al rispetto di tutte le norme covid devono rivestirsi con copri indumenti per evitare ogni fondamento di contagio.
Che succede?
Perchè non viene riparato l'impianto di climatizzazione che secondo i tanti operatori sanitari funziona ma non funziona bene.
La soluzione?
Mettere a corrente tra le varie stanze.
IL genio che fa entrare Caronte e che spera che con un phon acceso si possa migliorare la situazione generale.
Sicuramente nei piani alti dell'asl di Teramo e tra gli amministrativi per solidarietà spegneranno l'aria condizionata e apriranno le finestre, vero?"


La vergogna?
Una soluzione all'italiana maniera di quella Italia che si riempie la bocca di Sanità, di umanizzazione di ospedali e reparti.
Nel giorno dove l'Italia bollirà dal gran caldo; dove tutto è sconsigliato anche la speranza di cura, nel Reparto Utic e Cardio Stimolazione terzo piano lotto 2 del Mazzini di Teramo è arrivato un altro ventilatore. I geni. Aria Calda soffiata da altra aria calda. Immaginate i pazienti, il loro diritto al riposo, al recupero e immaginate chi lavora all'interno di quei corridoi.
 Dove sono i consiglieri regionali e la loro capacità ispettiva?
Dove sono le autorità preposte al controllo?
Dove si trova la Sanità?
Quando i vertici aziendali spegneranno la loro aria condizionata per solidarietà con i pazienti?

 

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Giusto giudicio da le stelle caggia sovra di loro, che hanno costretto 59 milioni di italiani fra le anguste mura di casa ‘per non sovraccaricare gli ospedali’ ed hanno poi trascorso due anni in comparsate televisive ed elettorali senza ristrutturare il disastro sanitario nazionale
Gli italiani sono dimenticatori professionisti