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Teramo nel degrado più pericoloso. Pozzetti, fili scoperti e mancata manutenzione...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Segnalazioni che cadono nel vuoto.
Telefoni impossibili da raggiungere e nessun interlocutore in grado di assicurare un pronto intervento.
Tutto il comune di Teramo è in uno stato di evidente degrado.
Si parte dal pozzetto Enel scoperto in piazza Martiri Pennesi, si, nella centrale piazza Martiri Pennesi, all'erba alta, ( potrebbe diventare un'attrazione come l'acqua alta di Venezia) che rende inutilizzabili le panchine da Colleatterrato a San. Nicolò, fino alla Gammarana.
Alle strisce a terra per un attraversamento sicuro, in maggioranza cancellate dal tempo automobilistico.
Che fare?
Continuare a rivendicare un diritto civico che la politica ci ha derubato con un'assenza colpevole di vera e propria incapacità amministrativa e umana. 

 

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Due scalinate collegano Via Piave con Via Po. La primavera dello scorso anno quattro o cinque segnalazioni all'URP del Comune di Teramo sul loro stato di degrado non sortirono alcun effetto. Fu solo grazie all'iniziativa di un residente e all'intervento di un'impresa di giardinaggio, incaricata dall'ATER di decespugliare gli "orti" abbandonati retrostanti alle "casette basse" di Via Piave, se finalmente le due gradinate vennero spazzate e ello scorso diserbate, prima di diventare quasi impraticabili; in particolare quella che si trova a un centinaio di metri di distanza dall'incrocio di Via Roma con lo "stradone", direzione Giulianova sulla quale - sia detto a titolo di cronaca - si chiede da lustri l'installazione di un impianto di illuminazione; il lampione su Via Piave, prospiciente la scalinata, come fatto più volte presente, non è assolutamente sufficiente.
Orbene: a distanza di 7, 8 mesi dagli interventi, le due gradinate stanno tornando al loro stato "naturale", per modo di dire. Una nuova segnalazione all'URP, circa un mese fa, non ha avuto alcun esito. Si torna, pertanto, a sollecitare l'intervento del Commissario Straordinario, già richiesto con nota consegnata al'Ufficio Protocollo del Comune il 10 aprile u.s., e si chiede un sopralluogo in Via Piave del vigile ecologico, anche per accertare lo stato delle piante - di competenza del Comune - come l'ailanthus, cresciuto sul canalone del muraglione dello "stradone", un ramo del quale - nell'autunno del 2015 - a causa del forte vento, si spezzò e cadde su Via Po, fortunatamente, almeno quella volta, senza conseguenze.
Nel frattempo l'ATER si prepari per il prossimo decespugliamento della scarpata tra Via Flajani - Via Tordino e Via Piave e degli "orti" abbandonati retrostanti agli alloggi ex IACP delle "casette basse" di Via Piave disabitati dal 1997. L'ultimo intervento - sia detto a titolo di cronaca - risale al settembre dello scorso anno in ottemperanza (per modo di dire) di un'ingiunzione a firma di un funzionario del Settore V del Comune di Teramo, in base all'art. 42 del Regolamento edilizio, trasmessa all'ATER circa tre anni e mezzo prima! Nel corso delle operazioni di pulizia fu anche tagliato un imponente e pericoloso olmo secco,cresciuto dietro al'"orto" del disabitato aloggio ex IACP n.40, con la promessa della ditta incaricata dal'ATER di una rimozione - in tempi brevi - dei rami dell'albero. Orbene, a distanza di sette mesi, i rami sono ancora lì! Si spera, adesso, che l'ATER si attivi spontaneamente, senza bisogno di nuove ordinanze comunali e ponga finalmente tra le spese fisse di bilancio la voce "MANUTENZIONE AREE VERDI DI PIAVE". Distinti saluti. Domenico Crocetti

Tutto questo degrado e' iniziato con l'amministrazione Brucchi ed ora i suoi sodali,compresi i pentiti e trasfughi, osano- dico OSANO-riproporsi per l'amministrazione della citta' con le loro bancarelle ed i loro gruppetti in piazza Martiri. L'effetto assolutorio della loro mala gestio intendono conseguirlo con la frase modaiola " io ci metto la faccia". Il dubbio e' : che cosa vuoi ancora dal povero cittadino?

Caro cittadino, ti sbagli il degrado di Teramo è iniziato con il "modello Teramo " del sig. Chiodi e ne facevano parte Brucchi, Di Dalmazio, Gatti ecc. Per questo Teramo non ha futuro, perché gli stessi che l'hanno distrutta ci dicono che la faranno risorgere.
A sx poi c'è il vuoto cosmico.