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Vieni avanti Stellina. Giuseppe Di Cesare alla corte di Diego Abatantuono

di Anonimo
2 minuti

Nel lontano 1982 Luciano Salce diresse uno dei film più divertenti che si sia mai prodotto in Italia, “Vieni avanti cretino”.
Protagonista della pellicola era un Lino Banfi impacciato, spaesato e con un sacco di difficoltà a reinserirsi nel mondo del lavoro dopo un periodo di detenzione in carcere. Sicuramente lo ricorderete tutti. Banfi, alias Pasquale Baudaffi, aiutato dal cugino, cambierà diversi impieghi fino ad incappare nel dottor Tomas. Stamattina tramite il sito “City Rumors” vengo a sapere che un comico teramano, che non conoscevo, ha partecipato ad un talent per comici, che non conoscevo, su una televisione nazionale.
Clicco il video senza aspettarmi nulla di che anche se il titolo della clip “Teramo, standing ovation per Stellina su La7” lasciava senza dubbio prefigurare una bella performance di Giuseppe.
Dopo appena 5 secondi di visione, le lacrime già sgorgavano dal mio viso. Ho iniziato a ridere come non mi capitava da parecchio. L’esuberanza e la demenzialità irriverente di Stellina mi hanno piegato (e non solo me a vedere le immagini) letteralmente in due. Le sue pernacchie, i suoi grugniti intervallati ad una storiella al limite del surreale, mi hanno letteralmente conquistato.

Dopo anni passati a pensare che la comicità in TV sarebbe dovuta morire con il qualunquismo retorico dei vari Brignano e Pintus, oppure con i forzati tormentoni di Colorado, stucchevoli e volgari, arriva un teramano e mi diverto.
Ammetto ad onor del vero che un altro termano, Fulvio Fuina mi faceva divertire tantissimo all’epoca di un programma che si chiamava “Tintoria” su rai 3. Però stellina mi ha riportato alle grasse e sane risate fatte quando il dottor Tomas, impartisce istruzioni a Pasquale Baudaffi, inframezzando i suoi fischi e grugniti con parole tipo “la sua soddisfazione è il nostro miglior premio”. Giuseppe Di Cesare mi ha tenuto incollato alla clip mentre le lacrime continuavano a scendere riportando alla mia mente le fantastiche situazioni nosense di Walter Chiari e Gino Bramieri o il fantastico “Pasquale” di Totò.

Come scriveva una volta Walter Veltroni (cito a memoria),per fare comicità demenziale, ci vuole una buona dose di intelligenza”.

Luca Di Sabatino

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