Era il 7 Giugno 2020.
Questa è l'intervista del vice sindaco di Teramo, Giovanni Cavallari.
https://www.youtube.com/watch?v=pzakW1zVYTk
Ascoltatela bene.
Il nostro amico e vice sindaco di Teramo si dimentica di parlare di una comunicazione importante inviata alla Soprintendenza il 21 Maggio in sui si richiedeva l'urgenza per porre in sicurezza alcune situazioni di pericolo per l'incolumità delle persone.
Risulta essere vero che al 26 giugno ancora la Città di Teramo è in attesa di questa messa in sicurezza provvisoria e l esecuzione progettuale?
Risulta essere vero che c'era la necessità come nel caso della Pinacoteca dui Teramo, ( storica figuraccia di un assessore) di avere un altro tipo di rapporti istituzionali con l'ente sovra citato?
Risulta essere vero che la Soprintendenza abbia intimato al comune di Teramo di presentare un progetto di garanzia a tutela del bene storico?
Risulta essere vero che la Soprintendenza abbia ricordato al comune di Teramo le sanzioni per la violazione de D. Lgs. 42/2004?
Risulta essere vero che il dirigente responsabile abbia spedito il progetto il 26 Maggio?
Se così fosse; se esistesse veramente questo carteggio tra Comune di Teramo e Soprintendenza sul rispetto del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, non evidenziato come autorizzazione nel cartello dei lavori, perchè non è stato comunicato durante l'intervista o le interviste successive?
Se cosi fosse, si comprenderebbero i giorni in cui il cantiere sia rimasto completamente fermo dando per scontato che la ditta serissima e con comprovata esperienza nel settore abbia l' Og 2.
Se così fosse, se ci fosse stata una "dimenticanza" che richiama altri sinonimi nella comunicazione amministrativa chi dovrebbe dimettersi o quanto meno scusarsi?
... e non finisce qui...
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Commenti
semplicemente la sovrintendenza rompe, solo burocrazia....stesso discorso della pinacoteca...
meglio uno spavaldo moviere che uno spavaldo pontiere: meno danni.
Non basta og2
Più dell' OG2 a volte può l' H2O sottoposta a particolare trattamento esoterico!
Autorizzazioni, permessi, protocolli per non poter fare. La burocrazia. Ci vuole più tempo a muovere le carte che i mattoni.