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Biondi e De Angelis la grande sconfitta del Pd in Abruzzo...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Biondi, De Angelis,( vera sorpresa ma non troppo) Vagnoni e poi altri risultati come Castiglione a Ortona.
In sintesi?
Il PD Abruzzese, senza Renzi in Abruzzo, ( lo strano caso del Segretario assente in regione) è il vero sconfitto.
Le motivazioni?
Legge elettorale con il secondo turno che vede molte coalizzati contro il vincitore?
L'assenteismo?
Altre scuse?
In realtà è la capacità di fiducia dell'elettorato di centro sinistra in un partito confuso ed elitario.
Incapace di penetrare quelle classi sociali che pochi anni fa rappresentavano lo zoccolo duro e civico di una coalizione di centro sinistra.
La credibilità maggiore di alcuni candidati su altri.
Le campagne elettorali più vicine alla gente e condotte con un linguaggio comprensibile come ad Avezzano. 
Prendete l'esempio di Teramo.
Roccaforte fino a poche ore fa del centro destra abruzzese.
In un momento di crisi della maggioranza Brucchi, nell'attimo dello spintone finale, il Pd, si frantuma in mille rivoli.
Fatto di delusi, interessi, spostamenti, piazzamenti pre elettorali.
Il fondo è stato toccato?
No, ci sono le prossime elezioni teramane e le parlamentari.

Abbiate fiducia....

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Commenti

L'opera disgregatrice di D'Alfonso e Mariani è compiuta : in tutta la Regione la guerra intestina ai consiglieri regionali del PD ha portato voti agli avversari; il tutto apertamente, senza vergogna: consiglieri regionali Pd apertamente schierati contro i candidati sindaci del PD.
Ma tra poco sarete voi stessi le vittime dello sfascio che avete procurato: tutti a casa.

SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO
sembra che questa sia stata la colonna sonora che ha accompagnato la svogliata tornata elettorale abruzzese.
Il personale politico che ci governa (senza badare a spese) forse troppo frettolosamente, si è innamorato del "toscano volante" trascurando la GENTE ......sempre più INCXXXXTA!

Dimenticavo!
Com'è triste Venezia
Aznavour

concordo con voi due che mi avete preceduto,
Caro Aznavour, bisognerà cambiare la tua conclusione in:
come è triste teramo ...

Un partito sedicente di sinistra che realizza politiche di destra può incassare solo bastonate elettorali, come è avvenuto su tutto il territorio nazionale e non solo in Abruzzo.

Che goduria! Mi aspetto qualche dichiarazione dei vertici dem.
Chi si accolla la "vittoria" de L'Aquila?
Dajje marià, dajje dipasquà, dajje monticè, a ridajje minò.
Un cosiglio, fate solo liste civiche e nascondete il logo PD.

La sconfitta del Pd, nella nostra regione, appare evidente. Me ne dispiaccio, da basco, quale sono. Ma vi sono evidenti ragioni per tale, inesorabile flessione. In primis, la politica regionale targata Centrosinistra ha fallito su quasi tutta la linea. Credetemi: fare peggio della Giunta Chiodi era quasi impossibile. Ebbene, questi ce l'hanno fatta. L'entusiasmo dalfonsiano non si è mai trasformato in quello dannunziano. Grandi chiacchiere, pochi fatti e da ultimo, le museruole incombenti. La sua Giunta è poca roba. Fatto salvo il bocconiano Paolucci, che studia molto e si vede, il resto è espressione modesta di una maggioranza che, chissà per quale motivo, ha sempre preferito fare una politica al ribasso. La maggioranza consiliare è lo specchio dell'organo esecutivo. Senza attirare opionione positivo, quel poco di clientela che si riesce a fare in tempo di crisi non basta. Serve qualcosa di più. Anzi, molto di più. La seconda motivazione cui attribuisco la debacle del PD e' legata alla difficoltà dello stesso di proporre interlocutori migliori, magari preparati, non preoccupati solo dell'avversario, ma capaci di dire e proporre qualcosa di interessante, pur continuando a tessere le fila dei clientes. Si, dei clientes, non dei peones. Infine, il dramma del Pd nazionale. Molti italiani avevano vissuto l'avvento di Renzi come i parigini nella sala della pallacorda. Giovane, eloquente, deciso. Finalmente, anche a sinistra, oltre che fare diagnosi ed analisi del sangue, si iniziava a fare qualcosa. Qualcosa di sinistra, di progressista, di socialdemocratico, di popolare. Tipo il reddito minimo, tipo le nuove case popolari in centro, tipo la fiscalizzazione delle speculazioni finanziarie, tipo la ricerca, etc. E, invece, no. La riforma del lavoro che neppure Adamo Smith avrebbe avuto il coraggio di proferire. Tipo i 20 miliardi alle banche, che neppure Bilderberg avrebbe osato, tipo i voucher che neppure i nostri avi avrebbero accettato appena sbarcati a Ellis Island. Una vergogna, ma solo perché proposti dal partito che aderisce il PSE. Un'aberrazione, una cacofonia, un ossimoro. Neppure, il fantomatico Partito della nazione avrebbe potuto permettersi tanto. Dimenticavo: la modifica dell'art. 18 per i dipendenti privati. Solo per loro. Per quelli pubblici, campa cavallo. Nel migliore stile della reazione autoritaria, neppure della deriva dittatoriale. Un partito della conservazione, che cerca i voti alle masse popolari. Perché stupirsi?