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L'ospedale Mazzini di Teramo e quel vitto indecente. La scommessa dei vertici asl...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Fino al 22 Ottobre continuerò a sottopormi alle cure del Mazzini di Teramo. Antibiotici e fisioterapia.
Una storia che vi racconterò in maniera analitica solo alla fine della mia disavventura. Leggerete delle federe sporche, di un appalto perso, di un vitto indecente, magari solo mediocre e della scommessa che controlleremo dei vertici Asl che verificheranno ogni passaggio con dei sondaggi mirati. Presto, molto presto, si parla del 1 Ottobre, tutto avrà un altro sapore e qualità. Il motivo del cambiamento, ovviamente non sono le tante segnalazioni di protesta ma di logistica della nuova azienda che sta proponendo il servizio. C'è chi pensa con visione al futuro tra 10 anni del nuovo ospedale, chi a ieri, ora, delle giuste cure. Noi ci occupiamo dell'adesso. Nel frattempo? Sono un abruzzese, cresciuto anche da nonne fantastiche che mi hanno insegnato che il cibo è sacro; che non si deve buttare via mai niente e che tutto va consumato nel pieno rispetto di chi non può mangiare. Ma esiste un limite dettato dalla decenza. Piatti cotti e stracotti; altri maleodoranti; "colleghi" pazienti che raccontano di formaggi e mozzarelle giallognole, ex criniti nelle vaschette, chiuse e richiuse e da parte mia, ho potuto sentire il prosciutto cotto più puzzolente della mia storia di 50enne. Mia madre, pronta a riprendere la mia esagerazione, stava svenendo. Il cibo dovrebbe essere la prima medicina per aiutare i pazienti verso la giusta via della guarigione. Riprendere la forza. Non dico nulla sul fatto che non c'è nulla di tracciato. Ovviamente l'asl di Teramo sa tutto della provenienze e della composizione dei piatti ma l'utente finale, i pazienti, perchè non hanno il diritto di conoscere l'origine, la produzione e la scadenza del pane, del formaggio, del pomodoro, dei fagiolini, del prosciutto cotto, della frutta? Tutto anonimo. Noi no. Noi continueremo....a metterci la faccia, fino alla fine. Minestrine calde servite non sempre, per fortuna, in confezioni di  plastica con copertura di plastica leggera e si potrebbe continuare. Il prossimo passaggio. Mese di Ottobre. Un bel pranzo al Mazzini di Teramo con i vertici asl. Tutto a sorpresa. Il primo morso è loro...per una questione di ospitalità non per mancanza di fiducia. https://www.youtube.com/watch?v=s5Yics_DD1Q

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Commenti

Buongiorno. Grazie per quello che fai. Ci vuole coraggio. Io ho trascorso molto tempo negli ospedali per assistere mia madre che purtroppo ora non c’è più. Lei non ha mai mangiato in ospedale. Il cibo glielo portavo ogni giorno io. …purtroppo però non ho avuto mai il coraggio di denunciare…e non solo per il cibo..si ha paura di ritorsioni che farebbero star male i nostri cari. Noi non ci conosciamo, io ti conosco dai tuoi scritti, e percepisco che sei una persona molto leale che sta dalla parte dei più deboli. Ti auguro con tutto il cuore che tu possa guarire nel più breve tempo possibile e che tu possa tornare tra noi più battagliero di prima. Un forte abbraccio.

Che dire, non metto in dubbio la qualità igienica delle porzioni, già confezionate, ma voglio ricordare che, al S. Liberatore, funzionava una cucina per la preparazione dei pasti fai da te, che costava molto meno della quota messa in appalto, e quel personale, fu messo in mobilità in soprannumero nello stesso presidio cercando loro altre funzioni. Era l'unica Cucina rimasta dei 4 Ospedali, ha resistito direi qualche decennio alle volontà moderne dell'ASL teramana, ed oggi se ne pagano le conseguenze (veramente per Atri sono anni ed anni, come in tanti servizi ed Unità Operative soppresse, e spostate a Teramo). Che dire? E' questa la razionalizzazione della spesa (che costa poi anche di più?). Così anche per non assumere TSRM e Medici ed apparecchiature (RNM-Ortopantomografi-altro), ci si convenziona con strutture diagnostiche private del territorio e non, con notevoli costi aggiuntivi per l'ASL? L'abbandono di Medici specialisti delle strutture pubbliche (Radiologi, Anestesisti, Cardiologi), questo vuole dire, non altro.

Buona guarigione, per il resto ci vuole il denaro e non mi riferisco a quello del degente

Falcò sali al quinto piano e parla col tuo amico Di Giosia
O te migne ssa minestr o te zumb la finestr

Bisognerebbe mettere una cucina in ogni piano.....

Ciao eroe. Approfitto della pagina per salutarti e per esortarti a continuare a combattere perché ti aiuta nella guarigione. Forza forza forza. Abbraccio

Io sono stata ricoverata al Mazzini 20 anni fa e si mangiava bene quando era ancora in funzione la cucina ! A marzo sono stata ricoverata nella clinica Villa San Marco e il vitto era buonissimo ...! IO che sono un'ottima cuoca ho mangiato tutto perché c'era un cuoco bravissimo e i pasti erano caldi perché scendevano dal piano superiore ..! Perché non riattivano la cucina ? Mah ! Spero che dopo la tua lamentela chi dirige faccia qualcosa ...!

Un'anno fa sono stato ricoverato all' ospedale Mazzini per 4 giorni a seguito di una rovinosa caduta e ho potuto constatare di persona che il cibo somministrato era mal cucinato e privo di ogni sapore, praticamente disgustoso. Infatti per il periodo di degenza ho solo pranzato con panini provenienti dall' esterno e frutta. In quei giorni ho rimembrato ad un passato non troppo lontano quando per mia sfortuna ebbi un ricovero lungo al Mazzini e il cibo cucinato nelle cucine del nosocomio dai bravissimi cuochi dipendenti della ASL era eccellente e variegato, sembrava di stare s tavola nella propria casa.

Il problema del cibo poco commestibile in ospedale non riguarda solo l’ospedale di Teramo… 4 giorni ricoverata all’ospedale de L’Aquila non ho mai mangiato, se aprivi la vaschetta delle verdure cotte era meglio cambiare stanca…ogni paziente visto le tasse che paga e visto che sta lì perché ha un problema dovrebbe avere un servizio migliore in qualunque ospedale si trovi.

Concordo con la valutazione pessima del cibo. Sono stata appena dimessa da un reparto d'eccellenza, otorinolatingoiatra dove ho trovato personale medico e infermieristico eccezionale sotto ogni punto di vista, curata con successo, professionalità e umanità. Peccato davvero il grave, anzi gravissimo neo del cibo che è pessimo. Basta giocare al ribasso, l'alimentazione dovrebbe essere parte integrante della cura!