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“Corropoli, accuse di ammanchi alle Poste: a processo una consigliera comunale con una ex collega”

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Un ammanco da oltre mezzo milione di euro e operazioni mirate a ripulire il conto postale di un risparmiatore. Si è tenuta oggi al Tribunale di Teramo, davanti al Gup Roberto Veneziano, l'udienza preliminare in capo a due (ormai non più) dipendenti dell'ufficio di Poste Italiane di Corropoli, Manuela Di Matteo, anche consigliera comunale, che avrebbe avuto il ruolo più rilevante nella vicenda, e Sabrina Giosia, accusate di aver derubato un correntista con svariate operazioni che sarebbero state messe in atto tra il 2015 e il 2024. Dalla denuncia fatta dalla vittima sarebbero poi emersi altri casi di ammanchi segnalati da altrettanti risparmiatori.

Nell'udienza di oggi la Procura aveva richiesto il rinvio a giudizio. Il 4 dicembre si terrà il processo con rito abbreviato a carico di Manuela Di Matteo, a cui il pm Laura colica contesta l'ammanco di 550mila euro e i reati di peculato aggravato, truffa, sostituzione di persona e autoriciclaggio aggravato. Giudizio ordinario invece, con udienza prevista per il 27 novembre, per l’altra dipendente Sabrina Giosia, che risponde di ammanchi per circa 20mila euro. Uno solo il capo di imputazione a suo carico. Le accuse saranno ovviamente tutte da dimostrare.

Tra le parti civili, oltre alla vittima da cui è scaturita l'attività investigativa, rappresentata dall'avvocato Gennaro Lettieri, c’è anche Poste Italiane, che è rappresentata in giudizio dall’avvocato Nunzia De Ceglia. L'azienda oggi ha divulgato la seguente nota:

"Poste Italiane precisa di aver avviato, tempestivamente, le opportune indagini interne attraverso la struttura di Fraud Management che hanno consentito di individuare le operazioni sospette e di aver fornito, sin dai primi esiti delle verifiche, piena collaborazione per l’accertamento dei fatti alle Autorità responsabili delle indagini.
All’esito dei procedimenti disciplinari avviati e sulla scorta delle irregolarità riscontrate, nei confronti dei soggetti individuati come presunti responsabili delle azioni fraudolente l’Azienda ha provveduto in un caso alla risoluzione del rapporto di lavoro mediante licenziamento senza preavviso e nell’altro caso alla irrogazione della massima sanzione conservativa.
Nell’udienza preliminare di oggi presso il Tribunale di Teramo, Poste Italiane si è costituita parte civile.
Pur essendo soggetto danneggiato, l'Azienda provvederà comunque a risarcire i clienti che sono stati oggetto delle azioni fraudolente".

Di Matteo è difesa dall'avvocato Gianfranco Di Marcello. Giosia è difesa dagli avvocati Danilo Consorti e Guglielmo Marconi.

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