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Teramo. Permanenza scolastica negata a un bambino con disabilità...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

UNa storia raccontata con delusione e rabbia.
Frammenti di umanità e di responsabilità.
Leggiamo insieme.

" Il 18 gennaio vado in direzione per fare la richiesta di permanenza alla scuola d'infanzia per mio figlio."-

Il bambino ha dei problemi di disabilità. 


"
Chiedo se vogliono della documentazione,  mi rispondono "ci pensiamo noi"
A marzo chiamo per sapere se la pratica va avanti e se devo fornire documenti,  mi viene risposto sempre"ci pensiamo noi ".
Primo di aprile mi chiama l' assistente sociale della ASL imbarazzatissima, dicendomi che la direzione le ha mandato una mail con richiesta "urgente " di visita neuropsichiatrica  per mio figlio.
Mi prega di mandare subito alla scuola   i documenti in mio possesso, perché una richiesta così non le è mai capitata. 
Alla fine di aprile le insegnanti  consegnano la loro relazione in cui motivano la scelta di trattenerlo ancora alla scuola d infanzia. 
Il 14 maggio il Collegio dei Docenti delibera con parere favorevole.  
Il 28 maggio la preside ci convoca (c era anche un altra mamma) per comunicarci che purtroppo, visto l eccessivo numero di richieste di permanenza,  i nostri figli dovranno  andare alla scuola primaria. 
Chiamo il Provveditorato e mi confermano che la pratica di mio figlio è stata mandata in ritardo dalla direzione (20 maggio) in quanto la formazione dell' organico scadeva il 19 maggio. Non si può fare più nulla".


Il racconto di questa madre, continua e ci lascia senza parole.


"Possono questi dirigenti scolastici  sbagliare su procedure così delicate?  Possono liquidare così dei genitori e far finta che non sia successo nulla?
È possibile che i dirigenti scolastici,  possano avere tutto questo potere, senza che ci sia un organo superiore che faccia da supervisore?
 La stessa preside che l ' anno scorso ha negato a mio figlio che ha problemi di selettività alimentare, di poter mangiare a scuola un cracker o un pezzo di focaccia portati da casa,  dicendomi che non era possibile perché ci sono delle "regole" e che poi si sarebbe creato un "precedente" (?). Insomma mio figlio stava senza mangiare dalla sera prima fino a pranzo del giorno dopo se non accettava la colazione data scuola. Con i disabili si è sempre concesso uno strappo alla regola, lo fanno in tutte le scuole.
 Mi batterò perché in futuro questi bambini abbiano qualche diritto in più.......".



Noi con lei, Signora, noi con lei.
Parola nostra. 

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Commenti

Faccia causa.
Se ha sbagliato, la scuola pagherà.
E pretenda il posto.
Il ritardo è della scuola, non di suo figlio.

Cara signora non molli. !!!! Giustamente come dice la preside le regole vanno rispettate ,ma co le dovute eccezioni soprattutto quando si tratta di bambini

Ma quali regole, Mery, se la signora già da gennaio si era attivata. Negli uffici pubblici c'è gente che batte la fiacca e la pandemia è stata per costoro una vera manna dal cielo. Licenzerei i dirigenti che prendono fior di stipendi per dirigere e CONTROLLARE i dipendenti e invece permettono certi scempi.