Una premessa. Marcello Schillaci è un mio caro amico.
Non si discute.
Marcello Schillaci ha parcheggiato il suo furgone davanti a una attività commerciale, impendendo l'accesso e il lavoro quotidiano.
Marcello Schillaci ha sbagliato ma non ha chiesto scusa.
C'è molta confusione nel concetto egoriferito della nostra immagine.
Sarà che da quando ho subito l'ennesimo fallimento nella mia vita, mi sono sempre ricordato che le colpe vanno vissute con un senso di pudore e di perdono.
Perdonare se stessi, aiuta a chiedere scusa.
Una cultura molto vicino al senso giapponese della vita.
Marcello Schillaci non è nipponico e terminato il fumo in testa, recuperato il senso della vita e dell'educazione, dovrebbe scusarsi con chi gestisce la libreria Cattolica.
Un confessionale fatto di caffè e due pasticcini.
Sarebbe un gesto carino da un uomo che ha la capacità di scusarsi per educazione e ricordi materni.
Un plauso alle Forze dell'Ordine intervenute con fermezza, con la capacità empatica e la pazienza di strada.
Non è scontato.

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