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Riflettiamo.I Grant You Refuge”, la collettiva di sei fotografi palestinesi sulle condizioni di vita della popolazione civile a Gaza.

di Giancarlo Falconi
7 minuti

Una grande partecipazione e, soprattutto, una grande emozione hanno accompagnato, ieri pomeriggio, l’inaugurazione della mostra  fotografica collettiva e diffusa “I Grant You Refuge – Fotografie da Gaza”, prodotta dal Comune di Ravenna nell’ambito del “Festival delle Culture 2025. Oltre il Conflitto” e  curata dal fotografo Paolo Patruno e ospitata a Teramo nelle sale dell’ARCA, della Pinacoteca Civica e dell’ufficio IAT. 
Una mostra che l’Amministrazione comunale di Teramo, attraverso il Sindaco Gianguido D’Alberto, ha fortemente voluto portare a Teramo e che ha visto impegnato il Polo Museale in un importante lavoro di allestimento e promozione dell’esposizione, volto a valorizzarne la grande forza espressiva e di denuncia rispetto a quanto accade a Gaza.
Organizzata dal Comune di Teramo con il patrocinio dell’ANCI nazionale, del Consiglio regionale d’Abruzzo, della Provincia di Teramo e dell’Università degli Studi di Teramo,  rappresenta infatti, attraverso le foto dei sei fotografi palestinesi Shadi Al-Tabatibi, Mahdy Zourob, Mohammed Hajjar, Saeed Mohammed Jaras, Omar Naaman Ashtawi e Jehad Al-Sharafi, uno sguardo diretto sull’insostenibile situazione dei civili palestinesi e si pone l’obiettivo non solo di sensibilizzare tutta la comunità sulla situazione nella Striscia ma anche di promuovere una riflessione sulla tutela dei diritti umani. 
Per questo, ieri, l’inaugurazione ufficiale della mostra, è stata accompagnata da un evento in largo San Matteo che ha visto una grande risposta da parte della cittadinanza e che ha stimolato un dibattito sulla necessità di lavorare tutti per la Pace.
Ad aprire il pomeriggio, interamente dedicato alla tragedia di Gaza, un video dal forte impatto emotivo realizzato da Mahomud Isleem, un reporter palestinese ucciso a Gaza, le cui riprese di morte e distruzione così come della vita che continua a scorrere sotto le bombe, hanno anticipato la visione della mostra, il cui titolo prende ispirazione dall’omonima poesia della scrittrice e poetessa palestinese Hiba Abu Nada, uccisa il 20 ottobre 2023 nella sua casa di Khan Yunis, durante un bombardamento, e che raccoglie una selezione di immagini che documentano la vita quotidiana nella Striscia di Gaza, con particolare attenzione ai rifugi di fortuna, alla condizione dell’infanzia e alle comunità sfollate. 
Morte e vita che hanno preso forma nelle parole e nelle lacrime di Shadi Al-Tabatibi, uno dei sei fotografi palestinesi le cui straordinarie fotografie sono esposte in mostra, presente ieri a Teramo per l’inaugurazione. 
“Gaza è una terra piena di dolore ma che si rifiuta di smettere di sognare – ha detto Shadi – e vi ringrazio per l’opportunità di vita che avete dato a queste foto. E’ un’occasione per fa conoscere al mondo le condizioni di vita delle persone, dei bambini, che stanno attraversando un momento molto, molto difficile. Il popolo di Gaza sta vivendo un massacro, un genocidio attualmente.  Il popolo di Gaza è un popolo che come tutti i popoli del mondo merita la vita. Il popolo di Gaza da oltre un anno non ha più da mangiare, da bere, non ha nemmeno una casa dove stare. Il popolo di Gaza adesso vive nelle tende, che non sono sicure. I bambini non riescono a dormire nemmeno 5 minuti per via dei bombardamenti, per via delle voci di morte che li accompagnano ogni giorno”.
Al centro di tutti gli interventi il tema del rispetto dei diritti umani e della dignità della persona e, in particolare, di quel diritto internazionale umanitario che oggi sembra sempre più un grande assente. 
“Questa mostra non è solo un’esposizione artistica – ha sottolineato il Sindaco Gianguido D’Alberto .- ma un’occasione per lanciare un messaggio culturale fortissimo: la lotta all’indifferenza e soprattutto la lotta a un sistema che impedisce di raccontare fino in fondo e con la verità e la crudeltà di ciò che avviene a Gaza quello che stanno vivendo i civili palestinesi e soprattutto i bambini a cui continua ad essere rubata quotidianamente la vita. Vedremo delle immagini drammatiche e con quella crudeltà dovremo fare i conti. Quei conti che si fanno anche con la storia. In ogni occasione in cui abbiamo parlato di pace, invocato il ripudio della guerra sancito dalla nostra Costituzione all’articolo 11, abbiamo ribadito che nella ricostruzione storica delle tragedie non esistono classifiche dell’orrore. E nessuno può pensare quello che succede oggi con quello che è accaduto nella storia. Nessuno può permettersi di giustificare quello che sta accadendo a Gaza se non diventandone complice”. 
Il Sindaco di Teramo, anche nel suo ruolo di delegato nazionale ANCI all’Immigrazione, politiche per l’accoglienza e l’integrazione, ha poi evidenziato il ruolo dei Comuni italiani nella costruzione della Pace attraverso quella democrazia della città che si declina nella tutela dei diritti umani e della dignità di ogni persona. 
“Il modo in cui si affrontano le emergenze umanitarie è strettamente legato alla capacità di accogliere – ha evidenziato – e in questo i Comuni sono sempre stati in prima linea, anche grazie al sistema SAI.I Comuni, che rappresentano l'istituzione democratica più vicina ai cittadini, rappresentano la voce più forte del desiderio di convivenza e integrazione tra le comunità, perché le guerre non sono mai volute dai popoli, che anelano alla Pace. Pace che non è solo assenza di guerra, ma costruzione di un mondo più giusto”.
Tra gli interventi quello del professor Guido Saraceni, docente di Filosofia del diritto all’Università di Teramo, che ha evidenziato come, rispetto ai numerosi conflitti oggi in corso nel mondo, “non c’è nulla che possa essere paragonato a quello che sta accadendo a Gaza”.
A portare i saluti istituzionali, oltre al Sindaco Gianguido D’Alberto in rappresentanza dell’Amministrazione comunale e di ANCI nazionale, anche i rappresentanti degli enti che hanno patrocinato l’iniziativa: il consigliere regionale Giovanni Cavallari per il Consiglio regionale d’Abruzzo, il vicepresidente Andrea Core per la Provincia, la docente e delegata all’orientamento in entrata  della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo Rossella Di Federico. Tra i saluti anche quelli di Rosanna De Antoniis in rappresentanza di ANCI Abruzzo e della coordinatrice della Casa delle Culture di Ravenna, Giovanna Santandrea. 
Presenti all’iniziativa anche tutte le associazioni che stanno collaborando con il Comune di Teramo in alcune iniziative di approfondimento dedicate alla mostra: CGIL, Emergency, Amnesty International Italia e il SAI Teramo, il cui video realizzato da bambini e operatori ha chiuso la serata lanciando un messaggio di Pace e speranza. 
Ad emozionare il pubblico, anche le Letture a casa dei volontari del Patto per la Lettura di Teramo, che collaborano alle diverse iniziative, e la straordinaria voce di Elena Calaudi del Braga.
La mostra, che resterà esposta fino al 7 settembre, vede anche l’esposizione di alcuni disegno della mostra “HeArt OF Gaza”, realizzati da bambini e bambine della Striscia, alcuni dei quali hanno perso la vita nel corso del conflitto.

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