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"Nuovo Delfico". D'Angelo alza un muro tra le due scuole. Insorgono i ragazzi...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Il nuovo Delfico è stato inaugurato e il candidato a Presidente della Regione, Camillo D'Angelo, tace sul muro alzato tra le due scuole ospiti.fdfdfdfdf
L'anno scorso nella totale emergenza tra infiltrazioni e altro i ragazzi vivevano una esperienza matura da vero e proprio campus Universitario. Il piccolo ma fornito Bar, una pausa caffè e tante nuove amicizie. Quest'anno? La sicurezza impone un muro che vieta il Bar a una scuola e che regala una immagine claustrofobica.
Quindi l'anno scorso i ragazzi hanno vissuto un anno nel pericolo e nella totale insicurezza?
Perchè questo muro e le catene bianche rosse e verdi?
Perchè quelle porte lillipuziane? 
Un muro, la catena e l'inaugurazione.
Il consigliere provinciale delegato e professore di Matematica, Flavio Bartolini, prova a rispondere e a fare una promessa.
Era il 1989, crollava il muro di Berlino.
2025...to be continued...

Ascoltate Bartolini https://youtu.be/SovhAk8FYo0?si=fT8dxZLqKpNZ2_8q

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Commenti

Piccolo campus.... viva la fantasia senza fine!!!

Come la scuola è una cosa seria se gestita da persone serie e competenti, anche la sicurezza è una cosa seria se gestita da professionisti seri e competenti. L’interferenza non è solo esterna ma anche interna: nello specifico delle due scuole e’ possibile gestire l’interferenza interna con delle procedure implementate in termini di prevenzione e protezione, senza creare chiusure. Il testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro va letto, compreso e applicato per bene.

Trovo paradossale che, dopo un anno in cui due scuole hanno saputo convivere nello stesso istituto in un clima di armonia e amicizia, la risposta organizzativa sia stata quella di “alzare muri”. Il cartongesso qui non è solo un materiale, ma diventa un simbolo: il segno tangibile di una scelta che separa invece di unire, che riduce la scuola a spazi blindati anziché a luoghi aperti di incontro.Non posso non ricordare quanto scriveva Italo Calvino nelle Città invisibili: “Ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone”. Una scuola, allo stesso modo, prende forma dalla comunità che costruisce e non dai muri che innalza. La pedagogia contemporanea, da Don Milani a Edgar Morin, ci insegna che l’educazione è apertura, contaminazione, dialogo. Dividere con barriere artificiali ciò che aveva già trovato un equilibrio naturale rischia di minare quello spirito di convivenza civile che dovrebbe essere il cuore dell’istituzione scolastica. In un’epoca che chiede ponti, non muri, queste scelte appaiono culturalmente miopi. Perché l’isolamento fisico non garantisce alcuna crescita, mentre l’incontro tra differenze genera cultura, amicizia e futuro.
Quale docente del nostro glorioso storico Liceo Classico avrebbe preso questa insana decisione? Non riesco a crederci!