Salta al contenuto principale

La Verità sullo Stato dei siti culturali a Teramo. 9 su 14 sono chiusi al pubblico...

di Giancarlo Falconi
8 minuti

Siamo costretti a tornare sull’argomento dei siti culturali chiusi, sia perché la maggioranza comunale ha ritenuto di utilizzare parole poco gentili nei nostri riguardi, sia perché la narrazione è distonica rispetto alla realtà dei fatti.

Il Sindaco di Teramo, evidentemente piccato di non poter vantare risultati concreti del proprio operato dopo che è trascorso il 90% dell’intera Consigliatura, accusa lo scrivente Gruppo di “distorsione della realtà” e “manifesta non conoscenza del patrimonio storico-culturale teramano”, ribadendo la solita litania della polemica “esclusivamente strumentale”, concludendo con un sussiegoso quanto ingiustificato “se avessero studiato di più, avrebbero evitato l’ennesima figuraccia”.

Chiediamo venia se i nostri titoli di studio non sono al livello di quelli degli illuminati amministratori comunali, e ci scusiamo se siamo politici da marciapiede (come ripeteva sempre il nostro concittadino Marco Pannella), ma il nostro stare a contatto con le persone e il nostro civismo da strada ci consente di conoscere molte realtà che vengono ignorate proprio da chi accusa gli altri di ignoranza.

Innanzitutto risulta confermato quanto abbiamo denunciato, e cioè che 9 siti culturali cittadini sui 14 totali siano chiusi in via permanente, e a tale proposito il Sindaco e il suo illuminato Assessore alla Cultura negano soltanto che sia chiusa l’Area archeologica della Madonna della Cona, della quale sostengono che sia “attualmente aperta e fruibile”.

Purtroppo, però, sul sito istituzionale del Comune, alla pagina dedicata, risulta ben visibile la scritta: “L’area archeologica Madonna della Cona al momento non è aperta al pubblico”.

Ne consegue che coloro che avrebbero dovuto studiare di più per evitare l’ennesima figuraccia sono proprio Gianguido D’Alberto e Andrea Core.

Ma siccome ci piace essere meticolosi nelle nostre affermazioni, questa mattina abbiamo svolto uno scrupoloso sopralluogo alla Cona, sia dinanzi alla “Necropoli di Ponte Messato” e sia dinanzi alla “Necropoli sulla Via Sacra dei Pretuzii”: dal reportage che alleghiamo si comprende bene come siano molti anni che nessuno usufruisce dell’area e i residenti di Via Cavalieri di Vittorio Veneto ci hanno confermato che le strutture non siano mai state aperte negli ultimi 5 anni, come del resto lascia intuire l’assenza di ogni e qualsivoglia cartello con le indicazioni degli orari di apertura o dei contatti per prenotare una qualsiasi visita.

Ma non basta: dalle foto si evince lo stato di abbandono, le erbacce che hanno invaso tutto, coprendo anche le panchine che cadono a pezzi per inutilizzo, oltre alle piante che crescono direttamente dentro al sito archeologico e al materiale abbandonato, nonché l’unico cartellone eroso dal sole e dal tempo, già caduto a terra, e al chiosco informatico con bar e bagni mai aperto, né mai utilizzato.

E c’è pure un’ulteriore questione, segnalataci dai dirimpettai, i quali riferiscono che il Comitato di quartiere Cona abbia chiesto più volte di poter gestire l’Area e di poterla aprire al pubblico, del tutto gratuitamente e con assicurazione a proprio carico, ma sembrerebbe che abbia sempre ricevuto porte in faccia dalle Istituzioni.

Quanto agli unici 5 siti culturali effettivamente aperti, v’è da aggiungere che la sola ARCA di Corso San Giorgio sia in ottime condizioni (soltanto perché l’immobile è di proprietà della Provincia), mentre gli altri 4 presentano numerose e gravi problematiche:

1) la Sala ipogea di Piazza Garibaldi attende lavori milionari di restauro (considerato che notoriamente piove dal tetto e durante l’imminente inverno c’è da dubitare che resti sempre aperta e fruibile);

2) il Castello Della Monica necessita almeno di altri 600mila euro di ulteriori lavori interni al palazzo principale e di molti milioni di euro per il recupero del cosiddetto quartierino medievale annesso al Castello;

3) la Sala espositiva di Via Nicola Palma dev’essere totalmente ristrutturata, a partire dal portone di ingresso e passando per tutta l’impiantistica;

4) la Pinacoteca Civica necessita parimenti di lavori strutturali all’immobile.

In un simile scenario, che definire post-bellico sarebbe un eufemismo, leggere le perentorie affermazioni del Sindaco che narrano di una magnificente attenzione alla cultura che avrebbe “reso la nostra città punto di riferimento anche fuori i confini regionali”, suscita un sorriso amaro e induce alla prostrazione intellettuale.

Siamo al teatro dell’assurdo: lo scrivente Gruppo consiliare parla per fatti e per dati concreti, la maggioranza comunale replica che le nostre dichiarazioni “destano stupore”.

Pertanto, invitiamo tutti i cittadini sia a verificare la pagina del Polo Museale di Teramo sul sito istituzionale del Comune (https://www.comune.teramo.it/amministrazione/luoghi/musei/26-92.html) per prendere contezza di cosa vi sia realmente riportato, e sia a visitare personalmente tutti i 14 siti culturali cittadini per prendere coscienza di cosa sia realmente aperto e cosa inequivocabilmente non fruibile.

Teramo,  16 novembre 2022                                                                     I Consiglieri Comunali

                                                                                                             F.to   Osvaldo DI TEODORO

                                                                                                                  F.to   Giovanni LUZII

                                                                                                                 F.to   Ivan VERZILLI

Noi de I Due Punti ci occupiamo da decenni di Teramo con la stessa identica passione.

La storia.
Epoca 2016 https://www.iduepunti.it/index.php/8_maggio_2016/teramo-siamo-alla-frutta-larea-archeologica-lasciata-aperta-e-incustodita-tutta-la-not

Epoca 2016 https://www.iduepunti.it/7_febbraio_2016/teramo-ecco-come-%C3%A8-ridotta-la-necropoli-di-ponte-messato

Epoca 2019 https://www.iduepunti.it/31-08-2019/video-ecco-come-e-ridotto-il-parco-archeologico-della-cona

La storia ci insegna che poco o nulla è cambiato tra le due amministrazioni di Centro destra e centro sinistra....

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Non è chiusa sola l'arte, ma pure accoglienza all'uro per anziani e senza internet. Nessuno dice nulla. Si continua così. La pandemia è stata messa da parte per feste e fiere, pure con pernotto in città fieristiche, ma per urp e musei, tutto chiuso. Sarà che non rendono come le fiere? Sarà che sono servizi senza introiti e la sola cultura ed il solo servizio al cittadino non rende? Vuoi mettere un bel evento e una notte a Parma, a Milano, a Roma con tanto di albergo, viaggio e cene, come un mercante in fiera comunale, tra Staff e assessori e consiglieri, a spese dei cittadini, è più divertente??? (Basti leggere determine di rimborso pubblicate all' albo pretorio)..La c@mera di commercio è in house al gabinetto del Sindaco? Mah. Eh io PAgo!!!

Sono bravissimi a distogliere la realtà appunto.

Sapete qualcosa del “Museo del Gatto”?

Alcuni sono in attesa di ristrutturazione e comunque anche fossero aperti i teramani preferiscono passeggiare per il corso piuttosto che visitarli, ci ho lavorato per anni e non veniva quasi nessuno....

Certo che sentire il consigliere Luzii parlare di certi argomenti, per esempio l’Ipogeo, fa un certo effetto

BRAVO GIANCARLO!

E che dire del Museo Archeologico (via Delfico) chiuso per il terremoto e mai più
riaperto? Ricordo quando fu visitato dal Presidente Ciampi, ricevuto dalla Dottoressa Di Felice che lo dirigeva...
È vero: l'Arca è ben tenuta, anche perché i visitatori sono scarsissimi e quindi nessuno sporca.

Ha ragione arturo

Il Sig. Arturo ha espresso una verità triste ed inconfutabile... Il problema sta a monte della disponibilità di accesso ai siti culturali e riguarda, appunto, l'inesistenza di "educazione ed informazione di base".
Non serve tenere aperte biblioteche se non si da l'esempio e l'informazione che i libri sono da preferire alla televisione. Non serve a niente creare spazi museali se non si informa che, esistono tali spazi e non si organizzano manifestazioni, eventi, occasioni culturali.
Soprattutto, non ci si può aspettare cultura se chi dovrebbe divulgarla non è capace intellettualmente di dare il più piccolo esempio.

Confermo le parole di Arturo, a Teramo non conviene fare arte e cultura, al Teramano gli interessa la tazza, il bar, la porchetta e l'Aperystreet. Poi la popolazione teramana è troppo anziana per queste cose, non vuole eventi e concerti, ormai è una città spenta da anni perché giustamente i giovani scappano, poi diciamoci ma chi ci viene a Teramo? Sono tutti borghesi e benpensanti