Egregi Redattori,
ci sono scene che ti inchiodano alla consapevolezza di vivere in un'umanità parallela. Sabato scorso, in pieno giorno a Tortoreto Alta, ho assistito a un episodio che definire "rissa" è riduttivo. Una scena di ordinaria follia, vissuta tra famiglie, ragazzi e bambini. Un alterco tra due uomini – un nordafricano ed una persona di colore – è degenerato in una rissa da film dell’orrore. Con una naturalezza agghiacciante, il primo ha estratto dalla borsa prima un coltellaccio da 20 cm e una mannaia da macellaio, come se stesse prendendo un portafoglio. Poi l'assurdo: ha cercato di colpire l'avversario al collo, non per ferire, ma per uccidere. Senza esitazione. Senza nulla da perdere.
Intorno, il panico: gente che si barricava nel bar, ragazzini in fuga a gambe levate. Bottiglie di birra scagliate come proiettili, tavolini da bar diventavano scudo o arma. Il sangue di uno dei due (autoprovocato col coltello sulle braccia forse in segno di sfida) grondava sul selciato mentre continuava a brandire la mannaia. Solo l'arrivo dei carabinieri ha evitato una tragedia.
Eppure, oggi, tornando dal lavoro, ho rivisto uno dei protagonisti di quella follia. Seduto lì, come se nulla fosse. Dopo due giorni. Senza conseguenze, nonostante le armi brandite e la pubblica violenza. Piantonato da una pattuglia di carabinieri richiamata da qualcuno. Ma era lì. Di nuovo.
Questa non è più sicurezza urbana: è roulette russa sociale. Quando le istituzioni capiranno che la tolleranza zero non è uno slogan, ma l'unica risposta a chi gioca con lame e vite altrui? Prima che sia un titolo di cronaca nera a dircelo e sarà troppo tardi.
Scrivo non per alimentare allarmismi, ma perché la cronaca nera non diventi l’unico termometro del degrado.
Foto Internet
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Lasciare a piede libero gente che gira armata venuta nel nostro Paese al solo scopo di delinquere è tipica del nostro Paese. Vanno rispediti a casa a calci in culo. I più pericolosi delinquenti in giro si danno appuntamento da noi dove vige una legge adatta al mondo dei Puffi ed è questo il motivo per cui ridono in faccia alle forze di Polizia e Carabinieri quando vengono presi. Lo stupratore seriale Mulas ha violentato molte donne e ragazze minorenni per anni e, pur avendo scontato alcuni anni di galera, non è stato mai dichiarato socialmente pericoloso. Il 10 Aprile 2025 ha stuprato una bambina di 11 anni. Vergogna.
Quando verrà mandata in giudicato una rissa tra immigrati e verranno definiti disperati a mo' di giustificazione, avranno avuto tempo di fare di tutto di più e, dovessero commettere crimini gravi si leggerà la solita....omissis....già noto alle forze dell'ordine per reati di rissa, spaccio ...e chi ne ha più ne metta. E una vergogna. Se è vero l'assunto "la mafia nasce dove lo Stato è assente" allora prepariamoci a diventare tutti mafiosi per difendere le nostre famiglie. Mi rode ancora di più perchè vengo da un Paese vicino a Tortoreto alto, zona di una tranquillità estrema.