Fermi tutti. Nel mio conclamato deficit dell'attenzione e nel mio isolamento da tomi non leggevo il termine guarentigie dalla lettura di Roma Papale di Desanctis, edizioni Claudiana.
"Guarentigie". "Assicurava al Papa le condizioni che gli garantissero il libero esercizio del suo potere spirituale: l'inviolabilità, l'immunità dei luoghi in cui risiedeva, la facoltà di tenere un corpo di guardie armate, il diritto di ricevere ambasciatori e di accreditarne di propri".
L'on. Luciano D'Alfonso scrive al direttore generale dell'asl di Teramo, Maurizio Di Giosia, invitandolo a una sua visita nelle giornate di Lunedì o Venerdì, a scelta dell'ospite, per impegni parlamentari. Una lettera di fine ottocento che richiama il rispetto dei ruoli e dell'ironia di un buon Ariosto.
Citata nella missiva l'articolo 9 della legge 28 del 2000 e D'Alfonso, propone a Di Giosia anche di organizzare un convegno su come evitare che persone giuridiche importanti siano di concetto vittime di alcune politiche prive di memoria e Codici.
Tutto per evitare sentimenti diversi per le imminenti consultazioni europee e amministrative.
Ci sarà questo incontro?
Per rispondere ci vorrebbe la teoria dei sei gradi di separazione e aver letto One o One o Florian Illies, di Marsilio edizioni. Marsilio, appunto.
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