Dodo e Brucchi.
Un'unione infelice che nessuno vuole celebrare o cerebrare.
Paolo Gatti da buon seminatore ha vendicato Rudy Di Stefano.
Il suo no a un rappresentante del gruppo Dodo-Di Pietro nel cda del Ruzzo ha fatto ribollir l'acqua pubblica.
Un accordo silenzioso con il Pd a favore del manager Forlini.
Le prove generali per il super patto Regione come candidato Governatore condiviso e la caduta del comune di Teramo.
Ma questa è un'altra storia.
Non è una questione etica morale sul nome dell'avv. Di Lucanardo, che ripetiamo per noi ha la preparazione e l'onestà intellettuale, per essere un ottimo presidente del ruzzo o uno straordinario consigliere del cda, ma una mera questione politica.
Gatti non vuole nessun rappresentante di Dodo nel cda del Ruzzo.
Punto e basta.
Dodo ha rafforzato la sua richiesta e punta alla caduta del consiglio comunale del 28 Luglio.
Una sensazione civica che arriverà fino alla fantomatica quota rosa che potrebbe destinare una donna nel cda del Ruzzo.
Dodo e la misteriosa politicien.
Il pericolo del numero legale è il vero incubo del sindaco Brucchi.
La soluzione almeno fino a Primavera?
Promettere ai Dodini un futuro in Fondazione Tercas, in scadenza, appunto, per la stagione fiorita 2017.
Dodo cadrà nel viaggio alla ricerca tempo perduto?
Troppo intelligente.
Pensiamo proprio di no.
Tremila pagine di un romanzo circolare e alla fine nessuno ci capì nulla.
...e non finisce qui...
Commenta
Commenti