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Liste di attesa. Quella Sanità abruzzese che lentamente muore insieme alla politica...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

C'è ancora chi si fa una domanda.
Perchè i cittadini non vanno a votare?
Semplice. Perchè non si sentono rappresentati da una classe politica che non riesce a intercettare i normali fabbisogni della vita quotidiana.
Se in Abruzzo, per esempio, 160 mila cittadini hanno rinunciato a curarsi perchè non in grado di pagare il privato per quegli esami diagnostici dettati dalle lunghe liste di attesa,(ieri abbiamo pubblicato un articolo che raccontava di una nostre lettrice che ha dovuto scegliere tra una bolletta e un esame clinico) ( Leggete qui ), come potete sperare che ina altre regioni ci sia un mondo diverso o semplicemente al contrario?
C'è chi parla di nuovo ospedale a Teramo. Ancora?
Quegli 80 milioni di euro spendeteli tutti in medici, infermieri, radiologi, ingegneria sanitaria. Prima che qualcuno li possa utilizzare per abbattere il debito sanitario.
Ciò che ci ha deluso è l'assoluto silenzio dei politici locali sulla storia di una cittadina senza contratto di lavoro che disperata racconta la sua storia e la sua scelta contro ogni minimo sentimento costituzionale. 

Solo le televisioni nazionali si sono interessate e presto il nostro Abruzzo regalerà per l'ennesima volta, una pessima immagine del proprio concetto di salute pubblica.
 

Abbiamo perso tutti e ancora di più chi ci guida e chi dovrebbe combattere al nostro fianco.
 

C'è chi propone un sciopero della fame ( io per questo farei uno sciopero della fame se qualcuno se la sente io sono pronta. Tanto di fame nn si muore di malasanità si. Chi come me gira per curarsi conosce bene la disperazione di chi nn sa più come andare avanti. L’ansia che ti assale quando vai a prenotare per un follow up e sai che nn c’è nulla a sei mesi a 12 a 18 e la paura di nn fare in tempo ti mangia dentro.) Chi un presidio perenne sotto le nostre asl. 
 

Non ci si cura, non si fa prevenzione.
I camper della prevenzione a turno sono ridicoli.
Solo propaganda e quando si telefona, alcuni centralinisti pentiti ci raccontano di soli 12 posti a disposizione e imbarazzati salutano.
 

La salute insieme al lavoro dovrebbe essere il cuore della destra sociale e della sinistra. In realtà non esiste la destra sociale e non esiste la sinistra.

Siamo soli insieme alle paure del presente.
Si, il presente.

Il futuro è un lusso. 

 

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